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Dl cybersicurezza: al via l’esame in Parlamento

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, interverrà domani, mercoledì 13 marzo, alle 13.30, nel corso della seduta delle Commissioni riunite I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) e II (Giustizia) per l’avvio dell’esame del disegno di legge per l’introduzione di disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici.

Il testo del ddl, composto da 18 articoli, è stato approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta dello scorso 25 gennaio. Le norme mirano a garantire una maggiore resilienza delle pubbliche amministrazioni, in particolare di quelle non ricomprese nel “Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica”, a rafforzare l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) e il suo coordinamento con l’Autorità giudiziaria e a introdurre specifiche procedure per un più immediato intervento dell’Agenzia a fini di prevenzione e di ripristino delle funzionalità dei sistemi informatici in caso di attacchi.

Inoltre, si apportano modifiche (sostanziali e processuali) in relazione ai reati informatici, prevedendo l’innalzamento delle pene, l’ampliamento dei confini del dolo specifico, l’inserimento di aggravanti e/o il divieto di attenuanti per diversi reati commessi mediante l’utilizzo di apparecchiature informatiche e finalizzati a produrre indebiti vantaggi per chi li commette, a danno altrui o ad accedere abusivamente a sistemi informatici e/o a intercettare/interrompere comunicazioni informatiche e telematiche.

Rosa Colucci


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Scuola e legalità: siglato un protocollo tra Ministero dell’Istruzione e Consiglio Nazionale Forense

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Consiglio Nazionale Forense hanno sottoscritto un protocollo d’intesa triennale per promuovere nelle scuole azioni di educazione alla cittadinanza, alla legalità, al rispetto di genere e al contrasto di ogni forma di discriminazione.

Le attività, rivolte a tutti gli studenti, si concentreranno su:

  • Primo approccio alla Costituzione Italiana
  • Sviluppo del senso di legalità e dell’etica della responsabilità
  • Esercizio della cittadinanza attiva e del diritto di parola
  • Rispetto delle persone

Per gli studenti del triennio delle superiori, sono previsti percorsi specifici per le competenze trasversali e l’orientamento. In collaborazione con i Consigli degli Ordini territoriali degli Avvocati, gli studenti potranno svolgere attività presso l’Ordine Forense per mettere in pratica le conoscenze acquisite in classe.

Obiettivi del protocollo:

  • Trasmettere ai giovani i principi fondamentali della società civile
  • Promuovere il rispetto delle persone e delle regole
  • Far conoscere la Costituzione Italiana e i principi dello Stato di diritto
  • Educare le nuove generazioni alla legalità e alla giustizia

Il valore dell’accordo:

  • Rafforza l’educazione giuridica a scuola
  • Avvicina gli studenti alla professione forense
  • Promuove il ruolo sociale dell’avvocatura
  • Contribuisce alla crescita consapevole delle nuove generazioni 

“Il protocollo ha un grande valore simbolico: gli avvocati sono custodi della legalità e idonei a trasmettere i valori civici e i principi costituzionali.”

Così ha dichiarato la coordinatrice della commissione CNF Educazione alla legalità, Federica Santinon.

La coordinatrice della commissione CNF Educazione alla legalità, Federica Santinon

Rosa Colucci


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Italia-Romania, i Ministri della Giustizia firmano dichiarazione congiunta

Rosa Colucci

I Ministri della Giustizia di Italia e Romania, Carlo Nordio e Alina Stefania Gorghiu Milovic, hanno firmato questa mattina in via Arenula una dichiarazione congiunta, al fine di intensificare la cooperazione giudiziaria bilaterale in materia sia penale che civile.

Si tratta di un seguito del vertice tra la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Primo Ministro romeno Marcel Ciolacu lo scorso 15 febbraio a Roma.

Tra i punti della dichiarazione congiunta, il comune intento di migliorare il meccanismo di consegna reciproca delle persone condannate in via definitiva, nei limiti dell’autonomia e indipendenza delle rispettive autorità giudiziarie; e di favorire il reinserimento sociale dei detenuti, facilitando la possibilità che i condannati in via definitiva – come previsto dalla decisione quadro Gai 909/2008 – scontino la pena nel Paese di origine. 2.148 in totale i cittadini rumeni presenti al 29 febbraio 2024 negli istituti penitenziari italiani; 23 invece gli italiani detenuti in Romania.

