“Dopo l’abolizione del reato di abuso di ufficio, la nuova disciplina sulle intercettazioni determina il rischio di creare ulteriori sacche di impunità. Non si è dato alcun rilievo al dato esperienziale in base al quale, nel periodo prossimo alla commissione del reato, i soggetti che delinquono fanno un uso sempre più accorto del mezzo telefonico o utilizzano strumenti di comunicazione più sofisticati. Limitando la durata delle intercettazioni a 45 giorni per tutti i reati comuni, indipendentemente dalla loro gravità, lo Stato rinuncia ad acquisire elementi che possono essere indispensabili per il contrasto ai reati contro soggetti vulnerabili ed ai reati contro la pubblica amministrazione”. Così il vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati Marcello De Chiara.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE

Conflitto tra avvocato e pubblico ministero: la delibera delle Camere penali
Nei giorni scorsi ci siamo occupati di un caso accaduto durante un’udienza presso il Tribunale di Verona, quando l’avvocato Ugo Ledonne, in difesa del suo…

E’ arrivato il primo ok allo Ius Scholae
Ecco il testo della riforma sulla scuola: dopo 5 anni cittadinanza agli studenti extracomunitari Recentemente, si presenta in Commissione Affari costituzionali il testo unificato della Riforma della cittadinanza. Il relatore…

Gratuito patrocinio: transazione e compenso legale
Il compenso all’avvocato spetta anche se la transazione non lo prevede Un avvocato, dopo essersi rivolto al Tribunale, inizialmente aveva visto respingere il riconoscimento delle…