Cassazione: responsabilità del venditore per vizi non riconoscibili dell’autovettura

Con la sentenza n. 28838 dell’8 novembre 2024, la Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, ha trattato la responsabilità del venditore per i vizi non facilmente riconoscibili di un’autovettura, in relazione all’azione di risarcimento danni ex art. 1494 c.c.

La Corte ha stabilito che, quando il vizio dell’autovettura non è facilmente riconoscibile, come nel caso della rottura del volano, grava sul venditore una presunzione di conoscenza del difetto. Per superare tale presunzione, non basta che il venditore dimostri di non aver conosciuto il vizio, ma deve provare di averlo ignorato senza colpa, circostanza che, nel caso in esame, non è stata dimostrata.

Il caso riguarda un acquirente, P.W., che aveva acquistato una Ford Focus nel 2004 e successivamente riscontrato gravi difetti nell’autovettura. Il Tribunale di Pescara aveva accolto la domanda di risoluzione del contratto e risarcimento danni, condannando il venditore, Autostar S.p.A., a restituire il prezzo. La Corte d’Appello dell’Aquila aveva confermato tale decisione, respingendo il ricorso in appello della società. La Cassazione ha confermato la sentenza, ribadendo la responsabilità del venditore per i vizi non riconoscibili.


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Manovra 2025: stabilizzazione per 2.660 addetti dell’Ufficio del Processo

La Manovra di Bilancio 2025, in fase di conversione parlamentare, prevede la stabilizzazione di 2.660 funzionari e 400 assistenti attualmente impiegati nell’Ufficio del Processo, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei procedimenti civili e penali. Questa misura straordinaria, voluta per attuare il Piano strutturale di medio termine 2025-2029, riguarda il personale che ha maturato almeno 24 mesi di servizio continuativo e che sarà in servizio al 30 giugno 2026.

Attualmente, sono circa 12.000 gli addetti operativi, con altre 3.840 assunzioni già programmate. La spesa stimata per questa stabilizzazione ammonta a 68 milioni di euro per il 2026 e a 136 milioni a partire dal 2027. Inoltre, sono previsti incentivi economici legati al raggiungimento di obiettivi di riduzione dei procedimenti civili, mentre il servizio prestato sarà considerato titolo di preferenza per futuri concorsi.

Il Ministero della Giustizia potrà conferire anche ulteriori incarichi dirigenziali per supportare il raggiungimento degli obiettivi del PNRR e ottimizzare il sistema giudiziario.


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Alberto Del Noce eletto nuovo presidente dell’Unione Nazionale delle Camere Civili

Alberto Del Noce è il nuovo presidente dell’Unione Nazionale delle Camere Civili per il triennio 2024-2027, eletto a Napoli dall’Assemblea dei delegati al termine di un congresso che ha visto la partecipazione di avvocati da tutta Italia.

A fianco del presidente, sono stati nominati nella Giunta Esecutiva gli avvocati Riccardo Belli, Fabio Sportelli, Mario Spinelli, Rosaria Filloramo, Marco Di Benedetto, Paolo Meneghel, Sergio Terzaghi, Federica Bianchi, Carlo Maria Palmiero, Giovanni Perrotta, Fabio Mezzadri, Monica Ceravolo, Pierpaolo Soggia e Alessandra Cristani. Il Collegio dei Probiviri sarà composto da Maurizio Bocchiola, Marco Vitalizi, Laura Sbrizzi, Francesco Storace e Rossella Vele.

“Con questo nuovo assetto – ha dichiarato Del Noce – e con l’aiuto di tanti colleghi, ci apprestiamo ad affrontare le sfide future con impegno e spirito di servizio, puntando a rafforzare il ruolo dell’avvocatura civile nel panorama giuridico nazionale”.


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Giustizia, le proposte degli avvocati amministrativisti dal Congresso nazionale

Si è concluso a Bari il Congresso Nazionale dell’Unione Nazionale Avvocati Amministrativisti (UNAA), una due giorni che ha registrato un’ampia partecipazione da parte degli avvocati amministrativisti provenienti da tutta Italia. Il congresso si è chiuso con una tavola rotonda cruciale, che ha visto un confronto diretto con le Istituzioni e la politica, registrando la presenza per UNAA della Vice Presidente Daniela Anselmi e di Anna Rossomando (Vice Presidente Senato), Francesco Paolo Sisto (Vice Ministro Giustizia), Filippo Melchiorre (Vice Presidente Commissione Finanze del Senato), Luigi Maruotti (Presidente del Consiglio di Stato) e Giuseppina Adamo (Presidente ANMA).

