L’avvocatura calabrese denuncia con forza l’ennesimo episodio di nomadismo giudiziario che vede protagonista il Foro di Cosenza. Il processo 3942/22 RGNR, noto come “Recovery”, invece di svolgersi nella sua sede naturale presso il GUP di Catanzaro, sarà celebrato a Catania, imponendo uno spostamento di massa per tutte le parti processuali.
L’intera comunità forense, unitamente agli imputati, alle parti offese e agli uffici giudiziari coinvolti, è costretta a subire un esodo forzato che mina il principio del giusto processo sancito dall’articolo 111 della Costituzione. Il trasferimento non solo crea evidenti disagi logistici ed economici, ma compromette la parità tra accusa e difesa, trasformando il diritto alla presenza fisica dell’imputato in un mero surrogato virtuale.
La Camera Penale di Cosenza ha indirizzato un appello al Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Dott.ssa Domenica Epifanio, e al GUP Dott.ssa Antonella Sculco, affinché venga garantito il rispetto delle garanzie costituzionali. Durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, la stessa Presidente Epifanio aveva espresso solidarietà agli avvocati per i disagi derivanti da simili trasferimenti processuali. Ora, i penalisti calabresi chiedono che a queste parole seguano i fatti: “La vicinanza all’Avvocatura deve attuarsi concretamente, con la Costituzione in mano, riportando i processi nelle sedi naturali”.
Il rischio, denunciano i legali, è quello di un precedente pericoloso che metterebbe in discussione la stessa tenuta del sistema giudiziario in Calabria, relegandolo in una condizione di perenne emergenza e marginalità. Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Cosenza ha lanciato un ultimo appello: “Siamo ancora in tempo per evitare che questo esodo diventi una vergogna nazionale. La Calabria è una terra di legalità e non può permettersi di restare fuori dalla Costituzione”.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE

Pene concorrenti: la richiesta di pena sostitutiva non blocca l’esecuzione
La Corte di Cassazione chiarisce che l’istanza ex art. 20-bis c.p. non sospende automaticamente l’ordine di esecuzione, anche se in attesa di decisione sulla misura…

Pagamenti digitali: aumentano i controlli antiriciclaggio
Nuove regole in arrivo dal Gafi per adattarsi all'evoluzione tecnologica

Al via il progetto ‘PintoPaga’, azzeramento dell’arretrato e risparmio stimato di 60 milioni
Il progetto punta ad azzerare in due anni l’arretrato relativo alla liquidazione degli indennizzi dovuti dall’Italia a titolo di equa riparazione e previsti dalla Legge…