Redazione 29 Gennaio 2025

DeepSeek, la ChatGPT cinese che sfida gli USA. Trump: “Creerò uno scudo di protezione”

Trump lancia l’allarme: “Dobbiamo restare concentrati sulla competizione”

Parlando davanti agli eletti del Partito Repubblicano in Florida, Donald Trump ha definito il lancio di DeepSeek, il chatbot a basso costo sviluppato da una startup cinese, un segnale d’allarme per gli Stati Uniti. Il presidente ha annunciato che ordinerà la costruzione di uno scudo antimissile “Iron Dome” per proteggere il Paese.

“Il lancio di DeepSeek AI da parte di un’azienda cinese dovrebbe far suonare un campanello d’allarme nei nostri settori. Dobbiamo rimanere focalizzati sulla competizione per vincere”, ha dichiarato Trump.

L’annuncio ha avuto immediate ripercussioni sui mercati finanziari: lunedì i titoli delle Big Tech americane hanno subito pesanti perdite, temendo che il dominio statunitense nell’intelligenza artificiale possa essere messo in discussione. Oggi, però, Wall Street tenta una ripresa.


DeepSeek-V3: più economica e performante

DeepSeek-V3, la nuova versione del chatbot cinese, ha superato ChatGPT nella classifica dei download gratuiti su Apple Store, sia in Cina che negli Stati Uniti. Il software è stato sviluppato con un budget di soli 6 milioni di dollari in due mesi, contro i 100 milioni spesi da OpenAI per l’addestramento del suo GPT-4.

Il segreto di DeepSeek? L’azienda cinese ha dovuto aggirare le restrizioni imposte dagli USA sulle esportazioni di chip avanzati NVIDIA, sviluppando un modello ottimizzato per funzionare con hardware meno performante. Il risultato è un’intelligenza artificiale altamente competitiva a costi ridotti, con un impatto potenzialmente devastante per il business delle Big Tech americane.

Secondo gli esperti, il settore dell’IA rischia una guerra al ribasso sui costi, con DeepSeek che potrebbe spingere i colossi statunitensi in una logorante competizione sui prezzi, un’arma storica della strategia commerciale di Pechino.


Un’IA selettiva: censura su Xi, prolissa su Trump

Nonostante la sua efficienza, DeepSeek non è esente da critiche. Il chatbot si rifiuta di fornire informazioni su Xi Jinping, suggerendo di “parlare di altro”, mentre su Donald Trump fornisce una descrizione dettagliata della sua carriera fino al 2021, ignorando del tutto il suo attuale mandato presidenziale.

Alla domanda “La Cina raggiungerà la supremazia mondiale nell’IA?”, il chatbot non esita a evidenziare i progressi del Paese nel settore e il piano di Pechino per diventare leader globale entro il 2030, riconoscendo però gli Stati Uniti come un “forte rivale”.

Mentre il mondo osserva con attenzione, la competizione tra USA e Cina nell’intelligenza artificiale si fa sempre più serrata. DeepSeek rappresenta solo l’ultima mossa di una partita strategica che potrebbe ridefinire il futuro della tecnologia globale.


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