I ministri del Lavoro dei Paesi del G7 hanno approvato la dichiarazione finale del vertice, in cui vengono delineate le strategie per affrontare le sfide legate all’intelligenza artificiale (IA) nel mondo del lavoro. Il documento si concentra su tre temi cruciali: l’impatto dell’IA sui mercati del lavoro, l’invecchiamento della popolazione e il turnover generazionale, nonché la necessità di adeguare le competenze lavorative alle esigenze del futuro.
La dichiarazione, composta da 24 pagine e 22 paragrafi, propone un piano d’azione per sviluppare un’intelligenza artificiale umanocentrica, responsabile dal punto di vista sociale, e che assicuri lavoro dignitoso e opportunità di riqualificazione per i lavoratori. In particolare, si evidenzia l’importanza di sostenere chi viene sostituito dall’automazione, garantendo un mercato del lavoro inclusivo e resiliente.
Il piano d’azione per l’IA
Tra gli obiettivi principali del piano, vi è la promozione di un’IA che rispetti i diritti dei lavoratori, anche nella catena di approvvigionamento globale. Si riconosce inoltre la necessità di ridurre i divari digitali, che potrebbero ampliare le disuguaglianze sociali ed economiche, con un’attenzione particolare ai Paesi in via di sviluppo e alle economie emergenti.
I ministri hanno sollecitato una stretta collaborazione con il settore privato, le organizzazioni dei lavoratori e la società civile, chiedendo all’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) di fornire il loro supporto nell’attuazione di queste politiche.
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