decreto ingiuntivo semplificato

Avvocato condannato per comportamento violento verso la compagna, Consiglio Nazionale Forense rigetta il ricorso contro la sanzione disciplinare

Il Consiglio Nazionale Forense ha rigettato il ricorso presentato da un avvocato contro la sanzione disciplinare dell’avvertimento per comportamento violento e aggressivo nei confronti della sua ex compagna.

I fatti

L’avvocato era stato accusato di aver avuto un comportamento violento e aggressivo nei confronti della sua ex compagna, sia all’interno che all’esterno della sua abitazione. La condotta contestata includeva urla, spintoni e lancio di oggetti.

La difesa

L’avvocato si è difeso sostenendo che i fatti contestati erano avvenuti nell’ambito della sua vita privata e che non avevano leso il decoro, l’immagine e la reputazione della professione forense.

La decisione del Consiglio Nazionale Forense

Il Consiglio Nazionale Forense ha rigettato il ricorso, rilevando che:

  • I doveri di probità, dignità, decoro, lealtà e correttezza devono essere rispettati dall’avvocato sempre, anche al di fuori dell’esercizio della professione.
  • Le norme deontologiche sanzionano comportamenti illeciti o condotte che comunque si riflettono in concreto sull’intera categoria professionale, determinando disdoro e screditandola.
  • La condotta dell’avvocato era stata posta in essere in violazione dei richiamati precetti deontologici.
  • Il fatto che la condotta si sia svolta in parte all’interno dell’abitazione privata non è rilevante, in quanto si è poi protratta anche all’esterno.

Il Consiglio Nazionale Forense ha quindi confermato la sanzione dell’avvertimento all’avvocato, riaffermando l’importanza dei principi deontologici che devono essere rispettati da tutti gli avvocati, anche nella loro vita privata.

Fonti

  • Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 312 del 22 dicembre 2023

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Nuovo codice etico per i commercialisti: equo compenso e social media al centro

Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha approvato il nuovo Codice deontologico che entrerà in vigore il 1° aprile. Il testo aggiornato è il risultato di una pubblica consultazione durata due settimane e ha recepito le osservazioni di oltre 120 tra Ordini territoriali, associazioni di categoria e singoli iscritti.

Tra le principali novità:

  • Equo compenso: il nuovo Codice recepisce la legge 49/2023 introducendo una norma specifica sull’equo compenso.
  • Social media: regole più precise per la pubblicità e la comunicazione sui social network.
  • Rapporti tra colleghi: eliminato l’obbligo per il tirocinante di “rispettare il superiore”.
  • Sanzione unica: introdotta una sanzione unica per violazioni plurime nell’ambito del medesimo procedimento disciplinare.
  • Abuso di professione e pubblicità: rafforzate le norme contro l’abusivismo professionale e la pubblicità ingannevole.

Soddisfazione da parte del presidente nazionale Elbano de Nuccio: “Il nuovo Codice è più rispondente al contesto sociale in cui operiamo e tiene conto delle esigenze della categoria. Equo compenso, social media, rapporti tra colleghi e pubblicità sono solo alcuni degli aspetti su cui ci siamo concentrati”.

Il consigliere nazionale delegato alla deontologia, Pasquale Mazza, spiega: “Gli articoli sul compenso professionale forniscono ai commercialisti un supporto importante per la prossima campagna di rinnovo delle cariche nei collegi sindacali”.


