Avvocati e rischio riciclaggio: UE propone sorveglianza sulla professione

Avvocati e rischio riciclaggio: UE propone sorveglianza sulla professione

In un documento scritto dalla segreteria generale del Consiglio d’Europa si legge che quella dell’avvocato è una professione particolarmente soggetta al rischio di riciclaggio di denaro che necessita di maggiori controlli da parte delle istituzioni.

La professione legale viene affiancata al gioco d’azzardo «in termini di rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo».

Queste le parole esatte contenuto nello scritto:

«In conformità con il Quadro strategico del Consiglio d’Europa verrà applicata la messa a fuoco per garantire che gli organismi di autoregolamentazione di alcune professioni particolarmente soggette al rischio di riciclaggio di denaro, come avvocati, fornitori di servizi fiduciari e aziendali, agenti immobiliari e commercianti di metalli preziosi e pietre, siano a loro volta controllati da un ente pubblico come ulteriore livello di supervisione».

LA REAZIONE DEL CCBE

Il Ccbe, il Consiglio degli ordini forensi d’Europa che rappresenta gli avvocati di 45 paesi diversi, ha subito chiesto chiarimenti alla segretaria Marija Pejcinovic Buric, e ribadito l’autonomia come fattore indiscutibile della professione legale.

Margarete von Galen, presidente del Ccbe ha così commentato:

«Il Ccbe ha avuto un numero significativo di scambi con la Commissione europea per quanto riguarda gli sforzi della professione in questo senso […]. Ma siamo rimasti sorpresi nel leggere il riferimento a “un ente pubblico come ulteriore livello di supervisione” in materia di autoregolamentazione della professione forense e siamo preoccupati di osservare che tale formulazione provenga da un documento del Consiglio d’Europa. Riteniamo che la dicitura dimostri incomprensione del ruolo, della funzione e dell’importanza dell’autoregolamentazione rispetto al diritto della professione legale».

Perché la giustizia funzioni, gli avvocati devono essere indipendenti da ogni forma di potere, compresa la sorveglianza statale.

Il Ccbe ricorda la Raccomandazione sulla libertà di esercizio della professione di avvocato, documento adottato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ancora nel 2000, che prevede che ordini e associazioni di avvocati rimangano organismi autonomi e indipendenti dalle autorità e dal pubblico, e che la loro libertà non sia soggetta ad alcuna restrizione.

AVVOCATI E RISCHIO RICICLAGGIO

È sempre Von Galen, nella medesima risposta, a illustrare il rapporto tra gli avvocati e i rischi:

«La professione legale è attenta alla minaccia del riciclaggio di denaro e se ne sta occupando attivamente e sostiene qualsiasi misura chiara, giustificata e proporzionata e continuerà a farlo. A questo proposito noi non vediamo l’ora di collaborare con il Consiglio d’Europa per lavorare insieme nella lotta contro il riciclaggio».

E ancora:

«Qualsiasi avvocato che consapevolmente partecipa ad attività illegali dovrebbe essere trattato come qualsiasi altro criminale. Questa è una posizione che noi del Ccbe e degli Ordini degli avvocati abbiamo sempre mantenuto e reso molto chiara».

TRA AUTOREGOLAMENTAZIONE E SUPERVISIONE

La segretaria Marija Pejcinovic Buric ha replicato alla lettera della Von Galen senza però chiarire i dubbi sollevati dal Ccbe:

«Un requisito fondamentale del Gafi [Gruppo di azione finanziaria internazionale], in vigore dal 2012, obbliga le autorità a supervisionare il lavoro degli organismi di autoregolamentazione, anche nella professione legale. Ho evidenziato questo punto nella mia relazione perché, purtroppo, questo requisito è in larga misura trascurato dagli Stati membri. Il Consiglio d’Europa avrà ovviamente la massima cura per garantire che le modalità di controllo degli organi di autoregolamentazione non pregiudichino l’indipendenza e in particolare le funzioni essenziali degli avvocati come ausiliari di giustizia».

[Fonte: Il Dubbio – «Avvocati soggetti al rischio riciclaggio, vanno controllati». Il Ccbe insorge contro Strasburgo]

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