Il Congresso si chiude con un messaggio forte: la difesa dell’effettività delle tutele è un diritto irrinunciabile per cittadini e imprese, e l’UNAA si impegna a promuovere ogni iniziativa utile per garantirlo.

 Il Congresso consegna alle Istituzioni mozioni di rilevante impatto con l’obiettivo di affrontare le criticità dell’attuale sistema di giustizia amministrativa.

Orazio Abbamonte, Presidente dell’UNAA, ha ribadito con forza che – “Il problema reale della giustizia amministrativa oggi è l’effettività delle tutele. Non basta rispondere in tempi ragionevoli, ma è necessario che la risposta sia adeguata e incisiva. Se velocizzare i processi comporta decisioni di mero rigetto che non apportano alcun cambiamento, non stiamo offrendo una giustizia effettiva.” Abbamonte ha poi evidenziato una preoccupazione più ampia, in quanto si va alimentando il rischio di un drastico ridimensionamento delle tutele per i cittadini. “Su questi temi è nostro dovere accendere il faro, perché il timore” –  ha concluso Abbamonte “è che tra qualche anno si possa rischiare di celebrare non il congresso, ma il funerale della giustizia amministrativa”.

Tra le proposte emerse dal Congresso emerge il rafforzamento del coinvolgimento degli avvocati amministrativisti nella governance della giustizia amministrativa attraverso 3 misure principali: istituzione di Consigli Giudiziari Amministrativi presso ogni TAR e le relative sezioni staccate,  la creazione di un Consiglio Direttivo per il Consiglio di Stato, un organo analogo a quello esistente presso la Corte Suprema di Cassazione e infine l’integrazione degli avvocati amministrativisti nel Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa (CPGA).

Molto apprezzata dagli avvocati amministrativisti la posizione di netta apertura del Presidente del Consiglio di Stato Luigi Maruotti, il quale ha detto di condividere la necessità di istituire Consigli Giudiziari Amministrativi presso il Consiglio di Stato e ogni TAR, aperti alla partecipazione degli avvocati.

Forte convergenza anche su un altro tema che ha dominato il congresso, ovvero sulla necessità di disciplina rigorosa e regolata per l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nei giudizi amministrativi.

La mozione richiede infatti l’introduzione di una normativa che coinvolga attivamente l’avvocatura nella regolamentazione dei sistemi di IA per assicurare trasparenza e riserva di umanità nelle decisioni automatizzate, con l’impiego dell’IA limitato a funzioni di supporto e mai sostitutive delle competenze del giudice.

Dal Congresso poi l’appello a rafforzare la cooperazione tra giuristi e tecnici mediante un tavolo tecnico permanente per sviluppare soluzioni integrate che rispettino i principi di sicurezza, non discriminazione e affidabilità ed infine unanime adesione politica sulla necessità di intervenire per ridurre i costi di accesso alla giustizia amministrativa, presidio di legalità da favorire in ogni modo secondo il Presidente Maruotti.


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Giudici di pace, Ocf: “Gli ordini forensi chiedono a gran voce un intervento risolutivo”

La situazione della giustizia di prossimità dei Giudici di Pace sta assumendo connotati di vera e propria emergenza, in vista soprattutto dell’entrata in vigore dell’aumento di competenza attribuito a tali organi giurisdizionali dalla riforma Cartabia.

Nei giorni scorsi, presso l’Organismo Congressuale Forense (OCF), oltre 130 Ordini d’Italia si sono riuniti per ascoltare l’aggiornamento del monitoraggio elaborato dall’Organismo politico.

Dagli Ordini è arrivato un input chiaro: la richiesta di interventi concreti e tempestivi, con la necessità di portare avanti una decisa interlocuzione politica parallelamente a una forte manifestazione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Gli avvocati chiedono a gran voce un intervento legislativo e di riorganizzazione per evitare che le attività degli uffici di Giustizia siano definitivamente trascinate a picco.

L’OCF ha predisposto e inviato agli Ordini e agli Uffici dei Giudici di Pace dell’intero territorio nazionale un apposito questionario per monitorare le problematiche dei vari Uffici, ottenendo una massiccia adesione e informazioni utilissime per presentare un quadro chiaro della situazione.

I risultati del monitoraggio sui 205 uffici del Giudice di Pace, su un totale di 390, evidenziano criticità significative e mette in luce problematiche strutturali e operative che influiscono negativamente sulla qualità e tempestività del servizio giustizia.

I GdP in servizio sono il 33% di quelli previsti dalla pianta organica.

