Corte di cassazione

Cassa Forense, manifestazione nazionale degli avvocati a Roma

Avvocati in piazza a Roma per protestare contro le politiche previdenziali e assistenziali di Cassa Forense. Il 19 aprile, professionisti da tutta Italia si riuniranno in piazza Cavour per chiedere un riequilibrio del sistema a favore delle fasce più deboli della categoria.

Al centro della protesta, le elevate contribuzioni minime obbligatorie, che si aggirano intorno ai 5.000 euro annui, ritenute insostenibili per molti. Inoltre, gli avvocati lamentano la mancanza di adeguate coperture assistenziali in caso di malattia, maternità, invalidità e la basse pensioni minime di vecchiaia.

Le rivendicazioni, raccolte in un documento di 20 pagine, chiedono riforme urgenti al sistema previdenziale e assistenziale di Cassa Forense.

Il Movimento #19Aprile, promotore della manifestazione, annuncia che questa sarà solo la prima di una serie di iniziative a tutela della professione. Si stima che in Italia circa la metà degli avvocati abbia un reddito inferiore ai 20.000 euro annui, rendendo difficile il pagamento delle alte quote previdenziali.

La protesta pone all’attenzione pubblica le difficoltà economiche della categoria e apre un dibattito sul futuro di Cassa Forense.


LEGGI ANCHE:

Giustizia, Delmastro: “Firmata convenzione per mantenimento giudice di pace di Marano”

Test psicoattitudinali per magistrati: l’Anm li boccia e li definisce incostituzionali

dossieraggio

Il bando: Regione Abruzzo assume due avvocati a tempo indeterminato

La Regione Abruzzo cerca due figure professionali da inserire a tempo indeterminato nel ruolo di Avvocato.

Un’opportunità interessante per professionisti con laurea specialistica o magistrale in Giurisprudenza e abilitazione all’esercizio della professione.

Le selezioni avverranno tramite concorso pubblico, con due prove scritte e una orale.

Per superare le prove scritte è necessario ottenere un punteggio minimo di 21 trentesimi in ciascuna prova.

La prova orale, oltre alle materie oggetto delle prove scritte, verterà anche su ordinamento finanziario e contabile della Regione, diritto processuale penale, società partecipate, processo telematico, amministrazione digitale, anticorruzione, trasparenza, trattamento dati personali, diritti e doveri dei pubblici dipendenti.

È richiesta inoltre la conoscenza della lingua inglese a livello B1 (QCER) e delle tecnologie informatiche più diffuse.

Tutte le informazioni relative al bando, alle modalità di iscrizione e al calendario delle prove sono disponibili sul sito della Regione Abruzzo.


LEGGI ANCHE:

Phishing: avvocati nel mirino, attenzione alle PEC

Nuova strategia italiana sull’IA

supercomputer

AIGA, presentate le istanze sulle “reti di impresa”

Si è concluso nella splendida cornice offerta dal Castello di Udine, il Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati che ha registrato la presenza di oltre 250 professionisti, provenienti da tutta Italia.

La manifestazione si è suddivisa tra l’evento convegnistico di Venerdì 12 aprile, tenutosi presso il Palazzo Torriani Manin, e quello associativo di Sabato 13 aprile.

Il convegno dal titolo “Ricominciare in rete: tra aggregazione e opportunità professionale”, come spiega il Presidente, l’avv. Carlo Foglieni: “ha avuto il pregio di costituire un’occasione di studio e confronto sul tema delle aggregazioni professionali con le autorità istituzionali e accademiche nonché, a latere, per la presentazione dell’attuale proposta di riforma elaborata dall’Associazione in materia di reti soggetto tra professionisti”.

La “RETE” per Aiga, prosegue il Presidente: “non è però solo una proposta di legge ma lo strumento individuato dalla Giovane avvocatura per favorire lo sviluppo della professione in quanto in grado di garantire un’opportunità unica di crescita e specializzazione”.

“FARE RETE” infine, conclude l’avv. Carlo Foglieni: “costituisce anche una strategia di lavoro comune in grado di garantire alle diverse associazioni che compongono il panorama forense l’interconnessione necessaria per il raggiungimento degli obiettivi comuni”.

