29 Agosto 2023

Supporto formazione e lavoro

Supporto formazione e lavoro: come funziona la nuova misura

Dal prossimo 1° settembre 2023 verrà introdotta una nuova misura, ovvero il Supporto formazione e lavoro, che prevede la partecipazione a dei corsi di formazione e/o riqualificazione professionale, oltre all’erogazione di 350 euro al mese per 12 mesi.

La misura, come riporta l’Inps, non è compatibile con la pensione e il reddito di cittadinanza. L’attuale governo Meloni, infatti, con la Legge di Bilancio 2023, aveva cambiato tutti i requisiti e le modalità d’accesso al sostegno, introducendo ulteriori misure, come, per esempio, il Supporto formazione e lavoro.

Per richiedere il Supporto bisogna avere tra i 18 e i 59 anni e avere un Isee familiare pari o inferiore a 6.000 euro.

Secondo il vademecum Inps, anche i singoli membri dei nuclei familiari possono accedere alla misura, soltanto se «percepiscono l’assegno di inclusione e non sono calcolati nella scala di equivalenza e che partecipano ai percorsi di formazione pur non essendo sottoposti agli obblighi correlati al percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa».

Sul valore patrimoniale immobiliare valgono gli stessi identici requisiti dell’Assegno di inclusione: l’Isee non deve superare i 30mila euro, escludendo l’abitazione entro un determinato valore a fini Imu di 150mila euro.

Il patrimonio mobiliare non dovrà superare i 6.000 euro, valore al quale dobbiamo aggiungerne ulteriori 2.000 per ogni componente del nucleo familiare, 5.000 euro per ogni componente con disabilità e 7.500 euro in caso di disabilità grave o persona non autosufficiente.

Il richiedente non dovrà essere destinatario di condanne o misure cautelari nei 10 anni precedenti alla richiesta. Non deve, inoltre, essere disoccupato a causa di dimissioni volontarie, «fatte salve le dimissioni per giusta causa, nonché la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, intervenuta nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7, legge 604/1966».

I richiedenti, inoltre, non dovranno risiedere in strutture a carico pubblico, essere intestatari o disporre di aeromobili, imbarcazioni, navi e auto con cilindrata superiore a 1.600 cc immatricolati nei 36 mesi precedenti alla richiesta.

Tutti i beni e i redditi patrimoniali che non compaiono nell’Isee dovranno necessariamente essere dichiarati nella domanda.

Leggi anche: Cosa sta succedendo con il reddito di cittadinanza?

La domanda deve essere presentata telematicamente, attraverso la piattaforma digitale del Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). La richiesta dovrà comprender la Did, ovvero la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e l’autorizzazione per la trasmissione dei dati.

Tutti i richiedenti che non hanno portato a termine la scuola dell’obbligo, con età compresa tra 18 e 29 anni, dovranno presentare anche l’iscrizione a percorsi di istruzione.


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