Viene istituito un gruppo di lavoro congiunto, teso al miglioramento della cooperazione in particolare nell’attuazione dei mandati di arresto europeo e nel riconoscimento delle decisioni giudiziarie in materia penale.

Un altro punto della dichiarazione congiunta riguarda il tema della sottrazione internazionale dei minori. Sono 17 al momento i procedimenti giudiziari aperti in Italia per bambini condotti illecitamente in Romania da uno dei genitori. Su questo tema, i due Ministri si impegnano ad intensificare le attività dello specifico tavolo tecnico congiunto, insediatosi il 12 giugno 2023, affinché si riescano ad individuare, in modo celere, soluzioni concrete alle criticità esistenti, in applicazione della normativa europea di armonizzazione nell’interesse prioritario dei minori.

Viene inoltre previsto nella dichiarazione congiunta il rafforzamento della cooperazione giudiziaria in materia civile, di fondamentale rilevanza per consolidare relazioni economiche e scambi interpersonali tra Italia e Romania. In questo ambito i due Ministri si sono soffermati, in particolare, sulla rilevanza di incentivare il ricorso alla mediazione per migliorare l’efficacia della giustizia.


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Arriva la legge italiana sull’Intelligenza Artificiale

Dichiara Alessio Butti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica: «Entro marzo la legge italiana sull’intelligenza artificiale». Per quanto riguarda la PA, «nel 2024 puntiamo a 400 progetti attivi».

Butti ha parlato durante l’evento CyberSec 2024, avvenuto il 7 marzo 2024: «Stiamo elaborando una normativa sull’intelligenza artificiale che incorporerà le direttive dell’AI Act europeo. Il documento dovrà designare un ente regolatore, dovrà gestire i litigi che stanno diventando sempre più frequenti in ambito giudiziario, e ci sarà la questione del finanziamento perché l’intelligenza artificiale senza risorse non può prosperare. Lasciamo gli aspetti tecnici all’Europa, noi dobbiamo personalizzare questo decreto basandoci sulle peculiarità nazionali».

Ci saranno, inoltre, altre attività che connetteranno il mondo delle università e della ricerca con le imprese. «Credo che, immediatamente dopo la riunione ministeriale di Trento, nella settimana tra il 15 e il 22 marzo, il Governo approverà il documento e poi inizierà il processo in uno dei due rami del Parlamento».

«Per il 2025», ricorda Butti, «l’obiettivo da raggiungere è di almeno 150 progetti di intelligenza artificiale già avviati dalla pubblica amministrazione e che arriveranno nel 2026 a 400. Abbiamo sfide affascinanti da affrontare e da superare».

Conclude Butti: «Credo che in questi 14 mesi il governo abbia fornito una visione abbastanza chiara dei nostri obiettivi, non solo sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione ma anche sull’implementazione dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione e un particolare riguardo e attenzione per la cybersecurity che è fondamentale».

Anche la presidente del Consiglio Meloni, in un videomessaggio inviato per l’evento L’intelligenza artificiale per l’Italia, dichiara: «Il Governo sta predisponendo un provvedimento di legge che ha come obiettivo quello di stabilire alcuni principi, determinare le regole complementari a quelle del regolamento europeo che è in via di approvazione e individuare le misure più efficaci per stimolare il nostro tessuto produttivo».

«Stiamo lavorando», aggiunge, «per individuare l’organismo più idoneo a svolgere le funzioni di Autorità competente sull’uso delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Noi siamo convinti che possa e debba esistere una via italiana all’intelligenza artificiale, una via italiana allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, una via italiana al governo dell’intelligenza artificiale».

È una strada che può essere costruita «attraverso un forte sostegno alla ricerca, alla sperimentazione, a quelle realtà produttive che in Italia già esistono ma che hanno ovviamente bisogno di essere valorizzate per diventare più forti e competitive».


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Riforma del sistema nazionale della riscossione: cosa cambia per i contribuenti

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo che riordina il sistema nazionale della riscossione, con l’obiettivo di renderlo più efficacie, imparziale ed efficiente, tutelando al contempo i diritti dei contribuenti.

