Il trend, partito da Apple, coinvolgerà tutti i produttori di smartphone. Alla fine spariranno più di 8 miliardi di Sim fisiche, che verranno sostituite da quelle virtuali.
L’annuncio di Apple
Il 7 settembre si è svolto l’evento Far Out di Apple, presso lo Steve Jobs Theater di Cupertino. L’evento ha fatto discutere gli appassionati di tecnologia per più motivi. Senza dubbio, i nuovi iPhone 14 hanno rubato la scena, con le loro novità e i prezzi molto più alti rispetto al passato.
Ma è stata una dichiarazione in particolare ad attirare l’interesse degli spettatori: negli Stati Uniti, i nuovi iPhone non avranno la possibilità di inserire Sim fisiche. Potranno, dunque, essere usate esclusivamente le eSim, le Sim virtuali.
eSim sta per Embedded Subscriber Identity Module, ed è la versione digitale del sistema di autenticazione che permette di accedere alla rete cellulare mediante un dispositivo elettronico.
Viva il virtuale
Nei prossimi anni, i produttori di smartphone diranno addio al fisico per buttarsi nel mondo del virtuale. E per farlo, abbandoneranno anche le Sim Card, presenti da più di 20 anni. Per il momento, questo cambiamento riguarda soltanto il mercato americano, dove i prossimi smartphone targati Apple saranno compatibili soltanto con le Sim virtuali.
Il trend è stato confermato da Ericsson Mobility Report: nei prossimi anni scompariranno 8.3 miliardi di Sim fisiche in circolazione. Il numero si riferisce soltanto alle Sim destinate agli smartphone, e non tiene conto di quelle di tablet, router e automobili.
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I vantaggi delle eSim
Negli ultimi anni i produttori dei dispositivi elettronici hanno cominciato a puntare sul digitale. Per esempio, nei videogiochi i giocatori sono incentivati a preferire delle versioni virtuali rispetto a quelle fisiche, anche grazie a promozioni e abbonamenti vantaggiosi.
Pensiamo ai CD musicali, oggi sostituiti da Spotify e divenuti oggetti riservati ai collezionisti. Dire addio alle Sim, che per 20 anni hanno accompagnato il mondo della telefonia, potrebbe sembrare strano. Ma tra qualche anno sarà la normalità.
Le eSim non possono essere rubate, e non hanno bisogno di essere cambiate quando si passa da un operatore telefonico ad un altro. Così come le classiche Sim, anche quelle virtuali permettono di collegarsi a reti mobili e inviare e ricevere SMS o chiamate.
Vengono integrate direttamente nel device e si attivano grazie alla lettura di un QR Code. Non corrono alcun rischio, inoltre, di usurarsi con il passare degli anni.
Il valore complessivo delle eSim potrebbe raggiungere 17.5 miliardi di dollari nel 2030 (lo scorso anno erano a quota 7.3 miliardi).
Passare ad una eSim
Sono i singoli provider a fissare il costo delle eSim che andranno a sostituire le Sim fisiche. I nuovi clienti, che richiedono la eSim durante la fase di attivazione di una nuova offerta, pagheranno una spesa aggiuntiva che ammonta più o meno a 4 euro.
Anche i clienti degli operatori che supportano le eSim possono scegliere di passare ad una Sim virtuale, andando a sostituire la Sim card fisica. La procedura cambia in base all’operatore. La sostituzione può avvenire online o in negozio, ed in media ha un costo di 8 euro.
Il mondo delle eSim apre un nuovo mercato: i consumatori, nel corso nel tempo, potranno inserire virtualmente la eSim anche negli elettrodomestici smart. Frigo, lavatrice, videocamere, droni, in tutti questi dispositivi verranno richiesti dei piani tariffari. Un nuovo mercato, insomma.
E in Europa?
Per il momento, quindi, Apple renderà disponibili gli smartphone compatibili soltanto con le eSim esclusivamente negli States. In tutti gli altri mercati, i modelli commercializzati saranno ancora in grado di supportare il formato fisico.
Con il passare del tempo sarà inevitabile che anche in Europa e nel resto del mondo tale tecnologia andrà a sostituirsi alle Sim tradizionali. Gemalto, colosso olandese nella produzione di Sim fisiche, ha dimostrato di essere altamente competitivo anche in materia di eSim.
Recentemente è stato acquistato dall’azienda francese Thales per 5 miliardi di dollari, un’azienda che ha senza dubbio le risorse necessarie per riuscire a seguire la via del digitale.
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