I televisori ci osservano?

I televisori, nonostante i passi avanti fatti nel mondo della tecnologia, continuano ad essere presenti nelle nostre vite. In Europa ci sono più di 250 milioni di abitazioni con un televisore; i prezzi per l’acquisto di questi dispositivi sono molto convenienti, e anche per questo sostituiamo i televisori con sempre maggior frequenza.

Nei primi anni Duemila, la diffusione delle tecnologie LCD e LED hanno cambiato molte cose. Infatti, in assenza del tubo catodico e dei componenti necessari per il suo funzionamento, la costruzione di questi dispositivi ha cominciato ad essere sempre più semplice e meno costosa.

Nel corso degli ultimi 20 anni il costo dei televisori più economici si è ridotto notevolmente. Ad oggi, un televisore da 32 pollici, con un’ottima definizione e capacità di collegarsi ad internet, ha un prezzo compreso tra i 150 e i 250 euro.

Grazie a pratiche commerciali molto aggressive, nel giro di poco tempo le cinesi TCL e Hisense sono diventate le principali aziende produttrici di televisori in tutto il mondo. Per questo motivo, le aziende storiche sono state costrette ad abbassare i prezzi, dando vita ad una corsa al ribasso.

Tuttavia, il vero costo nascosto dei televisori è il loro controllo sulle nostre attività. Tutte le smart-TV sono sempre connesse ad Internet, e per questo forniscono preziose statistiche, riguardo i loro utilizzi, ai produttori, che vendono tali dati ad altri soggetti, come società di servizi in streaming.

Un televisore raccoglie dati sul tempo in cui viene tenuto acceso, ogni quanto si cambia canale, quando si mette in pausa un film o l’episodio di una serie tv. Ulteriori dati riguardano il tempo dedicato all’utilizzo di un’app, la frequenza con la quale questa viene avviata e in che momento della giornata.

I sistemi operativi di alcuni televisori, oltre a mostrare l’elenco dei contenuti e delle app disponibili, mostrano anche alcuni annunci pubblicitari simili a quelli che troviamo online. Anche in questo caso la raccolta dei dati potrebbe aiutare moltissimo gli inserzionisti a capire quante volte è stata visualizzata la loro pubblicità, quali e quante persone l’hanno aperta e ulteriori dettagli.

Queste attività potrebbero fruttare dei grossi ricavi per un singolo produttore, che magari ha centinaia di milioni di televisori attivi nelle abitazioni di tutto il mondo. Si parla, infatti, di parecchi miliardi di euro all’anno.

Per i più critici, tale forma di guadagno aggiuntiva passa attraverso dei meccanismi meno evidenti, poiché tutte le informazioni riguardanti la raccolta dati sono solitamente contenute nella documentazione del televisore, e gli avvisi che vengono mostrati quando viene attivato non sono poi così chiari.

Anche le app presenti sulle smart-TV, come quelle delle piattaforme streaming, effettuano una raccolta dati, che spesso fanno su più dispositivi, ovvero su smartphone, computer e tablet. In base a questi dati vengono consigliati i contenuti da vedere, quali film e quali serie produrre.

I dati raccolti vengono analizzati e gestiti senza possibilità di risalire ai singoli utenti, ma nonostante tutto non dovrebbero essere sottovalutati i risvolti sulla nostra privacy.

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