Le principali novità:

  • Pianificazione annuale: L’Agenzia delle entrate-riscossione (AdER) dovrà pianificare annualmente le attività di riscossione, con l’obiettivo di notificare tempestivamente le cartelle di pagamento e gli atti interruttivi della prescrizione.
  • Discarico automatico: A decorrere dal 2025, i ruoli affidati ad AdER saranno automaticamente “scaricati” dopo 5 anni dal loro affidamento, ad eccezione di quelli i cui crediti sono oggetto di procedure esecutive, concorsuali o di accordi di ristrutturazione del debito. Il discarico non comporta l’estinzione del debito, che potrà essere riscosso autonomamente dall’Ente creditore o, in presenza di determinate condizioni, riaffidato ad AdER.
  • Controllo e responsabilità: Il Ministero dell’economia e delle finanze e l’Ente creditore avranno il controllo sull’azione di recupero dei crediti affidati ad AdER e sul discarico automatico. L’agente della riscossione sarà responsabile in caso di dolo o colpa grave.
  • Commissione per i discarichi pregressi: Una Commissione apposita sarà istituita per individuare soluzioni legislative per i discarichi dei ruoli affidati ad AdER dal 2000 al 2024.
  • Risorse proprie UE e aiuti di Stato: Le “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato non saranno soggette al discarico automatico e alla reiscrizione a ruolo.
  • Rateizzazione dei debiti fiscali: Il numero massimo di rate per la rateizzazione ordinaria dei debiti fiscali sarà progressivamente esteso dalle attuali 72 a 120. In caso di comprovato peggioramento della situazione economica del debitore, il periodo potrà essere prorogato di una sola volta per un periodo di pari durata.
  • Concentrazione della riscossione: Le ipotesi di concentrazione della riscossione nell’accertamento saranno estese.
  • Semplificazione delle procedure per i rimborsi fiscali: Le procedure amministrative e gli adempimenti connessi all’erogazione dei rimborsi fiscali di competenza dell’Agenzia delle entrate saranno semplificati in presenza di debiti iscritti a ruolo a carico dei beneficiari.

In sintesi, la riforma del sistema nazionale della riscossione mira a:

  • Migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema
  • Tutelare i diritti dei contribuenti
  • Ridurre il contenzioso fiscale
  • Semplificare le procedure di riscossione

Rosa Colucci


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Decreto ingiuntivo semplificato: al Senato la proposta per una giustizia più rapida

Sciopero Avvocati Penalisti del 20 marzo 2024

decreto ingiuntivo semplificato

Decreto ingiuntivo semplificato: al Senato la proposta per una giustizia più rapida

Decreto ingiuntivo fino a 10.000 euro: in arrivo una procedura semplificata?

Il Disegno di legge che introduce un nuovo “procedimento d’ingiunzione semplificato” è approdato in Commissione Giustizia del Senato. La proposta, già presentata nel 2019 e respinta, mira a velocizzare il recupero dei crediti e alleggerire il carico di lavoro dei Giudici di Pace.

Come funziona la nuova procedura?

L’idea è di attribuire agli avvocati il potere di emettere decreti ingiuntivi per crediti di importo fino a 10.000 euro, in presenza dei presupposti già previsti dal codice di rito. In questo modo, si eviterebbe il ricorso al giudice per le somme di minore entità, decongestionando il sistema giudiziario.

Recepimento della Direttiva europea sul credito ipotecario

La proposta si inserisce nel quadro del recepimento della Direttiva europea sul credito ipotecario 2014/17/UE, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 72 del 2016.

Quale futuro per la proposta?

Le premesse sono positive, ma l’iter parlamentare è ancora lungo. L’auspicio è che il progetto veda la luce al più presto, nell’interesse dei creditori che attendono una giustizia più rapida e meno farraginosa.

Un passo avanti verso una giustizia più efficiente?

L’introduzione di un decreto ingiuntivo semplificato rappresenterebbe un passo avanti verso una giustizia più efficiente e snella. La riduzione dei tempi di recupero dei crediti favorirebbe la crescita economica e la fiducia nel sistema giudiziario.

