31 Marzo 2025 - Nuove professioni

Lavoro e intelligenza artificiale: la rivoluzione è già iniziata

Entro il 2030, la GenAI sarà il cuore delle aziende, trasformando competenze e professioni. Una ricerca di Deloitte analizza le sfide e le opportunità di questa svolta epocale.

Il mondo del lavoro è sull’orlo di una trasformazione senza precedenti. Entro il 2030, l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) non sarà più un’entità separata, ma un motore integrato nelle aziende, ridefinendo ruoli e competenze. Lo rivela il report di Deloitte The Organization of the Future, che esplora le implicazioni di questa evoluzione e fornisce una guida strategica alle imprese.

Nonostante il crescente interesse per la GenAI, l’adozione concreta da parte delle aziende è ancora in fase embrionale. Se l’uso individuale di questi strumenti sta aumentando, solo il 25% delle imprese ha avviato un’integrazione strutturale, puntando soprattutto all’ottimizzazione dei processi. Le priorità? Creare valore tangibile, scalare le soluzioni implementate e preparare la forza lavoro al cambiamento. Tuttavia, persistono timori legati alla qualità della GenAI e alla sicurezza del lavoro: appena il 46% delle aziende permette a più del 20% dei propri dipendenti di accedere a questi strumenti.

L’Intelligenza Artificiale Generativa non si limita ad automatizzare compiti ripetitivi, ma sta rimodellando le professioni, modificando le competenze richieste e introducendo nuovi ruoli altamente specializzati. Tra le figure emergenti individuate dal report Deloitte spiccano:

  • Prompt Engineer: esperto nella formulazione di istruzioni per ottenere risposte efficaci dalla GenAI;
  • AI Trainer: responsabile del miglioramento continuo dei modelli di intelligenza artificiale;
  • AI Ethicist/Ethics Officer: garante di un utilizzo responsabile della tecnologia;
  • AI Security Specialist: professionista della cybersicurezza per la protezione dei sistemi AI;
  • Custom AI Solution Developer: specializzato nella personalizzazione delle soluzioni GenAI per esigenze specifiche.

Il successo della GenAI, però, non dipenderà solo dalla tecnologia, ma anche dalla capacità di valorizzare il capitale umano. Secondo Deloitte, qualità come curiosità, agilità nell’apprendimento e adattabilità saranno determinanti per affrontare la trasformazione in corso. L’elemento chiave per le aziende non sarà solo implementare nuove tecnologie, ma orchestrare un cambiamento complesso e multidimensionale.

Governance, regolamentazione e fiducia sono i tre pilastri su cui costruire il futuro del lavoro nell’era della GenAI. Le imprese dovranno affrontare incertezze normative, definire modelli di gestione chiari e investire nella formazione dei dipendenti. Ignorare questi aspetti potrebbe compromettere l’efficacia dell’intera transizione.


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