Quarto giorno consecutivo ieri di attacchi DDoS contro l’Italia. Hacker filorussi del gruppo NoName057 hanno preso di mira diversi settori strategici, tra cui giustizia, finanza e trasporti, in un’azione dimostrativa e propagandistica che, al momento, non ha causato disservizi significativi. Il gruppo aveva già colpito nei giorni scorsi circa 20 siti web italiani legati alla finanza e alla produzione di armi.
L’intervento dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale
L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) è intervenuta prontamente, intercettando il traffico anomalo e verificando l’effettiva natura dell’attacco. Una volta valutato il possibile impatto, l’Agenzia ha informato i bersagli e fornito supporto e consigli per mitigare i rischi.
Frattasi: “Attacchi a scopo ideologico”
Secondo Bruno Frattasi, direttore generale dell’Acn, gli attacchi hacker sono motivati da ragioni ideologiche. “Non posso dire se ci sia un mandante politico, perché nessuno lascia impronte digitali riconoscibili. Tuttavia, l’ispirazione ideologica è evidente: le stesse gang criminali la dichiarano apertamente”, ha spiegato Frattasi in un’intervista a La Stampa.
Gli attacchi sembrano coincidere con importanti interventi istituzionali, come nel caso delle recenti dichiarazioni del Presidente Sergio Mattarella. Oltre a provocare disagi, gli attacchi mirano a inquinare il discorso pubblico e a mostrare la presunta vulnerabilità di un Paese occidentale fedele alla linea europea.
La minaccia di NoName057 e la risposta italiana
NoName057 non è un gruppo improvvisato. Frattasi ha rivelato che l’Italia lo conosce bene da almeno due anni. “Nel 2023, poco dopo il mio arrivo all’Agenzia, mi hanno accolto pubblicando una mia foto con uno scolapasta in testa, insinuando che la sicurezza informatica dell’Italia fosse un colabrodo. Oggi, grazie al lavoro dell’Acn, l’impatto dei loro attacchi DDoS è calato dal 19 al 15%, nonostante gli episodi siano aumentati da 319 a 519”.
Pur riconoscendo che NoName057 non è una minaccia da sottovalutare, Frattasi ha chiarito: “Non si tratta di un gruppo che agisce da uno scantinato, ma nemmeno di una minaccia così pericolosa”.
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