Nel Nord Italia, nei tribunali monitorati, sono previsti 899 giudici, ma solo 253 sono attualmente in servizio. Al Centro, su 364 giudici previsti, ne operano soltanto 124. Nel Sud, si registrano 261 giudici attivi su 764 previsti, e nelle Isole sono in servizio 134 giudici rispetto ai 324 necessari. Ciò si traduce in gravi ritardi, soprattutto nel deposito delle sentenze.

Negli uffici con pianta organica superiore alle 50 unità, i giudici in servizio sono solo il 20,8% rispetto a quanto previsto dalla pianta organica.

Eclatanti i dati dei maggiori tribunali: a Napoli su 250 giudici in organico, solo 37 sono in servizio; a Roma su 210 giudici in organico, solo 58 sono in servizio; a Milano su 180 giudici in organico, solo 39 sono in servizio.


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Ravvedimento speciale: versamenti in crescita per società “trasparenti” e loro soci

L’adesione al ravvedimento speciale si rivela complessa e onerosa per le società “trasparenti” e i loro soci. Secondo il provvedimento n. 403886/2024 dell’Agenzia delle Entrate, le società potranno sanare annualità arretrate (dal 2018 al 2022) attraverso il pagamento dell’imposta sostitutiva in F24. Tuttavia, il pagamento dovrà avvenire tramite i singoli soci, chiamati a versare la propria quota di competenza in aggiunta alla società stessa, senza ulteriori comunicazioni.

Gli adempimenti per le società e i soci prevedono fino a 120 deleghe di pagamento per un singolo anno, con una complessità che cresce in caso di rateizzazione su più annualità. A questo si aggiunge il problema dell’eventuale versamento irregolare da parte di alcuni soci, che potrebbe compromettere la regolarità dell’intero ravvedimento.

Inoltre, resta da chiarire l’uso dei codici tributo e la modalità di pagamento, soprattutto per chi ha già versato anticipatamente. L’Agenzia delle Entrate è chiamata a fornire indicazioni puntuali per agevolare l’adesione a questa complessa sanatoria fiscale, le cui scadenze restano fissate al 31 marzo 2025 per l’esercizio dell’opzione.


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Imprese italiane, crescono i timori per attacchi informatici e tensioni geopolitiche

Milano. I cyberattacchi si confermano la principale preoccupazione per le imprese italiane, secondo l’ultimo report Deloitte sui direttori finanziari di 13 Paesi europei. Per sette CFO su dieci, il rischio di attacchi informatici è valutato come elevato (19%) o grave (51%), vista la capacità dei cybercriminali di mettere in crisi i sistemi aziendali.

A preoccupare sono anche i conflitti vicini ai confini europei e l’aumento del protezionismo, considerato un rischio alto dal 51% dei dirigenti e molto alto dal 12%. In uno scenario già complesso, l’inflazione rappresenta un ulteriore fattore di rischio, definita grave dal 53% dei CFO. Tuttavia, rimane un cauto ottimismo per il futuro, confermato dalle prospettive prudentemente positive delle imprese.


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Rapporto Clusit 2024: attacchi informatici in aumento del 23% in sei mesi, colpita la sanità

Roma. Gli attacchi informatici a livello globale hanno raggiunto una media di nove incursioni gravi al giorno nei primi sei mesi del 2024, con un incremento del 23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il dato, contenuto nell’ultimo rapporto di Clusit – Associazione italiana per la sicurezza informatica, evidenzia una crescita preoccupante se si considera che cinque anni fa la media era di 4,5 attacchi giornalieri.

Nel complesso, nei primi sei mesi dell’anno si sono registrati 1.637 attacchi rilevanti, segnando un nuovo picco rispetto ai 230 attacchi mensili del 2023 e ai 139 del 2019. Il settore sanitario è il più colpito, seguito dal manifatturiero in Italia, dove si concentra il 7,6% degli attacchi globali. L’intensificarsi e la gravità degli episodi cybercriminali, che diventano sempre più sofisticati, destano preoccupazione tra gli esperti e richiamano l’attenzione sulla necessità di rafforzare le misure di sicurezza digitale.


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Elezioni USA e IA: OpenAI blocca 250.000 richieste di deepfake sui candidati presidenziali

New York. Secondo stime diffuse da NBC News, nei giorni precedenti all’Election Day negli Stati Uniti sono state registrate circa 250.000 richieste per la generazione di immagini relative ai candidati alle presidenziali. OpenAI, insieme ad altri colossi del web, ha però deciso di rifiutare tali richieste. Gli utenti, non meglio profilati, avrebbero cercato di creare deepfake su personalità di spicco come il presidente rieletto Donald Trump, la vicepresidente Kamala Harris, l’ex presidente Joe Biden, il governatore del Minnesota Tim Walz e il vicepresidente eletto J.D. Vance, secondo quanto riferito da OpenAI.

