Dopo il rigetto dell’Oms, ora anche i Tribunali dicono stop alla PAS
In materia di affidamento del minore e protezione dello stesso, inizia alla Camera l’esame della proposta di legge n.3148. A firma della deputata Boldrini, la proposta nasce per contrastare l’utilizzo improprio di teorie prive di fondamento scientifico nelle aule di giustizia. Dunque, tra le ipotesi, c’è l’eliminazione di fondamenti quali la sindrome di Münchhausen e la sindrome da madre malevola, o PAS.
Eliminare la PAS dai Tribunali per rinforzare l’insostituibile ascolto del minore
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Nel corso degli anni, la PAS è divenuta criterio importante nell’ambito di affido dei figli nelle cause di separazione. Tuttavia, essendo priva di fondamento scientifico, quella dell’alienazione parentale è oggi una teoria eliminata dal Manuale diagnostico dei disturbi mentali, nonché rigettata dall’Oms. Così, anche sul piano legislativo si alzano voci per una sua eliminazione dalle aule dei Tribunali.
Da qui la proposta di legge che muove verso il distacco dalla teoria per un maggior ascolto del minore. Dunque, secondo la proposta giunta in esame della Commissione Giustizia alla Camera lo scorso 15 giugno, bisogna innanzitutto riconoscere il minore. In secondo luogo, ci si deve informare sulla responsabilità genitoriale (eventuali trascuratezze o abusi), e agire verso l’ascolto obbligatorio del minore.
Il quarto punto è la conseguenza diretta del terzo: dopo l’ascolto, il giudice deve tener conto del prioritario interesse della prole. Successivamente, qualora venissero riferiti episodi di violenza domestica o abusi, il figlio minore verrebbe affidato esclusivamente ad uno dei genitori. Gli art. 6, 7 e 9 si occupano della professionalità del personale implicato, mentre l’otto fornisce le linee guida in caso di affidamento a comunità.
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