Rosa Colucci


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Sciopero Avvocati Penalisti del 20 marzo 2024

Prescrizione e colpevolezza: la Consulta chiarisce i diritti dell’indagato

sciopero penalisti

Sciopero Avvocati Penalisti del 20 marzo 2024

La giunta dell’Ucpi, l’Unione delle Camere penali italiane, con delibera del 2 marzo 2024, ha disposto l’astensione dalle udienze penali e da qualsiasi attività all’interno del settore penale per il 20 marzo 2024.

Escluso dallo sciopero il circondario di Ischia, che vedrà un’astensione il giorno 18 marzo 2024, indetta dall’Associazione forense Isola d’Ischia.

Iscritti e Presidenti delle Camere Penali sono invitati a Roma per la partecipazione alla manifestazione nazionale, che avverrà il 20 marzo alle ore 14.00 in Piazza dei Santi Apostoli.

Tale iniziativa è stata indetta a fronte dell’emergenza carceraria attualmente in corso. Leggiamo nel testo della delibera dell’Ucpi: «Nonostante l’emergenza umanitaria in atto […] non si è ancora registrata una chiara e netta presa di posizione del Governo volta a rimediare all’ingravescente fenomeno del sovraffollamento carcerario».

L’appello è rivolto, dunque, al Governo e ai parlamentari, affinché si possa realizzare l’obiettivo di porre fine al fenomeno dei suicidi nelle carceri italiane.

Per leggere la delibera dell’Ucpi

clicca qui sopra.


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Prescrizione e colpevolezza: la Consulta chiarisce i diritti dell’indagato

Dossieraggio, Nordio pensa a una commissione d’inchiesta: dubbi da Crosetto e opposizione

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Prescrizione e colpevolezza: la Consulta chiarisce i diritti dell’indagato

La Corte Costituzionale (con sentenza n. 41/2023) ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 411, comma 1-bis, del codice di procedura penale, che non prevede l’obbligo per il pubblico ministero di avvisare l’indagato in caso di richiesta di archiviazione per prescrizione del reato.

Il caso

Un cittadino era venuto a conoscenza di un decreto di archiviazione per prescrizione che lo descriveva come colpevole, pur non avendo mai avuto la possibilità di difendersi. Il Tribunale di Lecce aveva sollevato la questione di illegittimità costituzionale, chiedendo di estendere all’archiviazione per prescrizione la disciplina prevista per l’archiviazione per tenuità del fatto, che prevede l’avviso all’indagato.

La decisione

La Corte ha ritenuto che il diritto di rinunciare alla prescrizione non debba necessariamente essere riconosciuto a chi sia ancora sottoposto a indagini preliminari, in quanto l’ipotesi di reato non è stata ancora fatta propria dal pubblico ministero.

Tuttavia: la Corte ha sottolineato che un provvedimento di archiviazione per prescrizione che presenta l’indagato come colpevole è illegittimo, in quanto viola il principio di presunzione di non colpevolezza e il diritto di difesa.

Cosa succede in questi casi?

  • L’indagato può comunque difendere la propria reputazione con strumenti come la denuncia per calunnia o diffamazione, o l’azione di risarcimento del danno.
  • Gli elementi raccolti dal pubblico ministero durante le indagini possono essere utilizzati in altri procedimenti, ma l’interessato avrà la possibilità di difendersi e presentare prove contrarie.
  • Provvedimenti di archiviazione che esprimono giudizi di colpevolezza possono esporre il magistrato a responsabilità civile e disciplinare.

La Corte conclude affermando che è necessario assicurare all’indagato la possibilità di un ricorso effettivo contro questi provvedimenti illegittimi.

Rosa Colucci


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Dossieraggio, Nordio pensa a una commissione d’inchiesta: dubbi da Crosetto e opposizione

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Dossieraggio, Nordio pensa a una commissione d’inchiesta: dubbi da Crosetto e opposizione

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha aperto alla possibilità di istituire una commissione d’inchiesta sull’indagine di Perugia in materia di dossieraggio. La proposta ha acceso un acceso dibattito, con diverse reazioni sia in maggioranza che nell’opposizione.

Nordio: “Punto di non ritorno, serve una commissione parlamentare”

“Siamo arrivati a un punto di non ritorno, è necessaria una commissione d’inchiesta parlamentare”, ha dichiarato Nordio. L’obiettivo sarebbe quello di fare luce su un sistema di dossieraggio illegale che coinvolgerebbe politici, cittadini e istituzioni.

