Un uomo sta cercando giustizia per la morte della moglie, ma potrebbe scontrarsi con un ostacolo inatteso: le condizioni di utilizzo di Disney+. Jeffrey Piccolo ha intentato una causa contro il gigante dell’intrattenimento, chiedendo 50.000 dollari di risarcimento per la morte della moglie, deceduta a causa di una reazione allergica dopo aver consumato un pasto in un pub all’interno del Walt Disney World Resort di Orlando, Florida. Tuttavia, Disney sta cercando di far respingere la causa, invocando una clausola legata all’iscrizione a Disney+, il suo servizio di streaming.
Secondo la difesa presentata dai legali della Disney, Piccolo avrebbe accettato una clausola di arbitrato vincolante al momento della sottoscrizione di una prova gratuita a Disney+. Questo, secondo la mozione depositata in tribunale, significa che qualsiasi controversia legale tra l’utente e l’azienda dovrebbe essere risolta attraverso un arbitrato extragiudiziale, escludendo la possibilità di un’azione legale in tribunale.
«Le condizioni d’uso del contratto di abbonamento includono una clausola di arbitrato vincolante», spiegano gli avvocati di Disney. «Nella prima pagina dell’accordo è chiaramente indicato che qualsiasi controversia, salvo quelle di modesta entità, deve essere risolta tramite arbitrato individuale, con la rinuncia ad azioni collettive».
La richiesta della Disney di far valere questa clausola ha aperto un dibattito sulla validità di tali accordi, in particolare quando vengono utilizzati per evitare contenziosi su questioni che sembrano non legate al servizio in questione. Gli avvocati di Piccolo sostengono che l’abbonamento a Disney+ non possa avere alcuna rilevanza in una causa legata a un evento accaduto all’interno del resort di Orlando.
La battaglia legale è solo agli inizi, ma solleva interrogativi su come le grandi aziende utilizzino le clausole contrattuali per limitare i diritti dei consumatori a ricorrere alla giustizia. Ora spetta alla corte decidere se la causa di Piccolo potrà procedere, o se sarà necessario risolvere la controversia tramite arbitrato, come richiesto da Disney.
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