Tra gli illustri relatori che hanno partecipato all’evento è stato possibile annoverare, Debora Serracchiani, componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati; Eva Bredariol, avvocata esperta di reti di impresa; Andrea De Bertoldi, consigliere economico della Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità; Rosalia Bergamin, Presidente GIPRO; Virgilio Falco, Coordinatore Nazionale Assemblea CNG.

Numerosi i temi sui quali si è misurata nel Consiglio Direttivo Nazionale, invece, la Giovane avvocatura la quale, tra i vari punti all’ordine del giorno, si è confrontata sulle attuali proposte di riforma dell’ordinamento forense nonché del sistema previdenziale.

Al Presidente è stato affidato dall’Assemblea il compito, quindi, di raccogliere la sfida e rappresentare le istanze dei giovani avvocati nei tavoli di riforma allestiti dal CNF e nelle interlocuzioni con Cassa Forense.

Il Consiglio Direttivo di Udine ha consentito all’Associazione, ancora una volta, di occuparsi del futuro della professione.


LEGGI ANCHE:

Poste Italiane: tirocinio per praticanti avvocati

UOFL: sostegno all’istituzione del Garante regionale per le vittime di reato

cassazione relatore

Magistrati: un nuovo concorso per 400 posti

Pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 30 del 12 aprile 2024 – 4a serie speciale ‘Concorsi ed esami’ – il decreto ministeriale dell’8 aprile 2024 con cui viene bandito un nuovo concorso, per esami, a 400 posti di magistrato ordinario.

La domanda di partecipazione, da presentarsi entro il 12 maggio 2024, dovrà essere inviata esclusivamente per via telematica: il candidato deve collegarsi al sito www.giustizia.it e autenticarsi – nella sezione dedicata – tramite SPID di secondo livello, ovvero Carta di Identità Elettronica, ovvero Carta Nazionale dei Servizi. L’indirizzo e-mail indicato dal candidato sarà utilizzato per le notifiche e le successive comunicazioni; la domanda di partecipazione inviata ed il codice identificativo saranno sempre disponibili nell’area riservata del candidato.

Le prove di esame si svolgeranno nelle date, nella sede o nelle sedi di cui al diario contenente la disciplina delle prove scritte che sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 4 giugno 2024.

Diminuisce l’attrattività della professione, Battipede (COA Varese): “Ma il vero problema è la sostenibilità della Cassa forense”

Mille avvocati a Varese, ma il futuro della professione è incerto. Carlo Battipede, presidente dell’Ordine degli avvocati del capoluogo lombardo, dipinge un quadro non roseo: “Il numero degli iscritti è stabile, ma diminuiscono coloro che vogliono affacciarsi alla nostra professione”.

Perché i giovani non scelgono la toga? Le ragioni sono diverse, secondo Battipede. Da un lato, c’è il discorso economico: il reddito medio nazionale di un avvocato si aggira intorno ai 42.000 euro l’anno, una cifra che (tolti i costi della professione) non sempre è sufficiente ad attrarre i giovani. A Varese, la situazione è “ancora buona”, ma non eccezionale.

Dall’altro lato, c’è il problema dell’equilibrio tra lavoro e vita privata. La professione forense richiede un impegno notevole, spesso a discapito del tempo libero. Questo aspetto è particolarmente critico per i giovani laureati, che oggi più che mai ricercano un lavoro che concili i doveri professionali con le esigenze personali.

Vi è però l’urgenza maggiore da affrontare per la rappresentanza forense: “Un problema di sostenibilità della Cassa forense se calano gli iscritti, pur restando in numero adeguato per rispondere alle esigenze del mercato”.

digitalizzazione pmi

Ricominciare in rete: tra aggregazione e opportunità professionale, il CDN AIGA a Udine

E’ in svolgimento a Udine, questo 12 e 13 aprile, presso il Castello di Udine, il Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA).

Oltre 200 avvocati provenienti da tutta Italia si riuniranno nel capoluogo friulano per discutere il tema: “Ricominciare in rete: tra aggregazione e opportunità professionale”.

L’apertura dei lavori si svolgerà presso Palazzo Torriani Manin alla presenza delle autorità cittadine e regionali, nonché di illustri esponenti della magistratura e delle istituzioni forensi.

