I magistrati non pagano per i loro errori: questa l’accusa del deputato di Forza Italia, Enrico Costa, che torna a denunciare l’inefficacia della legge sulla responsabilità civile delle toghe. Con una nota, Costa snocciola i dati: dal 2010 a oggi, su 815 cause intentate contro lo Stato per responsabilità dei magistrati, solo 12 hanno portato a condanne definitive, pari all’1,4% dei casi.
Il parlamentare critica la clausola che esonera i magistrati dalla responsabilità per l’interpretazione delle norme o la valutazione dei fatti e delle prove. «Questa disposizione rende quasi impossibile chiedere conto degli errori che danneggiano i cittadini», sostiene Costa, paragonando la situazione a quella di altre categorie professionali come medici o ingegneri, che rispondono dei propri sbagli.
Costa ha proposto, insieme ad altri deputati azzurri, un emendamento alla legge Foti per introdurre un’azione di rivalsa nei confronti dei magistrati responsabili di ingiuste detenzioni, ma il provvedimento è fermo in Parlamento. Nel frattempo, l’Associazione Errorigiudiziari.com ha ricordato che negli ultimi 31 anni lo Stato ha speso oltre 874 milioni di euro per risarcire vittime di errori giudiziari, con una sola azione di rivalsa intrapresa.
La polemica si inserisce in un clima teso, mentre il governo si prepara a varare nuove norme disciplinari per le toghe e Costa accusa la politica di non voler intervenire concretamente per garantire giustizia ai cittadini danneggiati.
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