Redazione 9 Maggio 2025

Geolocalizzare i lavoratori in smart working è vietato: scatta la sanzione da 50mila euro

Il controllo dei lavoratori in smart working tramite sistemi di geolocalizzazione è una pratica vietata. A ribadirlo è stato il Garante per la Privacy, che ha sanzionato con una multa da 50mila euro un ente che aveva utilizzato un’app per localizzare i propri dipendenti durante le giornate di lavoro agile.

La vicenda riguarda un sistema che permetteva di tracciare la posizione dei dipendenti attraverso i dispositivi aziendali — smartphone e notebook — per verificare che si trovassero nel luogo concordato per lo svolgimento dell’attività da remoto. Un controllo che, di fatto, violava le regole previste dallo Statuto dei lavoratori e dal Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR).

La normativa consente l’utilizzo di strumenti di controllo a distanza solo per specifiche finalità, come la tutela del patrimonio aziendale o per motivi di sicurezza, e mai per verificare in modo diretto la prestazione lavorativa, se non in presenza di accordi chiari e specifici autorizzati dagli organi competenti. Nel caso esaminato, il monitoraggio era stato attivato in modo sistematico su circa 100 dipendenti, attraverso la richiesta di timbrare virtualmente l’inizio e la fine dell’attività e di comunicare la propria posizione via mail.

Il Garante ha giudicato il comportamento gravemente lesivo dei diritti dei lavoratori, sottolineando che il lavoro agile garantisce maggiore libertà nella gestione della vita privata e lavorativa. La geolocalizzazione costante rappresenta, invece, un’ingerenza indebita nella sfera personale, anche se l’applicazione richiedeva il consenso dei dipendenti: in questo contesto, infatti, il consenso non è considerato valido, essendo rilasciato in un contesto di subordinazione.

Il caso è emerso a seguito del reclamo di una dipendente, che ha denunciato le pressioni ricevute per attivare il sistema di localizzazione. Da qui, le indagini hanno portato alla sanzione amministrativa e all’obbligo, per l’ente, di disattivare l’applicazione e di interrompere immediatamente il trattamento illecito dei dati.

Un richiamo forte al rispetto della privacy dei lavoratori da remoto e alla necessità, per le aziende, di attenersi a criteri di liceità, correttezza e trasparenza nel trattamento dei dati personali, come previsto dal GDPR.


LEGGI ANCHE

Corte di Appello di Napoli, istituito Osservatorio distrettuale per gli Uffici del Giudice di Pace

L’Osservatorio si pone quali obiettivi l’individuazione e l’analisi delle criticità, delle problematiche e delle buone prassi di tutti gli Uffici del Giudice di Pace del…

È finalmente possibile notificare gli atti via PEC anche alle PA non nel Reginde

È finalmente possibile notificare gli atti via PEC anche alle PA non nel Reginde

Certamente la vita degli avvocati è diventata più semplice grazie all’art.28 del Decreto Semplificazioni 76/2020 che permette di notificare gli atti via PEC anche alle…

D.L. n. 28 del 30 aprile 2020: le novità per il processo civile

D.L. n. 28 del 30 aprile 2020: mediazione obbligatoria e altre novità per il processo civile

Lo scorso 25 giugno è stata approvata in via definitiva la conversione in legge con modifiche del Decreto Legge 30 aprile 2020, n. 28 “Misure…

TORNA ALLE NOTIZIE

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto