Settore cultura in crisi a causa della pandemia

Stop al 2×1000 dell’Irpef: necessità d’iscrizione al Registro Unico entro il 10 aprile

Il terzo settore, che già viaggiava sul filo del rasoio da anni, a causa della pandemia si è ora ulteriormente indebolito. Ciononostante, durante i due anni di stato d’emergenza le organizzazioni culturali ricevono maggiori donazioni e finanziamenti. Tuttavia, ora lo stop al due per mille dell’Irpef metterà ancora più in ginocchio questa realtà, che troverà necessità di iscriversi al Registro Unico entro il prossimo 10 aprile.

Settore cultura in crisi: il bilancio delle donazioni è tuttavia favorevole grazie all’Art Bonus

Dunque, a un calo di entrate del mondo dello spettacolo in termini di biglietti acquistati, corrisponde un maggiore coinvolgimento di donazioni. In particolare, grazie all’Art Bonus, che “consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano”. Di seguito, vediamo quindi un po’ di dati al riguardo.

Si stima che dal 2014 – anno d’avvio della misura fiscali – si raccolgono su tutto il territorio nazionale oltre 658 milioni di euro di donazioni. Nello specifico, queste per mano di oltre 26.000 mecenati a oltre 2.200 enti beneficiari, per un totale di 4.950 interventi. Tra l’altro, solo nei due anni scorsi si ricevono ben 250 i milioni di euro, stima per l’appunto in salita.

Certamente, il risultato può riscontrarsi in un maggiore supporto del pubblico alle associazioni che amano. Comunque, l’Art Bonus riceve recentemente anche alcuni provvedimenti che influiscono nell’allargarsi della platea dei beneficiari. Ossia, il Dl 34/2020 che modifica il Dl 83/2014, così come la riproposta del 2 per mille per le associazioni culturali nella Dichiarazione dei Redditi 2021.

Stop al 2 per mille nel 2022 ed esclusione dei non-Runts per il 5 per mille

Tuttavia, l’anno corrente non sembra brillare per il settore cultura, principalmente per il mancato rinnovo del 2 per mille. Infatti, le associazioni che nel corso del 2021 facevano parte della lista beneficiari del contributo, perdono a dicembre la speranza. Ebbene, la Legge di Bilancio non da spazio alle incomprensioni: il 2 per mille non verrà rinnovato per l’anno 2022.

Inoltre, anche le aspettative per quanto riguarda il 5 per mille non sono rosee e fumosa è la realtà per le organizzazioni che non entrano nel Registro unico nazionale del Terzo settore – Runts. Infatti, il decreto 228/2021 “Milleproroghe di fine 2021 fa rientrare tra i beneficiari della misura solamente:

  • Organizzazioni di volontariato;
  • Associazioni di promozione sociale trasmigrati al Runts;
  • Enti con la qualifica fiscale di Onlus;
  • Soggetti che entro il 10 aprile si iscriveranno al Runts.

Ancora cattive notizie per gli organizzatori di spettacoli dal vivo

Ma non è finita qui: il 2022 sembra proprio un anno che inizia in retromarcia. Nel caso di specie, l’altra amara novità si riserva agli enti dello spettacolo dal vivo, beneficiari di Art Bonus in quanto ricevono finanziamenti dal FUS – il Fondo unico per lo spettacolo. Infatti, queste realtà dovranno interrompere le proprie campagne di raccolta fondi.

Questo almeno fino a che non giungerà la conferma ufficiale di essere nuovamente percettori del finanziamento pubblico, cosa che si saprà probabilmente a giugno 2022. Dunque, quelle organizzazioni culturali che investivano economicamente per strumenti digitali e di comunicazione trovano lo stallo. Per di più dovranno ora spiegare la temporanea interruzione dei vantaggi fino a questo momento promossi al pubblico.

Oppure, peggio ancora dovranno cancellare interi piani di comunicazione in programma, per promuovere al meglio Art Bonus o due per mille alla cultura.

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