La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 46566/2024, ha reso chiari i doveri di vigilanza del conducente sui passeggeri, sancendo che il mancato controllo sull’uso delle cinture di sicurezza da parte dei trasportati può comportare gravi conseguenze penali per il guidatore, oltre a obbligarlo al risarcimento dei danni.
Il caso: il Tribunale di Frosinone e la sua assoluzione
Il caso ha avuto origine da un tragico incidente avvenuto di notte su una strada extraurbana nel quale Mevia, la conducente, aveva perso il controllo del veicolo dopo l’improvviso attraversamento di un cane randagio. Il veicolo aveva urtato una recinzione, ribaltandosi e causando la morte di Tizio, un passeggero seduto sul sedile posteriore sinistro, che non indossava la cintura di sicurezza.
Il Tribunale di Frosinone aveva assolto la conducente Mevia dall’accusa di omicidio colposo, ritenendo che la velocità fosse adeguata e che la causa dell’incidente fosse un’improvvisa emergenza. Inoltre, l’assenza della cintura da parte del passeggero era stata considerata un elemento che non inficia la responsabilità del conducente.
Il ricorso e la decisione della Cassazione
Il Procuratore Generale aveva presentato ricorso, sottolineando che l’uso della cintura da parte di Tizio avrebbe potuto probabilmente prevenire il decesso. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, affermando che il conducente ha l’obbligo di vigilare affinché tutti i passeggeri indossino la cintura di sicurezza. Se un passeggero rifiuta di farlo, il guidatore deve astenersi dal partire o procedere con la marcia del veicolo.
Secondo la Cassazione, il fatto che il passeggero non indossasse la cintura non esime il conducente dalla responsabilità penale, poiché l’uso della cintura è tutelato dall’articolo 172 del Codice della Strada e, in caso di danni, la condotta del passeggero influisce sul grado di colpa, ma non interrompe il nesso causale tra l’azione del conducente e l’incidente.
Le implicazioni penali e amministrative
La sentenza segna un’importante evoluzione della giurisprudenza, evidenziando che la mancata vigilanza sull’uso della cintura di sicurezza da parte dei passeggeri può portare a responsabilità penali per il guidatore, che rischia di essere accusato di omicidio colposo o lesioni personali colpose.
In aggiunta alle conseguenze penali, la legge prevede anche sanzioni amministrative in caso di mancato uso delle cinture. L’articolo 172 del Codice della Strada stabilisce che tutti i passeggeri, tanto quelli anteriori quanto quelli posteriori, sono obbligati ad allacciare le cinture di sicurezza durante la marcia del veicolo. La violazione di questa norma può comportare una multa da €83 a €332 e la decurtazione di 5 punti dalla patente del conducente. In caso di recidiva, la sospensione della patente può variare da 15 giorni a 2 mesi.
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