L’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa sta sollevando timori sul possibile impatto della disinformazione generata da questi strumenti sulle elezioni. Secondo i dati della società di machine learning Clarity, il numero di deepfake è aumentato del 900% in un solo anno. Alcuni di questi video, secondo fonti dell’intelligence americana, sarebbero stati creati o sponsorizzati da entità russe, con l’intento di destabilizzare il processo elettorale.

In un rapporto pubblicato a ottobre, OpenAI ha dichiarato di aver interrotto più di 20 operazioni ingannevoli provenienti da vari paesi, che avevano tentato di sfruttare i suoi modelli di intelligenza artificiale per diffondere notizie false o manipolare l’opinione pubblica. Tra queste minacce si contavano articoli, post sui social media generati da account falsi, e altri contenuti fuorvianti prodotti dall’intelligenza artificiale. Tuttavia, nessuna delle operazioni legate alle elezioni è riuscita a ottenere un “coinvolgimento virale” o a creare un pubblico sostenuto, come conferma lo stesso rapporto di OpenAI.

La crescente capacità dei modelli linguistici di generare contenuti realistici, lanciati con ChatGPT alla fine del 2022, preoccupa particolarmente i legislatori americani, che temono l’uso improprio dell’IA per influenzare le elezioni.


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Albano, Magistratura Democratica: “In tasca non ho Mao o Marx, ma la Carta”

Roma. Silvia Albano, giudice della sezione immigrazione del Tribunale di Roma e presidente di Magistratura Democratica, ha dichiarato fermamente la sua posizione riguardo alle recenti tensioni tra la magistratura e il governo italiano. “Non ho nessuna intenzione di andare allo scontro con il governo, è il governo che vuole fare uno scontro con me e io voglio sottrarmi. C’è stata una personalizzazione insopportabile,” ha commentato Albano, in occasione del convegno a Roma per il 60° anniversario della corrente progressista nell’Associazione nazionale magistrati (Anm). La presidente ha sottolineato il pieno supporto della comunità giuridica europea alla supremazia del diritto UE.

A riguardo è intervenuto anche Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm, auspicando che non si inneschi una nuova polemica: “Temo che possa reinnescarsi una polemica che non giova a nessuno, ma non c’è alcuna volontà di innescare uno scontro fazioso con le forze politiche o di politicizzazione.” La dichiarazione di Santalucia arriva in vista delle imminenti ordinanze del Tribunale di Roma sul trattenimento di migranti in Albania.

“La Costituzione e il diritto dell’Unione vengono prima della legge ordinaria”

Albano ha ribadito con fermezza che la Costituzione e il diritto europeo hanno la priorità sulle leggi ordinarie, rifiutando l’etichetta di “giudice comunista” che le è stata attribuita. “Il fatto che chi cerca di applicare la Costituzione venga appellato come giudice comunista mi preoccupa molto per lo stato della nostra democrazia e per il suo futuro. In tasca non abbiamo il libretto di Mao né il Capitale di Marx, ma la Costituzione”, ha aggiunto.

Riguardo ai rapporti con il governo, Albano ha avanzato una proposta di dialogo, sottolineando come una comunicazione costruttiva potrebbe contribuire ad evitare future frizioni tra il diritto nazionale e quello europeo. “Forse, se ci fosse un dialogo col governo invece che lo scontro, si potrebbe discutere e capire se si possano fare proposte di legge”, ha suggerito la presidente di Magistratura Democratica, che auspica anche un maggiore coinvolgimento del Parlamento.

Nordio: “Abbassiamo i toni e dialoghiamo”

Al convegno ha partecipato telefonicamente anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha richiamato al dialogo e al rispetto reciproco dei ruoli istituzionali. “Noi vogliamo il dialogo con la magistratura proprio perché sappiamo che è chiamata ad applicare le leggi. Altro problema è la critica al merito politico delle leggi una volta approvate,” ha detto il ministro, auspicando un abbassamento dei toni e un’attenzione ai confini tra giurisdizione e politica.

Le reazioni di Salvini e Gasparri

Intanto, le dichiarazioni di Albano hanno suscitato reazioni forti nel mondo politico. Matteo Salvini, leader della Lega, ha criticato apertamente la posizione della giudice, affermando che “quei giudici, pochi per fortuna, che invece di applicare le leggi le stravolgono e boicottano, dovrebbero avere la dignità di dimettersi.” A lui si è aggiunto il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che ha ironizzato: “La magistrata Albano dice che non ha in tasca il libretto di Mao Tse Tung, ma la Costituzione? Sono contento. Le regalerò degli occhiali così la leggerà meglio.”


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