È possibile ridurre le emissioni di CO2 del proprio pc?

La tecnologia che utilizzi è abbastanza green? Qual è l’impronta di carbonio del tuo computer?

Di recente, si è molto discusso dei massicci consumi di energia collegati alle criptovalute. Tuttavia, anche chi utilizza abitualmente pc e software per usi “più comuni”, dovrebbe interrogarsi sul proprio consumo di energia.

Anna Maria Rosati e Angelo Rosiello, esperti del settore e consulenti di Oliver Wyman, evidenziano come «la Commissione europea stima che strumenti e servizi digitali, come le applicazioni aziendali, i dispositivi degli utenti finali, i server e le altre infrastrutture, produrranno il 14% delle emissioni globali entro il 2040 rispetto all’attuale 2%-3%».

Per riuscire a «contestualizzare meglio questo dato, da un’analisi condotta sui rapporti della Iea, l’agenzia internazionale dell’energia, il trasporto su strada ha contribuito per circa il 28% delle emissioni di CO2 nel 2021».

Per questo è nata la necessità di muoversi anche sulla sostenibilità del versante IT. Continuano i consulenti di Oliver Wyman: «Le aziende riconoscono facilmente il ruolo delle tecnologie nelle pratiche di sostenibilità, ma molte non considerano il modo in cui le tecnologie, soprattutto quelle ad alto consumo energetico come l’intelligenza artificiale, la blockchain e la cifratura dei dati, contribuiscono sempre più alle emissioni di carbonio».

Generalmente, «la strategia di sostenibilità IT riguarda l’hardware e le operations, ma non include completamente le misure relative alle applicazioni e allo sviluppo».

Se si analizza la sostenibilità del settore IT si pensa immediatamente all’hardware, e non al pc. Tuttavia, una parte della questione è collegata ai software.

«Quando si progettano le applicazioni, ad esempio, gli architetti e gli sviluppatori dovrebbero considerare la sostenibilità tra i requisiti non funzionali. Allo stesso modo, le valutazioni ambientali devono essere prese in considerazione e nella selezione di software di terze parti insieme ad altri fattori convenzionali. Anche un utilizzo più consapevole del pc può portare un contributo significativo».

Otto consigli 

Secondo i consulenti di Oliver Wyman, per riuscire a ridurre le emissioni di CO2 del pc è necessario seguire otto semplici consigli.

  • Impostiamo le opzioni di power saving del proprio sistema operativo. Su Window Power Option, per esempio, basta selezionare un profilo bilanciato, che ha performance più basse. Oppure impostare la modalità automatica di spegnimento dello schermo o attivare la modalità sleep;
  • Ridurre la luminosità del proprio schermo. Oltre alla riduzione del consumo, ci sono anche benefici per la vista: gli occhi risulteranno meno affaticati;
  • Impostare la dark mode (il tema scuro): le finestre saranno scure, ridurranno i consumi e riposeranno la vista. E’ consigliato nelle condizioni di scarsa luminosità esterna, anche per non dare fastidio a chi si trova accanto a noi;
  • Chiudere tutti i programmi in esecuzione non necessari e chiudere le finestre inutilizzate;
  • Spegnere il WiFi e il Bluetooth se non utilizzati;
  • Spegnere il pc se non deve essere utilizzato per lungo tempo, al posto di metterlo in standby. Meglio anche staccare la presa dell’alimentatore, dato che il pc, anche se spento, genera dei consumi collegati alla rete elettrica;
  • Se dobbiamo condividere via mail dei documenti, utilizziamo un link a folder condiviso, al posto di inviare i file. Oltre a ridurre le emissioni, evitiamo anche di intasare le caselle di posta;
  • Prima di acquistare un nuovo pc, consultiamo le stime sull’impatto ambientale.

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