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Consiglio dei Ministri: ecco i punti riguardanti la giustizia nel prossimo di domani, 26 marzo

Malfunzionamento di APP (l’applicativo unico di gestione del processo penale telematico): l’on. Devis Dori deposita interrogazione a risposta scritta al Ministero della Giustizia

Consiglio dei Ministri: ecco i punti riguardanti la giustizia nel prossimo di domani, 26 marzo

Il Consiglio dei ministri è convocato martedì 26 marzo 2024, alle ore 17.30, a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno:

– SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Disposizioni in materia di tutela dei minori in affidamento (FAMIGLIA, NATALITA’ E PARI OPPORTUNITA’ – GIUSTIZIA);

– SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE);

– SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Revisione della disciplina doganale e del sistema sanzionatorio in materia di accise e di altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi – ESAME PRELIMINARE (ECONOMIA E FINANZE);

– SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Attuazione della legge 17 giugno 2022, n. 71, recante deleghe al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura – ESAME DEFINITIVO (GIUSTIZIA);

– SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Disposizioni sul riordino della disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera d), della legge 17 giugno 2022, n. 71 – ESAME DEFINITIVO (PRESIDENZA – GIUSTIZIA);

– LEGGI REGIONALI.


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Interrogazione dell’On. Devis Dori dopo la lettera dei procuratori della Repubblica di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Perugia al Ministro della giustizia sulle notevoli criticità di «App», l’applicativo per l’attuazione del processo penale telematico, in particolare per quanto riguarda le archiviazioni.

App è l’applicativo unico di gestione del processo penale telematico ed è progettato per consentire a tutti i soggetti abilitati la redazione, la firma digitale e il deposito telematico dei provvedimenti penali, rendendo telematici tutti i flussi procedimentali, dall’iscrizione della notizia di reato all’udienza preliminare esclusa, integrandosi con il Pdp e il portale delle notizie di reato.

Evidentemente però qualcosa non va e pare che anche il CSM si sia interessato in questi giorni alla problematica. L’On. Dori chiede quindi quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda adottare affinché possano essere definitivamente risolte tutte le criticità, in modo che l’applicativo App non comprometta il regolare svolgimento della giustizia penale italiana.

Link per scaricare l’interrogazione, clicca qui


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App del Ministero della Giustizia in panne: il Tribunale di Milano torna alla carta per migliaia di casi

Un bug nell’app “APP” voluta dal ministro Carlo Nordio ha bloccato l’archiviazione di migliaia di fascicoli al Tribunale di Milano. Il procuratore capo Marcello Viola ha disposto il ritorno al cartaceo almeno fino al 29 marzo.

L’app era stata progettata per velocizzare la gestione dei fascicoli a “modello 44”, ovvero quelli con imputato “ignoto seriale” e senza speranza di risalire al colpevole. I magistrati erano stati invitati a presentare richieste di archiviazione in massa per alleggerire il carico di lavoro, ma l’app si è rivelata un ostacolo.

Il problema riguarda un bug che impedisce la “celere redazione” delle richieste di archiviazione. Di conseguenza, il procuratore Viola ha disposto la sospensione dell’app e il ritorno al sistema cartaceo per una settimana.

I fascicoli a “modello 44”, detti anche “ad autore ignotissimo” o “ignoto seriale”, riguardano reati commessi da persone che non saranno mai identificate. Pur essendo destinati all’archivio, devono seguire l’iter giudiziario completo, con il deposito di una richiesta di archiviazione da parte del pm e l’approvazione del giudice.


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Saranno 70 le strutture penitenziarie, diffuse su tutto il territorio nazionale, all’interno delle quali faranno accesso delegazioni dell’AIGA, a partire da oggi 25 marzo e per tutta la settimana delle festività pasquali. In quest’occasione, si è ritenuto necessario inserire tra i luoghi da visitare anche nove Istituti Penali per i Minorenni, al fine di poter prendere diretta cognizione anche delle condizioni di detenzione di coloro che, purtroppo giovanissimi, vedono ristretta la propria libertà personale.

Sarà l’occasione – dichiara il Presidente Nazionale AIGA, l’avvocato Carlo Foglieni – per prendere, ancora una volta, diretta cognizione delle criticità esistenti nelle strutture ed al contempo valorizzarne gli aspetti virtuosi, in un periodo storico in cui il tema carceri ha assunto più che mai portata sociale, oltre che giuridica.

Cercheremo – conclude il Rappresentante Nazionale Onac, l’avvocato Mario Aiezza – di trarre tesoro da questa esperienza per poter poi elaborare proposte concrete da portare nelle sedi Istituzionali ed affrontare strutturalmente l’emergenza carceri.”


