Salvo l’ergastolo ostativo e rinviata la riforma Cartabia

Il nuovo governo ha deciso di salvare l’ergastolo ostativo e di rinviare al prossimo 30 dicembre la riforma Cartabia sulla giustizia penale.

Spiega il ministro della Giustizia Carlo Nordio: «Questo rinvio non ha nessun impatto negativo sul Pnrr, anzi. Avremmo corso il rischio, dando attuazione immediata alla riforma, che per l’incompatibilità con le risorse disponibili, fosse inapplicabile. In questi due mesi avremo la possibilità di capire meglio le problematiche e di intervenire per la loro soluzione».

Secondo Nordio, il governo «ha accolto il grido di dolore di Procure, gip, Corti di Appello e Procure generale nel chiedere il rinvio dell’applicazione della riforma Cartabia che comunque va nella giusta direzione».

Senza questo slittamento (sempre secondo Nordio) ci sarebbe stato un enorme sovraccarico all’interno degli uffici giudiziari, e la gestione della norma della riforma che ha fatto diventare alcuni reati procedibili solo a querela sarebbe stata parecchio problematica.

Infatti, con poche risorse disponibili, avremmo visto montagne di fascicoli da esaminare al fine di accertare i reati ancora pendenti. Inoltre, i detenuti che stanno espiando una pena non avrebbero ragion d’essere, se il reato è improcedibile.

Una task force con i vertici di tutti i dipartimenti del ministero della Giustizia si occuperà di perfezionare le misure organizzative che sono già state avviate, assicurando anche adeguati supporti tecnologici, al fine di garantire migliori condizioni agli uffici giudiziari.

«E’ una giornata importante per la giustizia. Abbiamo accolto l’indicazione della Consulta con una norma che non compromette la sicurezza e la certezza della pena» garantisce Nordio, parlando di ergastolo ostativo.

Per poter accedere ai benefici penitenziari per questa tipologia di reati non basterà soltanto la buona condotta carceraria o partecipare al trattamento. Si dovranno fornire anche alcuni “elementi specifici” che escludano tutti i collegamenti con la criminalità organizzata.

Il giudice di sorveglianza, prima di decidere, dovrà sentire una serie di pareri, anche quello del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.

Il testo introduce anche modifiche per quanto riguarda la concessione della liberazione condizionale. La richiesta in questo caso potrà essere presentata dopo aver scontato almeno 30 anni di pena. Prevede, inoltre, una norma transitoria per i detenuti che hanno commesso reati prima dell’entrata in vigore della riforma.

L’Anm esulta per il rinvio della riforma Cartabia, mentre per i penalisti il dl ha «evidenti e gravi profili di incostituzionalità».

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