Il Decreto Semplificazioni (n.76 del 16 luglio 2020) prevede che dal 1 marzo 2021 si possa accedere ai siti web di INPS, Agenzia delle Entrate e altri servizi della pubblica amministrazione solo attraverso lo SPID o la carta d’identità elettronica.
Questa decisione rappresenta un ulteriore passo verso la digitalizzazione della PA.
Sette mesi forse sono pochi, ma l’impatto del COVID sul lavoro, i servizi e la società stessa impone una reazione veloce e previdente.
Il Ministro dell’Innovazione, Paola Pisano, ha dichiarato che «la Pubblica Amministrazione dovrà pensare in digitale. Le norme intendono dare una spinta forte, attraverso regole chiare e scadenze da rispettare, alla trasformazione digitale del Paese. È un processo, ma deve cominciare subito».
L’introduzione dell’accesso tramite SPID non elimina drasticamente l’uso del PIN o di altre credenziali. Il decreto ha contemplato l’ipotesi che la PA non sia in grado di adeguarsi entro marzo 2021, considerando di mantenere attive le attuali forme d’accesso ai servizi non oltre la data del 30 settembre 2021.
INPS ha comunicato tramite la circolare 87 del 17 luglio che il passaggio graduale dal PIN allo SPID inizierà il 1° ottobre 2020, data a partire dalla quale non rilascerà più nuovi codici di accesso (fanno eccezione i minori diciotto anni e i cittadini extracomunitari, per i soli servizi loro dedicati).
I PIN già attivati rimarranno validi fino al 28 febbraio 2021.
COS’È SPID
SPID è l’acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale.
Tramite la creazione di un’unica identità digitale, costituita da credenziali (nome utente e password), i cittadini e le imprese possono accedere a tutti i servizi online della pubblica amministrazione.
Per ottenerlo serve:
– un documento d’identità valido (la carta d’identità, il passaporto o la patente),
– la tessera sanitaria con il codice fiscale,
– un indirizzo email,
– un numero di telefono cellulare.
Lo SPID copre 3 livelli di sicurezza, in base al tipo di servizio al quale si vuole accede.
Il primo livello permette l’autenticazione tramite il nome utente e la password dello SPID stesso. Riguarda i servizi più semplici.
Il secondo, oltre al nome utente e alla password, richiede un’ulteriore password ‘usa e getta’ (OTP – One Time Password), comunicata tramite sms. È applicato a servizi che richiedono più attenzione alla privacy.
Il terzo livello di autenticazione richiede l’uso di un certificato di firma digitale o remota. È richiesto quando si accede a servizi che trattano dati molto sensibili.
Ottenere uno SPID è facilissimo. Potete visitare il nostro shop online e scegliere la soluzione più adatta. Scopri lo SPID di Servicematica.
———
LEGGI ANCHE:
La digitalizzazione negli studi legali: com’è la situazione?
Privacy Shield non adeguato: l’UE boccia l’accordo sulla tutela dei dati