ROMA — Nuove regole di chiarezza per il reclutamento nella pubblica amministrazione. Con la sentenza n. 3140 dell’11 aprile 2025, il Consiglio di Stato ha fissato un principio che riguarda da vicino Comuni ed enti locali: le graduatorie dei concorsi pubblici non possono essere utilizzate per coprire posti istituiti o trasformati dopo la pubblicazione del bando che ha generato quella stessa graduatoria.
Il caso, nato in Sardegna, riguarda una dipendente comunale di categoria B3 che nel 2022 aveva superato un concorso per passare in categoria C1, lasciando vacante la propria posizione. Il Comune, però, anziché bandire un nuovo concorso per un posto B3 o attingere alle graduatorie esistenti, ha deciso di trasformare quel posto in un’altra posizione C1, modificando successivamente il piano triennale del personale per favorire la mobilità volontaria e solo in seconda battuta procedere con eventuali scorrimenti.
La dipendente esclusa ha fatto ricorso, sostenendo che il Comune avrebbe dovuto rispettare l’ordine delle graduatorie vigenti. Il TAR Sardegna le aveva dato ragione, ma il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione, stabilendo che l’articolo 91, comma 4, del Testo Unico degli Enti Locali vieta espressamente l’uso di graduatorie per la copertura di posti creati dopo l’indizione di un concorso.
La motivazione è chiara: consentire il contrario significherebbe esporre le amministrazioni al rischio di manovre poco trasparenti, con la possibilità di modificare la pianta organica per agevolare candidati già noti, magari provenienti da graduatorie di altri enti. Una pratica che andrebbe a ledere i principi di imparzialità e trasparenza che devono guidare l’operato della Pubblica Amministrazione.
Il Consiglio di Stato ha anche ribadito che, nel processo di reclutamento, la pubblica amministrazione gode di ampia discrezionalità organizzativa nel decidere se coprire o meno un posto vacante, tenendo conto dei vincoli di bilancio e delle esigenze interne. Ma, una volta deciso di procedere, è obbligata a motivare puntualmente la scelta del metodo di assunzione, giustificando il mancato utilizzo di graduatorie vigenti quando previsto.
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