Ottobre è il mese della sicurezza informatica e Check Point Research (CPR), che si occupa di ricerche legate alla cyber security, ha condiviso la classifica dei paesi EU più colpiti da attacchi.
L’Italia si colloca sul gradino centrale del podio, sotto la Spagna.
E se ciò non fosse già abbastanza preoccupante, bisogna anche aggiungere che le ricerche si basano sui cyber attacchi denunciati. Molti sono quelli di cui non si ha notizia, quindi la situazione è più grave di quel che sembra.
La CPR ha riportato che, nel corso del 2021, a livello mondiale, gli attacchi informatici verso le aziende sono cresciuti del 40% a settimana rispetto al 2020.
La modalità di cyber attacco più diffusa è il ransomware.
I settori più colpiti sono:
– istruzione/ricerca (+ 60% rispetto al 2020),
– pubblica amministrazione/ esercito (+ 40%),
– sanità (+ 55%).
Questi settori hanno subito una fortissima digitalizzazione durante la pandemia, senza necessariamente avere la struttura e le competenze necessarie ad affrontare tutti i rischi connessi. Le falle hanno attirato i cyber criminali, che sanno approfittare bene di qualsiasi carenza tecnica o umana.
Stefano Zanero, professore associato di Computer Security al Politecnico di Milano, spiega così la situazione:
«Il volume dei cyber attacchi è in forte crescita, a causa dell’aumentare dell’interesse a colpire organizzazioni e a causa del crescente utilizzo dell’IT: prima venivano colpiti i singoli, ora sono nel mirino, soprattutto dei ransomware, le organizzazioni e la pubblica amministrazione. […]
Man mano che la digitalizzazione fa passi avanti in Industria 4.0 e nella trasformazione digitale di imprese e pubbliche amministrazioni, i cyber attacchi aumentano. Nella PA, arretrata sul fronte sicurezza, c’è poi l’elemento della grande visibilità: un cyber attacco blocca tutto, magari fermando una campagna vaccinale di massa, e guadagna le prime pagine.»
LA SITUAZIONE IN ITALIA
L’Italia ha registrato un aumento dei cyber attacchi dal 2020 al 2021 pari al 36%. Ogni settimana si contano circa 903 casi.
Anche qui, come nel resto del mondo, la forma più frequente è il ransomware.
COSA FARE PER PROTEGGERSI
Ogni azienda è un caso a sé, ma certamente ci sono alcune buone pratiche che possono ridurre i rischi e che sono facilmente applicabili:
– aggiornare sempre i sistemi operativi e le app,
– aggiornare antivirus e anti-malware,
– dotarsi di un firewall,
– cambiare regolarmente le password scegliendone di efficaci (qui alcune istruzioni su come creare password efficaci),
– eseguire i backup,
– investire in formazione del personale.
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