Ospite a Otto e Mezzo il 23 gennaio 2020, il Min. Bonafede ha parlato della prescrizione e, incalzato da Annalisa Cuzzocrea, giornalista di Repubblica, sull’incarcerazione di innocenti, ha dichiarato che: «gli innocenti non finiscono in carcere»
Cuzzocrea ha quindi risposto snocciolando un dato preciso: dal 1992 al 2018, 27.000 persone sono state risarcite dallo Stato dopo essere finite in carcere ingiustamente.
Al di là di ciò che Bonafede intendesse dire, gli errori giudiziari e le ingiuste detenzioni non sono solo una tragedia per chi ne è vittima, ma incidono pesantemente anche sulle finanze dello Stato.
Avere statistiche precise, aggiornate e ufficiali a tal proposito è arduo ma, spulciando bene tra i contenuti pubblicati online da fonti diverse, in particolare i siti errorigiudiziari.com (da cui Cuzzocrea ha ricavato il suo dato) e truenumbers.it che, a loro volta, si riferiscono a dati rilasciati dai Ministeri di Giustizia e dell’Economia e delle Finanze, possiamo darvi un’idea indicativa della situazione.
Nel 2018 l’Italia avrebbe pagato più di 33 milioni di euro in risarcimenti per ingiusta detenzione e altri 14 milioni per errori giudiziari.
Va precisata una cosa: questi risarcimenti non riguardano solo casi avvenuti nel 2018, ma anche casi avvenuti in anni precedenti che però hanno visto l’ordinanza di riparazione nel 2018.
Se, infatti, allarghiamo la finestra temporale di riferimento, scopriamo che dal 1992 al 31 dicembre 2018 i risarcimenti e gli indennizzi ammontano a circa 790 milioni di euro.
L’incidenza dei risarcimenti per casi di errori giudiziari e di ingiusta detenzione non è omogenea dal punto di vista geografico.
In un’ipotetica classifica dei distretti delle corti d’appello con il più alto ammontare di risarcimenti alle vittime, al primo posto si trova Catanzaro (tribunali di Castrovillari, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Lamezia Terme, Paola e Vibo Valentia) con circa 10 milioni di euro. Al secondo posto Roma con poco meno di 3 milioni e mezzo, e al terzo posto Catania con poco più di 2 milioni e mezzo.
DIFFERENZA TRA INGIUSTA DETENZIONE ED ERRORI GIUDIZIARI
Si può pensare che ingiusta causa ed errori giudiziari siano la stessa cosa, ma la realtà è diversa.
L’ingiusta causa si ha quando un individuo indagato o accusato di un reato è costretto a un periodo di custodia cautelare in carcere o ai domiciliari e, al termine del processo, viene riconosciuto innocente. Può, pertanto, chiedere un risarcimento danni allo Stato.
L’errore giudiziario si ha quando un individuo viene condannato in via definitiva e solo un processo di revisione lo riconosce innocente.
———-
LEGGI ANCHE:
Esiste un metodo scientifico per evitare gli errori giudiziari?