Rosa Colucci

ddl intelligenza artificiale

DDL Intelligenza Artificiale: verso una giustizia più efficiente e trasparente?

Il disegno di legge di iniziativa governativa sull’intelligenza artificiale (IA) muove i primi passi in Italia, introducendo anche norme specifiche per l’utilizzo di questa tecnologia nell’ambito giudiziario. L’obiettivo è duplice: da un lato, ottimizzare e semplificare il lavoro dei magistrati, dall’altro, garantire massima trasparenza e rigore nel processo decisionale. La governance dell’intelligenza artificiale è divisa tra Agid e Acn, designate autorità nazionale come previsto dall’AI Act. Vi è anche la proposta di istituire una Fondazione per la ricerca, la sperimentazione, lo sviluppo e l’adozione di sistemi di intelligenza artificiale, che si occupi di formazione, studio e politiche “finalizzate a contrastare gli effetti della perdita di posti di lavoro”.  A vigilare sarà Palazzo Chigi, componente della fondazione con i ministeri dell’Economia e delle finanze e dell’Università e della ricerca. Nella bozza di legge – di cui Servicematica ha avuto in anteprima la minuta, tra i punti notevoli d’interesse, i progetti di AI che garantiscono sconti fiscali per i professionisti che rientrano in Italia e bollini anti-deepfake all’aggravante per AI.

Come verrà impiegata l’IA?

La bozza del DDL delinea alcuni ambiti chiave in cui l’intelligenza artificiale potrà supportare l’attività giudiziaria:

  • Organizzazione e semplificazione del lavoro giudiziario: l’IA potrà automatizzare compiti ripetitivi, come la gestione delle agende, la ricerca di precedenti giurisprudenziali, alleggerendo il carico di lavoro dei magistrati e consentendo loro di concentrarsi sulle questioni più complesse.
  • Ricerca giurisprudenziale e dottrinale: l’IA potrà facilitare l’analisi di un vastissimo corpus di informazioni giuridiche, aiutando i magistrati a individuare rapidamente i precedenti più rilevanti per il caso in esame e a rimanere aggiornati sugli orientamenti giurisprudenziali più recenti.
  • Predisposizione di bozze di provvedimenti: l’IA potrà generare bozze di sentenze e decreti basate sui fatti e sulle norme giuridiche pertinenti, fornendo ai magistrati un utile punto di partenza per la stesura del provvedimento finale.

Il ruolo centrale del magistrato

Nonostante l’introduzione dell’IA, il ruolo centrale del magistrato rimane indiscusso. Spetta infatti sempre al giudice l’ultima parola sull’interpretazione della legge, sulla valutazione dei fatti e delle prove e sull’adozione di qualsiasi provvedimento. L’intelligenza artificiale si configura, dunque, come uno strumento di supporto al lavoro del magistrato, non come un sostituto.

Garanzia di trasparenza e controllo

Il DDL pone particolare attenzione all’imparzialità e alla trasparenza dei sistemi di intelligenza artificiale utilizzati in ambito giudiziario. Sono previsti meccanismi di controllo per garantire che tali sistemi non discriminino le parti in causa e che le loro decisioni siano sempre riconducibili a criteri oggettivi e verificabili.

Un passo avanti verso una giustizia più efficiente e moderna

L’introduzione dell’intelligenza artificiale nel sistema giudiziario italiano rappresenta un passo avanti significativo verso una giustizia più efficiente, trasparente e moderna. L’utilizzo di questa tecnologia, pur con le dovute cautele, può contribuire a ridurre i tempi dei processi, migliorare la qualità delle decisioni e garantire un accesso più equo alla giustizia per tutti i cittadini.

Rimangono tuttavia alcuni interrogativi aperti: come si garantirà la sicurezza e la protezione dei dati sensibili? Come si potranno prevenire eventuali distorsioni algoritmiche? Sarà necessario un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire che l’intelligenza artificiale sia utilizzata in modo responsabile ed etico nell’ambito giudiziario.

L’approvazione del DDL rappresenta solo l’inizio di un percorso complesso e articolato. Il vero banco di prova sarà la sua implementazione concreta, che dovrà avvenire con gradualità e attenzione, garantendo sempre il rispetto dei principi fondamentali dello Stato di diritto.


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