12 Luglio 2022

Consigli per superare l’esame da avvocato

L’esame di abilitazione forense non è così semplice e scontato, ed è tutt’altro che una formalità. Migliaia di aspiranti avvocati ogni anno non superano l’esame e devono aspettare l’anno successivo per riprovarci.

Nonostante tutto, tantissimi candidati superano in maniera brillante l’esame. Ma come fanno?

Ecco alcuni consigli.

Il nuovo esame

L’esame per diventare avvocato tradizionalmente prevedeva tre prove scritte della durata di 8 ore. In caso di esito positivo, si procedeva con la prova orale.

Le tre prove scritte consistevano nella redazione di un parere in materia civile, in materia penale e di un atto giudiziario. Di quest’ultimo si poteva scegliere tra penale, civile e diritto amministrativo.

Tuttavia, la pandemia ha cambiato completamente le cose. Si è passati, infatti, al cosiddetto “orale rafforzato”. Le tre prove scritte sono state sostituite con un’unica prova orale che richiede la risoluzione di una questione pratica. Il candidato deve fornire una soluzione alla vicenda che gli viene sottoposta. In tal modo, dimostrerà padronanza delle nozioni di diritto sostanziale e di diritto processuale.

Avrà la possibilità di scegliere tra diritto penale, civile e amministrativo.

La prova dura un’ora: i primi 30 minuti potranno essere utilizzati per consultare i codici, i decreti, le leggi e per prendere appunti. Nella mezz’ora successiva si passerà alla discussione orale. Al termine della prova la commissione si ritirerà per decidere e comunicare l’esito dell’esame.

La seconda prova orale

Eccoci arrivati alla seconda prova orale, che si svolge a trenta giorni di distanza dalla prima e dura non più di un’ora e non meno di quarantacinque minuti. La prova consiste nella discussione di alcune questioni relative a cinque materie scelte dal candidato e nella dimostrazione della conoscenza dell’ordinamento forense e dei diritti e dei doveri dell’avvocato.

Si potrà scegliere tra le seguenti materie:

  • diritto penale o civile (deve essere diversa dalla materia scelta nella prima prova);
  • diritto processuale civile o penale;
  • tre materie tra: diritto civile, penale, amministrativo, costituzionale, commerciale, tributario, del lavoro, dell’UE, ecclesiastico e internazionale privato.

Se nella prova orale si è scelto il diritto amministrativo, la seconda prova avrà per oggetto:

  • diritto civile e penale;
  • una materia a scelta tra diritto processuale civile o penale;
  • due materie a scelta tra diritto amministrativo, costituzionale, tributario, commerciale, lavoro, UE, ecclesiastico e internazionale privato.

Per valutare la prova, ogni componente della sottocommissione d’esame ha a disposizione dieci punti per ogni materia. Saranno idonei i candidati che otterranno un punteggio complessivo non inferiore a 108 punti. In almeno cinque materie, il punteggio non deve essere inferiore a 18 punti.

Consigli utili

La preparazione all’esame non può essere improvvisata. Ha origine, infatti, già a partire dal periodo di pratica forense.

Bisognerebbe affrontare tale periodo di formazione in uno studio legale che permette di approfondire questioni giuridiche e redigere atti. La partecipazione attiva e consapevole permette l’acquisizione di moltissime conoscenze redazionali e giuridiche, anche in vista dell’esame di abilitazione.

Scegliere la materia della prima prova

La prima decisione da prendere è quella relativa alla materia della prima prova orale. I candidati, nel decidere dovranno tenere a mente che la materia che hanno scartato dovrà essere comunque affrontata nella seconda prova.

Alcuni aspiranti avvocati l’anno scorso hanno pensato di affrontare la materia che pensavano di conoscere meglio direttamente nella seconda prova. È una scelta comprensibile, ma parecchio rischiosa.

Superare il primo orale non richiedere soltanto la conoscenza delle nozioni a livello teorico. Si dovrà dimostrare anche di saper applicare le nozioni a livello pratico. Bisogna essere capaci di spiegare perché una misura cautelare applicata deve essere revocata e lo strumento processuale da utilizzare al fine di ottenere tale risultato.

Per questi motivi sarebbe meglio scegliere la materia nella quale si è svolta la pratica forense, la materia in cui ci si sente più sicuri. Nella prima prova, quindi, sarà decisivo dimostrare di conoscere la materia a livello pratico e teorico.

Il metodo di studio

Lo studio dovrà essere adatto al nuovo esame che sostituisce le tradizionali prove scritte. Non si potrà assolutamente prescindere dalla completa conoscenza della materia trattata. Gli istituti giuridici più importanti, infatti, dovranno essere assimilati dal punto di vista teorico.

Se la sensazione è quella di non essere abbastanza preparati bisognerà rispolverare i vecchi manuali dell’università. Se, invece, si parte di una buona base di preparazione, visto il poco tempo a disposizione si potranno utilizzare riassunti e compendi delle case editrici più importanti. Per esempio, i testi della Simone si rivelano particolarmente utili per assimilare e schematizzare la materia.

Bisognerà anche esercitarsi moltissimo nella risoluzione di casi pratici, andando a dare un’occhiata anche alle tracce dell’anno precedente dalle varie commissioni. Tenendo a mente che si avranno soltanto 30 minuti a disposizione per consultare i codici commentati, è bene conoscere i contrasti giurisprudenziali più importanti. Così il candidato saprà dove “andare a pescare”!

Come gestire il tempo

Sarà indispensabile riuscire a trovare la soluzione nella prima mezz’ora dedicata alla consultazione dei testi e dei codici. Gli istituti giuridici della materia scelta e i relativi contrasti giurisprudenziali dovranno essere ben chiari.

Detto ciò, i primi dieci minuti potrebbero essere utilizzati per un’attenta lettura della traccia. Mai avere troppa fretta: una sola parola potrebbe fare la differenza! Bisognerà individuare le parole chiave, gli articoli del codice da consultare e gli istituti giuridici sottesi.

Poi, è consigliato stilare una scaletta della discussione. La cosa fondamentale sarà mantenere il sangue freddo: 30 minuti sono un tempo breve, ma sufficiente se ben speso.

I commissari, poi, apprezzeranno molto (oltre alla corretta risoluzione del caso, ovviamente) anche l’utilizzo di un linguaggio giuridico e la linearità del discorso.

Meno pratica e più teoria

Con la seconda prova orale, invece, l’approccio sarò meno pratico e più teorico, come per gli esami universitari. Sarebbe meglio non esagerare nel voler impressionare con la scelta delle materie: le pagine da studiare sono molte e il tempo poco.

Per le materie più “piccole” ci si potrà affidare ai compendi, sintetici rispetto ai manuali, ma ugualmente completi.

Un ultimo consiglio

Non dimenticate mai di godervi un po’ di tempo libero! Saranno dei mesi veramente duri, quindi una cena tra amici o una semplice passeggiata vi aiuteranno a recuperare le forze e ad essere più sereni nel vostro importante percorso.

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