Tra i relatori, Debora Serracchiani, componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati; Eva Bredariol, avvocata esperta di reti di impresa; Andrea De Bertoldi, consigliere economico della Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità; Gaetano Stella, Presidente Confprofessioni; Rosalia Bergamin, Presidente GIPRO; Virgilio Falco, Coordinatore Nazionale Assemblea CNG.

La conclusione dei lavori sarà affidata al Presidente di AIGA, avv. Carlo Foglieni, il quale illustrerà le proposte dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati, raccolte in un breve vademecum disponibile sul sito dell’Associazione.

Il 13 aprile proseguiranno i lavori del Consiglio Direttivo Nazionale AIGA.


LEGGI ANCHE:

Toscana, aiuto dalla Regione per smaltire gli arretrati in Procura

Nuova guida sulla riforma della volontaria giurisdizione

uffici di prossimità veneto

AIGA, presentata la proposta di legge sulla rete tra professionisti

Aiga esprime la propria soddisfazione nell’apprendere la notizia della presentazione della proposta di legge n. 1753 sul contratto di rete tra professionisti, a prima firma dell’On.le Jacopo Morrone, fortemente voluta dalla giovane avvocatura.
“È oramai un dato di fatto – precisa il Presidente Carlo Foglieni – che negli ultimi decenni lo studio mono-professionale, caratterizzato dalla figura unica del titolare di studio, sia entrato in crisi. Ciò per due principali ragioni: in primo luogo, l’applicazione nel settore dei servizi legali delle logiche del libero mercato, con conseguente maggiore concorrenza dovuta anche al numero degli avvocati; in secondo luogo, la proliferazione incontrollata della normativa, con la conseguente necessità di una preparazione specializzata, il forte aumento della domanda di servizi legali sempre più specifici e la correlativa diminuzione di lavoro per i Colleghi generalisti e non specializzati. Ne discende la necessità per gli avvocati di oggi e di domani di aggregarsi, anche con altri professionisti, specializzandosi, innovando e aggregandosi in “studi multiprofessionali”.

Bene quindi la presentazione della proposta di legge che raccoglie le istanze dell’AIGA e di cui si discuterà domani in occasione del nostro Consiglio Direttivo Nazionale, che si terrà a Udine nelle giornate di venerdì e sabato, dedicato proprio alle “reti di impresa”.


LEGGI ANCHE:

Iscrizione albo avvocati cassazionisti, bando 2024

Nuova guida sulla riforma della volontaria giurisdizione

emergenza suicidi nelle carceri

Emergenza suicidi nelle carceri: quest’anno già 29

Dall’inizio dell’anno sono già avvenuti 29 suicidi nelle carceri italiane. È un numero terribile, che ricorda il 2022, quando ci sono stati 84 suicidi, ovvero uno ogni 4 giorni.

Qualche giorno fa il Guardasigilli Nordio ha deciso di firmare un decreto per lo stanziamento di 5 milioni di euro per prevenire il fenomeno del suicidio in carcere e diminuire il disagio psicologico provato dai detenuti.

L’ultimo suicidio in carcere è avvenuto il 2 aprile, a Cagliari: un 32enne si è impiccato nella sua cella.

Tuttavia, l’allarme non coinvolge soltanto i detenuti, ma anche la polizia penitenziaria. 3 agenti, infatti, si sarebbero uccisi nel corso dei primi mesi dell’anno.

Dichiara Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone: «Il ritmo delle morti in questi primi mesi dell’anno è impressionante. Sicuramente l’intervento del governo va nella direzione di maggiore disponibilità di risorse umane, in questo caso di psicologi e questo va bene. Così come va bene l’aumento della paga per gli stessi psicologi che operano nelle carceri».

«Però», prosegue, «non è minimamente sufficiente poiché occorre investire sulla qualità della vita. La metà dei suicidi avvengono nei primi sei mesi di detenzione, ciò significa che bisogna intervenire in quel momento, non solo con gli psicologi e il sostegno del personale, ma evitando che in quel periodo finiscano nelle peggiori celle del carcere».

«Aumentare le telefonate con i familiari e più in generale riempire di vita il carcere perché la maggior parte delle ore i detenuti le trascorrono in cella e questo è devastante dal punto di vista psico-fisico. Occorre modernizzare e rendere la vita in carcere meno medievale», conclude Gonnella.

