17 Marzo 2025 - La sentenza

Italia condannata dalla Corte Europea per i ritardi nella giustizia sulla violenza domestica

Strasburgo censura l'inefficacia delle indagini: mancata tutela per le vittime e impunità per gli aggressori

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha emesso una dura sentenza di condanna nei confronti dell’Italia per i ritardi nella gestione dei procedimenti penali sulla violenza domestica. La decisione, resa pubblica lo scorso 13 febbraio nel caso P.P. c. Italia (Ricorso n. 64066/19), evidenzia l’inefficacia delle indagini e il mancato rispetto delle garanzie procedurali per le vittime.

Secondo la Corte, le autorità italiane non hanno agito con la tempestività e la diligenza richieste, né hanno considerato la specificità della violenza domestica, violando così l’articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), che vieta trattamenti inumani e degradanti.

Gli Stati membri – ricorda Strasburgo – hanno l’obbligo di reprimere efficacemente ogni forma di violenza domestica e di garantire alle vittime adeguate tutele procedurali. Tra queste, la gestione celere e attenta delle denunce, con particolare riguardo alla vulnerabilità fisica e psicologica delle persone coinvolte.

Nel caso esaminato, l’Italia non ha assicurato un’indagine approfondita e tempestiva, permettendo che il reato contestato si prescrivesse. La Corte ha dunque censurato il sistema giudiziario italiano, sottolineando come l’impunità degli aggressori sia inaccettabile e incompatibile con gli obblighi derivanti dall’art. 3 CEDU.

Per Strasburgo, la lotta alla violenza domestica deve essere una priorità assoluta: lo Stato ha il dovere di contrastare il senso di impunità degli aggressori e di preservare la fiducia dei cittadini nella giustizia, impedendo ogni forma di tolleranza o collusione con questi crimini.


LEGGI ANCHE

I giudici di pace non ricevono lo stipendio: minaccia di sciopero

Ecco che si riaccende la protesta da parte dei magistrati onorari. Le associazioni che aderiscono alla Consulta della magistratura onoraria, lo scorso 19 marzo, hanno…

Alabama, condannato a morte giustiziato con inalazione di azoto: “procedura controversa”

Il metodo è stato definito dagli esperti delle Nazioni Unite una possibile forma di tortura, vietata dal diritto internazionale.

principi magistrato

Concessione di un permesso premio: a quali principi deve attenersi il magistrato di sorveglianza?

Per concedere un permesso premio, un Giudice di sorveglianza dovrà valutare il percorso carcerario del condannato, e non i suoi principi morali, così come stabilito…

TORNA ALLE NOTIZIE

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto