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Stalking giudiziario, un peso per tutti

Ricorrere alla giustizia come mezzo vessatorio e vendicativo non è poi un evento così raro, tant’è chi subisce tali azioni può tranquillamente essere definito vittima di stalking giudiziario.

COS’È LO STALKING GIUDIZIARIO

Lo stalking giudiziario può essere definito come una forma di “atti persecutori, le cui azioni moleste si sostanziano appunto nella reiterazione di pretese risarcitorie in sede civile, ricorsi amministrativi e persino in denunce-querela prive di fondamento ma strumentali esclusivamente a porre il destinatario in uno stato di angoscia o di prostrazione e a vessarlo, determinando nello stesso uno degli eventi alternativi previsti dalla fattispecie incriminatrice di atti persecutori (stalking), ex art. 612 bis c.p..” (Cit.: Avv. Luca Monaco del Foro di Salerno).

Questi atti sono portati avanti da ex coniugi, parenti, vicini di casa, soggetti con i quali si intrattengono relazioni lavorative e quant’altro. Ciò che non cambia è il disagio emotivo di chi li riceve che, oltretutto, deve pure sobbarcarsi oneri economici spesso notevoli nel tentativo di difendersi.

COME RICONOSCERLO

Al momento non esiste il reato di stalking giudiziario separato dal reato di stalking indicato dall’art. 612 bis c.p.

Ancora diversi anni fa la Cassazione, con la sentenza n. 3831/2017, ha timidamente riconosciuto la configurabilità dI un reato a sé. Nella sentenza si legge: “la valutazione di gravità indiziaria non è affermata soltanto sulla proposizione reiterata di denunce ed esposti – la cui concreta valutazione va rimessa all’apprezzamento del giudice di merito concernente i profili fattuali della vicenda – bensì su condotte ben più pregnanti”.

Poi, nel 2020 il Tribunale di Monza ha condannato per stalking giudiziario un avvocato reo di aver mosso più di 200 cause civili e penali verso un suo ex assistito, il quale aveva deciso di interrompere il rapporto professionale.
La vicenda, durata oltre 9 anni, ha portato l’avvocato a a 4 anni di reclusione e 5 anni di interdizione della professione.

Si può dire che gli elementi che caratterizzano lo stalking giudiziario siano due:
– le domande risarcitorie o le denunce presentate sono ripetute;
– le pretese mosse sono chiaramente infondate e strumentali agli interessi dell’attore.

GLI EFFETTI DELLO STALKING GIUDIZIARIO

Lo stalking giudiziario non ha ripercussioni solo sugli individui che lo subiscono, ma anche sulla giustizia nella sua totalità. Le numerosa cause prive di reale fondamento mosse dagli stalker non fanno altro che appesantire e rallentare ulteriormente il sistema, nonché gravare lo Stato di spese inutili.

Diventa dunque importante scoraggiare tali azioni. Ciò comporterebbe “un alleggerimento del carico processuale che grava nei vari Tribunali, a causa di motivi inesistenti e strumentali ad altri fini del tutto illegittimi e sarebbero anche evitati tanti presumibili errori giudiziari che poi a distanza di tempo, magari di dieci anni o più, si scoprono essere tali” [Cit: Prof. Dott. Giovanni Moscagiuro, esperto anche in stalking e cyberstalking].

 

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