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Decreto 148 e nuove regole per la digitalizzazione degli appalti pubblici

Il decreto 148, entrato in vigore l’11 novembre 2021, indica i criteri generali per la digitalizzazione delle fasi di acquisto e negoziazione degli appalti pubblici e per l’adeguamento dei sistemi telematici.

Le regole tecniche vere e proprie saranno inserite nelle Linee Guida di AgID.

Le stazioni appaltanti dovranno adeguare i propri sistemi a tali linee entro 6 mesi dalla loro adozione.

L’obiettivo del decreto è giungere a una migliore efficienza amministrativa, riducendo la durata del ciclo di appalto e i relativi costi.

COME FUNZIONA LA DIGITALIZZAZIONE DEGLI APPALTI PUBBLICI

La digitalizzazione degli appalti pubblici si basa su un sistema telematico capace di sostenere tutte le procedure, anche attraverso l’interconnessione per l’interoperabilità dei dati delle varie amministrazioni pubbliche e degli organismi di vigilanza.

Tutti gli adempimenti vengono gestiti in modalità telematica, sia per la stazione appaltante che per l’utente. 
Si va dalla pubblicazione delle gare d’appalto alla compilazione delle offerte, dallo svolgimento delle sedute pubbliche alla formazione della graduatoria, dall’acquisizione del provvedimento di aggiudicazione all’inserimento nel fascicolo informatico e alla redazione del contratto.
Il sistema permette anche della conservazione di tutta la documentazione di gara ed è integrato con la piattaforma PagoPA per i pagamenti.

Tutte le operazioni sono tracciate e inserite in appositi registri dove vengono riportati tutti i dati della singola operazione (tipologia, soggetto, data e ora).

ACCESSO E USO SERVONO SPID E DOMICILIO DIGITALE

Un utente può accede al servizio tramite SPID o altri mezzi di identificazione elettronica che siano riconosciuti dal regolamento eIDAS.

L’incaricato della stazione appaltante completa la procedura di identificazione creando un profilo dell’utente.
Da quel momento in poi tutte le comunicazioni avvengono attraverso il domicilio digitale o un servizio elettronico di recapito certificato.

Se l’utente non fosse in possesso di un domicilio digitale può eleggerne uno all’interno del sistema telematico stesso.

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