Dal 14 settembre 2024, Consob e Banca d’Italia assumeranno il compito di vigilare sugli operatori di cripto-attività. Le nuove sanzioni scatteranno dal 30 dicembre 2024, come stabilito dal decreto legislativo 5 settembre 2024, n. 129, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 215 del 13 settembre 2024. Il provvedimento, noto come “Micar” (Markets in Crypto-Assets Regulation), armonizza la legislazione italiana con il Regolamento europeo 2023/1114, introducendo norme più stringenti per chi emette o offre cripto-attività e garantendo maggiori tutele per gli investitori.
Il decreto, approvato dal Governo il 28 agosto scorso, conta 48 articoli che aggiornano, tra l’altro, il Testo Unico Bancario (d.lgs. 385/93) e il Testo Unico della Finanza (d.lgs. 58/98). Le disposizioni entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, quindi il 14 settembre 2024. Alcuni articoli, come quelli riguardanti l’emissione di cripto-asset e l’autorizzazione dei prestatori di servizi per le cripto-attività, nonché l’applicazione delle sanzioni, diverranno operativi a partire dal 30 dicembre 2024.
Vigilanza e nuovi requisiti per gli operatori
Il decreto Micar assegna a Consob e Banca d’Italia il ruolo di autorità competenti per la supervisione degli operatori in cripto-attività, con poteri di vigilanza più ampi. Attualmente, gli operatori devono solo iscriversi al registro dell’Organismo Agenti e Mediatori (OAM) e rispettare obblighi legati all’antiriciclaggio e a segnalazioni trimestrali. Con le nuove norme, però, gli operatori dovranno superare un rigoroso processo di autorizzazione da parte delle due autorità, dimostrando di possedere i requisiti necessari. Saranno inoltre soggetti a norme più severe in termini di organizzazione e controlli interni.
Segregazione patrimoniale e nuove sanzioni
Una delle novità più rilevanti introdotte dal decreto riguarda la segregazione patrimoniale: i fondi e i cripto-asset detenuti dagli operatori dovranno essere separati da quelli dell’operatore stesso e degli altri clienti. Questo patrimonio non potrà essere toccato dai creditori dell’operatore o del depositario. È anche vietato l’utilizzo di cripto-attività o fondi della clientela da parte degli operatori per scopi propri, a tutela degli investitori, similmente a quanto già previsto per i patrimoni delle banche e degli intermediari.
Il Micar introduce inoltre un rigido regime sanzionatorio: chi offre servizi per le cripto-attività senza autorizzazione rischia la reclusione da sei mesi a quattro anni e multe che variano da 2.066 a 10.329 euro. L’obiettivo è garantire maggiore sicurezza agli investitori e disciplinare un mercato in rapida espansione, rendendolo più trasparente e regolamentato.
Con questa normativa, l’Italia si allinea ai nuovi standard europei, ponendo le basi per una gestione più sicura e controllata del settore delle cripto-attività.
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