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Riforma del CSM: l’ANM boccia la proposta del Guardasigilli

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Riforma del CSM: l’ANM boccia la proposta del Guardasigilli

L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) esprime profonda preoccupazione per la riforma del CSM proposta dal Ministro della Giustizia. In una nota ufficiale, l’ANM critica duramente quella che sostanzialmente ritiene una scelta di allungare i tempi dei concorsi per la magistratura, definendo l’introduzione dei test psicoattitudinali un ostacolo all’accesso alla funzione e un possibile terreno fertile per forme di reclutamento non garantite.

L’ANM contesta infatti la decisione di affidare al Ministro, tramite decreto, la disciplina dei test per l’accesso in magistratura. Secondo l’Associazione, si tratta di una scelta incostituzionale che concentra nelle mani del Guardasigilli un potere eccessivo, con il rischio di politicizzare la selezione dei futuri magistrati.

L’ANM conclude la sua nota con un appello al Parlamento affinché respinga la proposta di riforma del CSM, definendola superficiale e dannosa per l’ordinamento giudiziario italiano.

Le criticità della riforma

Allungamento dei tempi dei concorsi: l’ANM teme che i test possano disincentivare i giovani a intraprendere la carriera in magistratura e favoriscano nuove forme di reclutamento meno garantite.
Disciplina dei test affidata al Ministro: l’ANM la considera una scelta incostituzionale che concentra eccessivi poteri nelle mani del Guardasigilli e rischia di politicizzare la selezione dei magistrati.

L’appello al Parlamento

L’ANM invita il Parlamento a respingere la proposta di riforma del CSM, definendola superficiale e dannosa per l’ordinamento giudiziario.


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Estinzione del reato: riparazione del danno entro l’apertura del dibattimento

La Corte Costituzionale (sentenza n. 45) ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 35, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274, nella parte in cui stabilisce che, al fine dell’estinzione del reato, le condotte riparatorie debbano essere realizzate «prima dell’udienza di comparizione», anziché «prima della dichiarazione di apertura del dibattimento».

Il giudice di pace di Forlì, nel sollevare la questione, aveva censurato lo sbarramento temporale che imponeva, prima dell’udienza di comparizione, l’adempimento delle condotte risarcitorie e riparatorie del danno conseguente al reato, da lui commesso, deducendo che il predetto limite temporale fosse in sé irragionevole e tale da determinare una disparità di trattamento rispetto agli imputati dei reati di competenza del Tribunale, per i quali la riparazione integrale del danno è ammessa fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento (art. 162-ter cod. pen.).

La Corte ha ritenuto fondata la censura sotto il profilo della dedotta violazione del principio di ragionevolezza, osservando, in particolare, l’incoerenza del termine finale previsto dalla disposizione censurata rispetto al peculiare ruolo di “mediatore” del giudice di pace, il quale giudica reati di ridotta gravità, espressivi di conflitti interpersonali a carattere privato e alla finalità di semplificazione, snellezza e rapidità che connota il procedimento che innanzi a lui si svolge.

È stato sottolineato che, in particolare, la funzione conciliatoria del giudice di pace (sancita come principio generale dall’art. 2 del d. lgs n. 274 del 2000), il cui luogo di fisiologica esplicazione è proprio l’udienza di comparizione, risultava impedita dal termine perentorio che, previsto prima di tale udienza, frustrava la stessa funzione del giudice non consentendogli di avviare l’imputato e la persona offesa ad un accordo sulla entità e sulle modalità degli adempimenti riparatori e risarcitori.

La Corte ha anche evidenziato che la rigida preclusione temporale determinava ricadute negative sul carico giudiziario, riducendo i casi di definizione anticipata del processo attraverso la dichiarazione di estinzione del reato, per l’esito positivo delle condotte riparatorie.