Crosetto: “Tempi lunghi, non depotenziare l’indagine in corso”

Il primo a esprimere dubbi è stato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il cui esposto ha dato origine all’indagine. Pur concordando sulla necessità di fare chiarezza, Crosetto ha sottolineato che una commissione d’inchiesta potrebbe richiedere tempi lunghi e rischiare di depotenziare l’inchiesta della magistratura.

L’opposizione: “Precipitoso, prima la magistratura faccia il suo corso”

Critiche sono arrivate anche dall’opposizione. “Istituire una commissione d’inchiesta ora sarebbe precipitosa”, ha affermato Riccardo Magi di +Europa. “Meglio lasciare che la magistratura faccia il suo corso con la massima urgenza”.

Pd: “Clima di allarme e vittimismo, non serve complottismo”

Più dura la posizione del Partito Democratico. “La destra sta fomentando un clima di allarme e vittimismo”, ha accusato la capogruppo alla Camera Chiara Braga. “Il complottismo non aiuta a comprendere l’accaduto. Si vuole indebolire la Procura nazionale antimafia e comprimere la libertà di stampa”.

Azione: “Perché Nordio non manda gli ispettori nelle procure?”

Dubbi anche da Enrico Costa di Azione: “Perché Nordio non manda gli ispettori nelle procure dove ci sono state le fughe di notizie?”.

Forza Italia: “Andiamo avanti con Antimafia e magistratura”

Scetticismo anche da Forza Italia. “La commissione antimafia e la magistratura stanno già facendo un buon lavoro”, ha detto il capogruppo alla Camera Paolo Barelli. “L’attivazione di una commissione d’inchiesta ha tempi lunghi e se ne potrà valutare la necessità in seguito”.

La proposta di Nordio resta sul tavolo, ma il dibattito è acceso e la sua approvazione non è scontata.

Rosa Colucci


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Dossieraggio, ufficiale della Gdf: «Ho fatto il mio lavoro con dignità e professionalità»

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La Pa sta facendo passi avanti nella digitalizzazione?

Negli ultimi anni, la necessità di rendere maggiormente efficiente il settore pubblico ha condotto a varie misure che puntano alla riorganizzazione della parte burocratica, così come della parte di digitalizzazione e semplificazione dei servizi pubblici.

La semplificazione e l‘efficienza non sono solo forme di espressione dei principi costituzionali di imparzialità e di buon funzionamento, ma sono anche strumenti utili allo sviluppo economico e all’attuazione dei diritti.

La qualità dell’attività amministrativa influenza la realizzazione delle infrastrutture, gli standard dei servizi pubblici, la competitività del sistema produttivo, il livello dei diritti della cittadinanza e la loro tutela.

Tuttavia, da circa una ventina d’anni si stanno inseguendo delle riforme che trattano sempre le stesse tematiche.

Si è diffusa la convinzione che la digitalizzazione delle procedure potrebbe velocizzarle, renderle trasparenti, tracciabili e maggiormente efficienti, semplificando di gran lunga i rapporti con imprese e cittadini.

Grazie alla missione del Pnrr Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura si punta a perfezionare e a finanziare gli strumenti che riducono tempi e costi burocratici, mettendo a disposizione di imprese e cittadini servizi digitali semplici e accessibili.

Un primo passo di questa sperimentazione risale al 1° gennaio 2024, all’interno del settore degli appalti pubblici. Nel nuovo Codice troviamo una sezione dedicata alla digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, così come alla realizzazione dell’e-procurement completando il passaggio al digitale dell’intero ciclo di vita degli appalti.

Il fascicolo virtuale dell’operatore economico, la piattaforma digitale nazionale dati, l’utilizzo di algoritmi nelle decisioni sono una parte degli strumenti che consentono a imprese e professionisti di evitare di fornire i loro dati per ogni singola procedura. Dunque, le banche dati potranno verificare il possesso dei requisiti mediante l’interoperabilità tra banche dati.

Sono soluzioni che possono essere estese a tutte le attività pubbliche, che dovranno realizzare i principi presenti nella legge 241/1990, principi che, per il momento, sono soltanto virtuali.


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