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CTU e Riforma della giustizia civile

Albo unico per i consulenti tecnici: più formazione con la riforma della giustizia civile

Il 25 novembre 2021 la Camera approva definitivamente il disegno di legge A.C. 3289. Ovvero, la riforma del processo civile: uno degli obiettivi concordati con l’Unione Europea per accedere alle risorse del PNRR. Tra le novità in atto ci sono una maggiore attenzione a formazione e specializzazione, così come la creazione di un albo nazionale unico per i consulenti tecnici.

Consulenti tecnici d’ufficio e albo in materia civile: le novità della riforma della giustizia

Innanzitutto, tra le principali novità della riforma troviamo una maggiore attenzione a:

  • Iscrizione;
  • Formazione;
  • Correttezza delle nomine

in riferimento ai consulenti tecnici e periti. Inoltre, da notare la creazione di un Albo unico, dal quale avvocati e magistrati possono rintracciare le professionalità necessarie in relazione al singolo caso.

 

 

Poi, è stata stilata una serie di principi e criteri direttivi che il legislatore delegato (il Governo) dovrà rispettare. Inoltre, dovranno adottare decreti legislativi ad hoc entro un anno dall’entrata in vigore della legge. Questi introdurranno concretamente e compiutamente le misure per:

  • l’efficienza del processo civile;
  • la revisione della disciplina, strumenti di risoluzione alternativa delle controversie.

I compiti del legislatore delegato all’interno della riforma della giustizia civile

Ora, l’Esecutivo nell’esercizio della delega è incaricato anche di apportare diverse e rilevanti modifiche alla normativa riguardo i consulenti tecnici. In primo luogo, rivede il percorso di iscrizione dei consulenti presso i tribunali. Dunque, è un incarico importante: sarà il Governo a dover compensare la genericità dei criteri del codice di procedura civile.

Difatti, si pensi a come negli ultimi anni il settore della consulenza giudiziaria sia diverso, richiamando sempre più professionisti. A tal proposito, si noti che ora si favorisce l’accesso alla professione anche ai più giovani.

Comunque, il fine è predisporre un apparato riformatore che enfatizzi i requisiti qualitativi e le competenze che devono possedere i consulenti. Infatti, il d.d.l. assegna al legislatore delegato il compito di distinguere tra le varie figure professionali, dai percorsi formativi differenti. Il senso di ciò è anche unificare o aggiornare gli elenchi e favorire la formazione di associazioni nazionali di riferimento.

L’importanza della formazione dei consulenti tecnici

Detto ciò, si noti che un altro importante punto della riforma in relazione ai consulenti tecnici riguarda la loro formazione. Infatti, è necessario che gli operatori della giustizia possano contare su figure le cui competenze sono in continuo aggiornamento. A tal proposito, il Governo ha l’incarico di prevedere una formazione continua per consulenti tecnici e periti.

L’Albo nazionale unico per i CTU dopo la riforma della giustizia civile

Come anticipato, un’altra novità interessante riguarda la creazione di un “albo nazionale unico”, al quale magistrati e avvocati potranno accedere per ricercare le figure professionali più adeguate al singolo caso.

Inoltre, si vuole favorire la mobilità dei professionisti tra le diverse corti d’appello: è possibile anche attraverso l’esclusione degli obblighi di cancellazione da un distretto all’altro. Inoltre, si vuole assicurare adeguate tutele alle situazioni di salute, gravidanza o contingenti che si potrebbero verificare nel corso dell’anno lavorativo.

In questo caso, si mira a prevedere la possibilità di avanzare una richiesta di sospensione volontaria così come avviene in altri ambiti lavorativi. Infine, si prevede un controllo sulla correttezza dei processi di nomina dei consulenti. Infatti, presso le Corti d’Appello si istituiranno Commissioni di verifica per il controllo della regolarità delle nomine. Comunque, ai componenti della Commissione non spetteranno compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese o altro.

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