Un sistema di segnalazioni telematiche che rischia di trasformarsi in una sorveglianza unilaterale e senza contraddittorio. È questa la denuncia che arriva dagli uffici giudiziari di Milano, dove il personale amministrativo ha proclamato lo stato di agitazione contro la piattaforma sperimentale avviata dall’Ordine degli avvocati cittadino. La UilPa, il sindacato che rappresenta buona parte dei dipendenti della giustizia, ha chiesto la sospensione immediata del progetto e un confronto pubblico con tutte le categorie coinvolte.
Il sistema, presentato come uno strumento per segnalare disfunzioni e comportamenti virtuosi di magistrati e personale amministrativo, prevede che le segnalazioni considerate fondate possano essere trasmesse alle autorità competenti. Una dinamica che ha già sollevato le perplessità dell’Associazione nazionale magistrati per il rischio di indebite pressioni su giudici e pubblici ministeri e che ora scatena la reazione degli amministrativi.
«Siamo rimasti sconcertati — spiega Giovanni Giannetto, responsabile UilPa all’ufficio del Giudice di pace di Milano —. Lavoriamo con organici dimezzati e ora dovremmo anche sottostare a un sistema che, senza coinvolgere i sindacati, rischia di schedare il personale». Il sindacato ha scritto al presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano chiedendo di sospendere l’iniziativa e aprire un tavolo di confronto.
Non meno critica la posizione di Confintesa FP, che solleva dubbi sulla legittimità di una piattaforma del genere senza un adeguato quadro normativo. Il nodo principale riguarda la gestione dei dati personali e il rispetto delle tutele previste dal GDPR e dal Codice Privacy italiano. Un archivio informatico di questo tipo, contenente informazioni potenzialmente sensibili sul personale, potrebbe trasformarsi in una lista nera mascherata, con effetti gravi sulla serenità lavorativa e la reputazione degli interessati.
Anche se la Legge professionale forense attribuisce agli Ordini il compito di vigilare sul rispetto delle norme negli uffici giudiziari, questo potere è limitato alla segnalazione di irregolarità agli organi competenti e non contempla la creazione di archivi telematici permanenti. «È evidente il rischio — osserva Confintesa FP — che una banca dati di questo genere possa eccedere rispetto alle finalità istituzionali e necessiti di una regolamentazione chiara e condivisa, anche con le rappresentanze dei lavoratori».
Il dibattito è aperto e la richiesta dei sindacati è chiara: sospendere la piattaforma e avviare un confronto trasparente nell’interesse di tutte le componenti del sistema giustizia.
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