Invece, la fissazione del termine ad quem nella dichiarazione di apertura del dibattimento è coerente con la finalità deflattiva del carico giudiziario e, al tempo stesso, consente un evidente risparmio di attività istruttorie e di spese processuali, non dandosi corso – nel caso in cui risulti integrata la fattispecie estintiva del reato conseguente a condotte riparatorie – alla fase dibattimentale.


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Processo telematico: il corso gratuito di Servicematica

Il 28 marzo 2024 Servicematica organizza un corso gratuito dal titolo “Le criticità del processo telematico dopo le riforme e le nuove applicazioni”.

Il corso, in programma dalle 14.30 in presenza, presso l’Hotel Mercure a Venezia, si propone di fare il punto sulle principali sfide che gli operatori del diritto si trovano ad affrontare nell’utilizzo del processo telematico, alla luce delle recenti riforme e delle nuove applicazioni.

Il programma

Il programma del corso, articolato in diverse sessioni, toccherà i seguenti temi:

  • Introduzione al processo telematico: un aggiornamento sulle ultime novità normative e procedurali.
  • Le firme digitali: focus sulle diverse tipologie di firme digitali e sulle loro modalità di utilizzo.
  • La pec europea: approfondimento sulle caratteristiche e le implicazioni dell’utilizzo della posta elettronica certificata.
  • Il Giudice di pace: le specificità del processo telematico presso il Giudice di pace.
  • Il Tribunale dei minori: le procedure telematiche in materia di diritto minorile.
  • Le notifiche UNEP: le problematiche relative alle notifiche telematiche a mezzo UNEP.
  • Le criticità delle cancellerie: un’analisi delle principali criticità riscontrate nell’interazione con le cancellerie telematiche.
  • Il PPT – Portale depositi penali: le novità introdotte dal nuovo Portale depositi penali.

Il relatore

Il corso sarà tenuto da Gianluca Zandonà, esperto di processo telematico.

Al termine del corso, ai partecipanti ai due eventi che si terranno in giornata saranno rilasciati 2 crediti formativi.

Per info e iscrizioni clicca qui


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L’Ordine degli Avvocati di Ancona presenta la sua nuova app realizzata da Servicematica, un innovativo strumento digitale progettato per semplificare e ottimizzare il lavoro dei professionisti iscritti. L’app, disponibile per dispositivi iOS e Android, offre una vasta gamma di funzionalità pensate per agevolare la gestione quotidiana delle attività legali.

L’app dell’Ordine degli Avvocati di Ancona rappresenta un vero e proprio unicum nel suo genere, offrendo agli iscritti una serie di funzionalità innovative che semplificano e ottimizzano la gestione quotidiana delle attività legali.

Infatti, a differenza di altre app forensi, l’app realizzata da Servicematica consente di consultare i propri fascicoli telematici direttamente dal proprio dispositivo mobile.
L’app permette un accesso immediato ai documenti, un vantaggio competitivo per i professionisti, che hanno la possibilità di accedere ai propri fascicoli telematici in modo rapido e intuitivo potendo lavorare in mobilità, ovunque si trovino, gestendo le proprie pratiche con maggiore efficienza e ottimizzando i tempi e le risorse.

Le principali funzionalità

  • Agenda fascicoli
  • Ricerca fascicoli
  • Gestione uffici
  • Ruoli Udienze PST
  • Albo
  • Consiglio
  • Contatti
  • Formazione
  • Difese ufficio
  • Patrocinio a spese dello Stato
  • Mediazione
  • OCC

La presentazione

L’app verrà presentata con un secondo evento il 27 marzo 2024 in forma di webinar gratuito.

Relatori:

·         Gianni Marasca – Presidente Ordine Avvocati Ancona

·         Gianluca Zandonà – SERVICEMATICA

Crediti Formativi:

La partecipazione al webinar darà diritto a 2 crediti formativi.

Per maggiori informazioni e per registrarsi al webinar, clicca qui 

Per scaricare la guida dell’applicazione dell’Ordine degli Avvocati di Ancona, clicca qui


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