Davvero ci sono troppi avvocati in Italia?

Davvero ci sono troppi avvocati in Italia?

Come sicuramente avrete sentito, secondo Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, gran parte dei problemi della giustizia sono dovuti a un presunto eccessivo numero di avvocati nel nostro paese: «Nel 1996 in Italia avevano 87.000 avvocati, nel 2019 245.000, quasi il triplo in 23 anni. Facciamoci qualche domanda. Forse capiremo perché abbiamo qualche problema nell’amministrazione della giustizia».

Queste dichiarazioni hanno smosso il mondo forense, con l’AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati) che non ha tardato a dichiararle «inaccettabili, offensive e fuori luogo» soprattutto in un momento storico in cui «in diversi Stati del mondo (non da ultima la Turchia) gli avvocati vengono perseguitati, condannanti, portati alla morte, perché rei di esercitare il loro mandato difensivo nell’interesse della Giustizia. Una violazione assoluta dei diritti di libertà, difesa e di tutti i valori umani più elementari».

A ben guardare, già qualche anno fa Morra aveva espresso la sua posizione nei confronti degli avvocati, proponendo l’introduzione di una sorta di certificazione di qualità per «verificare e validare la loro tenuta morale ed etica. Nel contrasto alla criminalità organizzata si partirà anche da quella parte dell’economia sana che rischia di essere inquinata: uno strumento potrebbe essere l’istituzione di un bollino blu per gli iscritti ai vari ordini professionali. Penso a una sorta di controllo di filiera etica che possa rappresentare una certificazione di moralità».

RIDURRE GLI AVVOCATI A PARTIRE DAI PRATICANTI

Sergio Longhi, segretario della Fondazione dell’Avvocatura Napoletana per Alta Formazione Forense, a settembre di quest’anno, attraverso il quotidiano Il Mattino esprimeva la sua speranza in una «drastica riduzione del numero degli aspiranti avvocati a tutto vantaggio della collettività».

La volontà di ridurre il numero di avvocati passa dunque per i praticanti. Del resto, non potendo agire su chi è già avvocato, bisogna per forza spingere chi vuole intraprendere la carriera forense a cambiare idea.

Ma ci sono davvero troppi avvocati in Italia?

AVVOCATI IN ITALIA. I NUMERI E  IL COMMENTO DELL’EUROPA

Cassa Forense ha pubblicato alcuni interessanti dati statistici.

Gli avvocati residenti in Italia al 1° gennaio 2020 erano effettivamente più di 245.000, circa 2.000 in più rispetto al 2019.

C’è però da dire che il tasso medio annuo di crescita della categoria si è drasticamente abbassato: nei primi anni 2000 ha toccato l’8 – 9%, nel triennio 2017-2019 è rimasto inferiore all’1%. «L’avvocatura cresce pertanto in maniera molto contenuta, per non dire che si trova in situazione di stazionarietà, forse a causa di una professione che attira sempre meno le giovani generazioni ma soprattutto in conseguenza di un inesorabile calo demografico della popolazione italiana».

Per approfondire il tema è possibile analizzare i rapporti annuali del CEPEJ (Commissione per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa) che, al momento, non dimostrano alcuna relazione tra i problemi della giustizia e il numero di avvocati in Italia.

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