Instagram dovrà pagare una delle multe più salate di sempre

L’Autorità per la tutela della privacy irlandese, la Irish Data Protection Commission, ha sanzionato Instagram. Meta, infatti, la società che possiede Facebook e Instagram, ha violato il GDPR, e questo ha comportato una delle sanzioni più salate di sempre: 405 milioni di euro. Parliamo della seconda multa più alta arrivata a causa della violazione del GDPR che sia mai stata imposta nell’UE, dopo quella di 746 milioni ad Amazon nel 2021.

Ecco cosa sappiamo – anche se i dettagli verranno resi pubblici la prossima settimana.

La multa a seguito di un’indagine

L’Autorità per la Privacy irlandese ha fissato la super multa, dopo la conclusione di un’indagine durata quasi due anni. Al centro dell’inchiesta troviamo le impostazioni di alcuni account che rendevano pubblici i dati degli utenti minorenni presenti sul social.

Gli utenti con età compresa tra 13 e 17 anni avevano la possibilità di aprire un account business, anche se questa configurazione esponeva alcuni dati sensibili al pubblico. Secondo il garante irlandese, Instagram ha violato i dati personali dei minori che utilizzavano l’account business, come il numero di cellulare e l’indirizzo di posta elettronica.

Non è la prima multa a Meta

Ma questa non è la prima multa per Meta. Nel settembre del 2021 WhatsApp è stata multata per 225 milioni di euro e nel 2022 Facebook è stata multata per 17 milioni di euro. Da tempo, Instagram è nel mirino delle Authority a causa dei dubbi sulla tutela dei dati degli utenti minorenni presenti sull’app di Meta.

Un portavoce di Meta ha dichiarato che questa inchiesta si è focalizzata su alcune vecchie impostazioni: «L’indagine riguarda vecchie impostazioni che abbiamo aggiornato più di un anno fa, e da allora abbiamo rilasciato molte nuove funzionalità per aiutare a mantenere gli adolescenti al sicuro e le loro informazioni private».

Continua: «Chiunque abbia meno di 18 anni ha automaticamente il proprio account impostato su privato nel momento in cui si iscrive ad Instagram, quindi soltanto le persone che conoscono possono vedere ciò che pubblicano. Gli adulti non possono inviare messaggi agli adolescenti che non li seguono. Ci siamo impegnati pienamente con il DPC durante la loro indagine e stiamo riesaminando attentamente la loro decisione finale».

Dunque, Meta presenterà il suo ricorso in appello, per poter contestare la sanzione. Al momento, lo European Data Protection Board non ha ancora commentato la vicenda.

Il tabacco è legato al cancro ai polmoni come Instagram alla depressione tra gli adolescenti

Un anno fa, Instagram ha deciso di sospendere il progetto Instagram Kids, l’iniziativa destinata ai bambini con meno di 13 anni. La decisione era stata annunciata direttamente da Adam Mosseri, CEO di Instagram, spiegando che: «Questo ci darà il tempo di lavorare con genitori, esperti, responsabili politici e autorità di regolamentazione, per ascoltare le loro preoccupazioni e dimostrare il valore e l’importanza di questo progetto online per i giovani adolescenti di oggi».

Il progetto era finito anche al centro di un’inchiesta del Wall Street Journal sulle scelte strategiche di Meta, che si basava su documenti interni a cui il quotidiano statunitense ha avuto accesso. Nell’inchiesta si evidenziava l’impatto negativo del social sulla psiche degli adolescenti, soprattutto di genere femminile.

Quello che emerge dall’inchiesta è che «il tabacco è legato al cancro ai polmoni come Instagram alla depressione tra gli adolescenti».

Le ricerche interne sulla salute psicologica degli adolescenti

Negli scorsi anni, Meta ha condotto una serie di ricerche finalizzate alla comprensione dell’impatto dei suoi prodotti sulla salute psicologica e mentale degli adolescenti.

I ricercatori dello studio in questione hanno dichiarato che «il 32% delle ragazze adolescenti ha affermato che quando si sentivano male per il proprio corpo, Instagram le faceva sentire peggio. I confronti su Instagram potrebbero cambiare il modo in cui le giovani donne si vedono e si descrivono».

Già nel 2019 dalle inchieste interne alla società emergeva che: «Noi peggioriamo i problemi di immagine corporea per una ragazza adolescente su tre. Gli adolescenti incolpano Instagram per l’aumento del tasso di ansia e depressione». Questi stati depressivi potrebbero sfociare anche in pensieri collegati al suicidio. Tra gli adolescenti che hanno pensato di togliersi la vita, il 6% degli statunitensi e il 13% dei britannici hanno collegato l’idea proprio al social.

Nel marzo del 2021, Zuckerberg aveva dichiarato che: «L’utilizzo di app social per connettersi con altre persone può avere benefici positivi per la salute mentale».

Instagram vuole limitare i contenuti sensibili

È recente la decisione di Instagram di attivare in maniera automatica il filtro per limitare i contenuti sensibili per gli utenti con meno di 16 anni. Raccomanderà, inoltre, a tutti gli utenti adolescenti di fare lo stesso, per tutelare al meglio la salute mentale degli iscritti.

L’ha annunciato la stessa piattaforma con un post sul suo blog. Soltanto gli utenti con più di 18 anni potranno accedere alla versione “meno filtrata” di Instagram. D’ora in poi, Instagram, con la funzione “Meno” chiederà ai teenagers di controllare le impostazioni e limitare la condivisione dei contenuti, l’invio di messaggi diretti e il tipo di contenuti che i loro followers possono visualizzare.

È molto probabile che questo cambiamento non impatterà molto sugli utenti adolescenti con genitori che controllano i loro account attraverso il Parental Control. Chissà quanti adolescenti che non vengono controllati dai genitori, invece, attiveranno le impostazioni più restrittive.

Un po’ di numeri

Secondo i dati di eMarketer, sono 1.074 miliardi gli utenti attivi su Instagram ogni mese. Parliamo del 12.8% della popolazione globale. Il trend proietta questo numero di utenti verso 1.180 miliardi di utenti nel 2023.

Il 71% degli utenti ha un’età inferiore a 35 anni, il 40% ha un’età inferiore ai 22 anni. In Italia, gli utenti ammontano a 25,6 milioni, circa il 42% della popolazione. Secondo i dati riportati da Statista, nel 2025 il numero salirà a 35,1 milioni.

——————————–

LEGGI ANCHE:

Risparmio energetico: ecco come la PA potrebbe fare la differenza

L’abito non fa il monaco, e la toga non fa l’avvocato

TORNA ALLE NOTIZIE

Servicematica

Nel corso degli anni SM - Servicematica ha ottenuto le certificazioni ISO 9001:2015 e ISO 27001:2013.
Inoltre è anche Responsabile della protezione dei dati (RDP - DPO) secondo l'art. 37 del Regolamento (UE) 2016/679. SM - Servicematica offre la conservazione digitale con certificazione AGID (Agenzia per l'Italia Digitale).

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Agid
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto