Qual è il rapporto tra studi legali e tecnologia?
In attesa di vedere i reali effetti della pandemia sulla spinta alla digitalizzazione degli studi legali, una risposta a questa domanda ce l’ha offerta l’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale del Politecnico di Milano.
L’Osservatorio ha come obiettivo “individuare le linee evolutive dei modelli organizzativi, di business e di relazione” degli studi di avvocati e di altre professioni “evidenziando il ruolo delle tecnologie digitali nel processo di cambiamento”. Tra le varie finalità, con la Ricerca 2020-2021 ha puntato a:
• esaminare come gli studi legali stiano gestendo il cambiamento;
• analizzare l’uso dell’intelligenza artificiale e dell’automazione per aumentare l’efficienza ma anche per ripensare la relazione i clienti e lo sviluppo di nuovi servizi;
• valutare il valore e la natura degli investimenti in tecnologia degli studi.
STUDI LEGALI E TECNOLOGIA, ALCUNI RISULTATI
Riportiamo alcuni dati della ricerca che possono aiutarci ad avere un’idea più precisa del rapporto tra studi legali e tecnologia.
Investimenti e rapporto con le tecnologie
- – Nel 2019 il 66% degli studi legali ha investito meno di 3.000€ in tecnologie e quasi il 60% ha dichiarato una somma simile anche per il 2020.
- – Gli avvocati intervistati non hanno dichiarato particolari criticità nell’uso di strumenti informatici. Questo può indicare che facciano esclusivamente uso di tecnologie “storiche” ben conosciute, evitando l’introduzione di novità che, inevitabilmente, comporterebbero un iniziale disagio.
- -1 studio legale su 2 è aperto al legal tech, ma il 19% reputa queste soluzioni una minaccia alla credibilità dello studio e alla sopravvivenza degli studi tradizionali.
Il ruolo del cliente e il marketing
- – 1 studio legale su 10 condivide i documenti con i clienti tramite un gestionale; la collaborazione digitale con i clienti riguarda circa il 25% delle realtà analizzate. Una delle cause di questa ritrosia potrebbe essere la dimensione ridotta di gran parte degli studi.
- – 2 avvocati su 3 sono aperti al legal design, ossia l’idea di “costruire” la propria realtà professionale attorno al cliente progettando contenuti, servizi e organizzazioni a partire dai bisogni di quest’ultimo.
- – Circa la metà degli studi legali è interessato al web marketing. La quota raggiungere circa il 75% se si considerano anche gli studi che accettano malvolentieri queste nuove soluzioni.
Gli avvocati continuano però a faticare nella ricerca di clienti attraverso le nuove piattaforme.
Formazione
- – Gli avvocati si sono formati prevalentemente su due temi: la capacità di gestione e coordinamento (organizzazione del lavoro, comunicazione efficace, soft skills) e le nuove tecnologie digitali (social network, legal tech, blockchain, smart contract).
Non risultano grandi investimenti nella crescita professionale dei dipendenti al di là del semplice aggiornamento tecnico-professionale.
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