Dichiara all’AGI Donato Capece, segretario del Sappe: «Speriamo quest’anno di non dover superare i numeri del 2022, il suicidio di un detenuto è sempre una sconfitta per lo Stato. Le cause sono da ricondurre sempre al sovraffollamento e alla carenza del personale».

«I suicidi purtroppo, nonostante tutto il nostro sforzo, non si riesce a impedirli. A Teramo a marzo, ad esempio, un giovane detenuto di vent’anni ha dialogato con un agente fino alle 4 della mattina e sembrava che non ci fossero problemi, poi alle 5.30 è stato trovato impiccato».


LEGGI ANCHE:

Legge europea sullo stipendio trasparente: ecco da quando sarà in vigore

Elezioni COA: stretta sulla rielezione, apertura sulle preferenze di genere

gender pay gap

Legge europea sullo stipendio trasparente: ecco da quando sarà in vigore

Secondo una nuova normativa dell’UE, dal 2027 verrà introdotta la legge sullo stipendio trasparente. In sostanza, se prima le aziende non avevano alcun obbligo a comunicare pubblicamente le proprie politiche salariali, grazie alle nuove normative Ue dovranno sia comunicare le differenze retributive presenti tra uomini e donne sia intraprendere azioni concrete per risolverle.

Spiega Patrizia Biscaro di Alight Solutions: «Le differenze potranno essere basate sui ruoli, sull’esperienza e sulle categorie di lavoro, ma non sul genere e su altri criteri ingiustificati e ingiustificabili».

Dunque, dal 2027 le società dovranno rendere pubbliche le informazioni relative allo stipendio con un report che riguarda il 2026. Nel report non ci dovranno essere differenze retributive che superano il 5%: in caso contrario, le aziende saranno soggette ad analisi maggiormente approfondite e avranno l’obbligo di porre fine alle disparità.

Se ciò non verrà eseguito, dichiara Biscaro, si rischiano sanzioni finanziarie il cui importo «non è ancora stato definito. […] È certo che la reputazione di un’azienda risulterà danneggiata».

«Sebbene molte aziende credano di essere trasparenti ed esenti da gap salariali, attraverso la semplice rendicontazione di ruoli e stipendi potrebbero scoprire di non essere in linea con gli standard: pertanto, è opportuno che inizino ad approfondire le conoscenze di questi aspetti attraverso l’analisi e la rendicontazione», conclude Biscaro.


LEGGI ANCHE:

Elezioni COA: stretta sulla rielezione, apertura sulle preferenze di genere

Cassazione: il relatore può confermare la definizione accelerata

crisi praticantato avvocati

Elezioni COA: stretta sulla rielezione, apertura sulle preferenze di genere

Due importanti decisioni delle Sezioni Unite della Cassazione chiariscono le regole per le elezioni dei Consigli degli Ordini Forensi (COA) e dei Consigli Distrettuali di Disciplina (CDD).

Terzo mandato consecutivo

La Cassazione ha stabilito che il divieto di terzo mandato consecutivo per i membri del COA vale anche in caso di dimissioni volontarie. In altre parole, se un avvocato si dimette prima della fine del suo mandato, il tempo trascorso in carica comunque conta ai fini del divieto di ricandidarsi. Inoltre, la mancata partecipazione a un mandato infrabiennale (meno di due anni) non interrompe la consecutività dei mandati.

Preferenze di genere

Per quanto riguarda l’elezione del CDD, la Cassazione ha stabilito che il limite dei 2/3 delle preferenze per i candidati dello stesso genere può essere superato se necessario per garantire una adeguata rappresentanza di entrambi i generi. In particolare, le preferenze per i due generi non possono comunque superare il totale degli eleggibili dal singolo COA e devono rispettare il limite interno dei due terzi all’interno di ogni genere. La rappresentanza di genere va assicurata a livello distrettuale e non di singolo Ordine circondariale.

Termine per impugnare

La Cassazione ha infine chiarito che il termine per impugnare i risultati delle elezioni del CDD non decorre dalla dichiarazione dei risultati, ma dalla proclamazione degli eletti, che costituisce l’atto conclusivo del procedimento elettorale.


LEGGI ANCHE:

Bonus Pnrr per i magistrati per ridurre l’arretrato

Cassazione: il relatore può confermare la definizione accelerata

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto