9 Luglio 2025 - GIUSTIZIA | Il sondaggio

Italiani fiduciosi nella magistratura, ma poca conoscenza del suo funzionamento

Secondo un sondaggio YouTrend per "La Magistratura", il 58% dei cittadini ha fiducia nei magistrati, più che nel Parlamento e nel governo. Solo l’1% ritiene problematica la possibilità di passaggio tra funzioni requirenti e giudicanti, mentre per quasi la metà il vero nodo resta la lentezza dei processi.

ROMA, 9 luglio – La maggior parte degli italiani si fida dei magistrati e crede che i pm possano svolgere il ruolo di giudice e viceversa senza problema. Sono due degli esiti del sondaggio realizzato da Youtrend pubblicato oggi da La Magistratura, rivista dell’Associazione nazionale magistrati. Il 58% degli italiani ha molta o abbastanza fiducia nella magistratura. Un dato nettamente superiore a quello destinato al Parlamento (35%) e al governo (34%). Superiore anche alla fiducia in istituzioni vicine ai cittadini come Comuni (54%) o Regioni (47%). E più alto della fiducia nei confronti dell’avvocatura (45%).

La possibilità di passare da giudici a pm e viceversa viene ritenuto il principale problema della giustizia solo per l’1% dei cittadini. Per quasi un cittadino su due (48%) il principale tema è invece la lentezza dei processi. Per il 20% la mancanza di personale e risorse per la giustizia. Seguono la politicizzazione dei giudici (9%) e la scarsa chiarezza delle leggi (8%).

E ancora: per il 60% dei cittadini un magistrato che per anni ha fatto il pm può “perfettamente occuparsi anche di magistratura giudicante, passando al ruolo del giudice”. Solo il 23% invece è in disaccordo con questa opinione.
C’è poi il dato sulla competenza dei magistrati: il 55% del campione è d’accordo con l’affermazione secondo la quale la magistratura è composta da persone competenti, perché selezionate con un concorso trasparente e altamente selettivo.

Dalla rilevazione di Youtrend emerge un altro elemento importante: solo il 17% degli intervistati dice di conoscere bene la differenza tra magistratura giudicante e requirente. Un quarto degli intervistati (26%) ammette di conoscerla orientativamente, mentre il 19% ne ha sentito parlare e il 38% non la conosce. Solo un terzo della popolazione (32%) sa che la magistratura requirente esercita l’azione penale e dirige le indagini nei procedimenti penali, dunque è consapevole del fatto che il pm appartiene proprio alla magistratura requirente.

Commenta così Lorenzo Pregliasco, founding partner di Youtrend: “Il sondaggio svolto delinea un contesto all’interno del quale, nella fiducia degli organi dello Stato italiano, subito sotto le FFOO e le forze armate, vengono la magistratura e i giudici. Una dinamica che colloca la fiducia nella magistratura e nei giudici sopra a quella nella politica e nei partiti. Bisogna invece segnalare come, tra gli intervistati, ci siano ancora importanti margini di miglioramento sulla conoscenza, in particolare sulla differenza tra magistratura giudicante e requirente. Il dibattito politico, spesso polarizzato sui mezzi di informazione, sembra rispecchiarsi soltanto in parte nell’opinione degli italiani, invece, più sfumata e moderata: soltanto una piccola minoranza (8%), ad esempio, esprime una opinione radicale, in forte disaccordo con la possibilità, per un pm, di svolgere anche il ruolo di giudice. Tra gli elementi su cui si registra una maggioranza rilevante di accordo nella cittadinanza, c’è il riconoscimento di livelli elevati di competenza tecnica e preparazione dei magistrati. Infine, per quanto riguarda il principale problema della giustizia italiana nella percezione dei cittadini, quasi un intervistato su due (48%) dichiara che la maggiore criticità risulta la lentezza dei processi con, a seguire, la mancanza di personale e risorse (20%)”, afferma Pregliasco.

NOTA METODOLOGICA SONDAGGIO
– Metodo campionario: C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interview), C.A.M.I. (Computer Assisted Mobile Interview), C.A.W.I. (Computer Assisted Web Interview); Interviste totali realizzate: 1.509 casi; Interviste realizzate tra il 27 maggio e il 4 giugno 2025; Campione di riferimento: popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di sesso ed età, stratificate per quote di titolo di studio e per area di residenza; Errore campionario: +/- 2,5%, intervallo di confidenza 95%


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