Redazione 9 Settembre 2024

Catania, caos alla Corte d’Appello: fascicoli danneggiati dalle infiltrazioni d’acqua

Gli avvocati di Catania hanno scoperto un grave problema negli uffici della Corte d’Appello: infiltrazioni d’acqua hanno rovinato numerosi fascicoli, alcuni dei quali ricoperti di muffa. Ben 344 fascicoli sono stati danneggiati, e la Corte ha chiesto la collaborazione degli avvocati coinvolti per la ricostituzione dei documenti mancanti. Ad oggi, 44 fascicoli sono già stati ricostruiti, ma per quelli irrecuperabili, i procedimenti legali dovranno essere ripetuti.

Un problema strutturale

Le infiltrazioni sono solo l’ultimo esempio di una situazione problematica che affligge da anni l’edilizia giudiziaria catanese. Antonio Guido Distefano, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati (Coa) di Catania, denuncia a Il Dubbio: “Questa è solo la punta dell’iceberg. Il problema delle infrastrutture riguarda più uffici”. Distefano ha ricordato come due anni fa il crollo del soffitto di un ufficio del Giudice per le indagini preliminari abbia messo a rischio l’incolumità degli operatori, per fortuna senza causare feriti.

La situazione degli uffici giudiziari

Le infiltrazioni sono il risultato di anni di mancata manutenzione e di carenze strutturali che affliggono diversi edifici giudiziari della città. Il Coa, insieme ai vertici della giustizia locale, ha più volte chiesto alle istituzioni di intervenire, senza però ottenere soluzioni concrete. Le difficoltà non si limitano alla Corte d’Appello: anche le sedi periferiche e gli uffici del Giudice di Pace soffrono di gravi inefficienze. Distefano definisce la situazione del Giudice di Pace un “nodo irrisolto”, con ritardi nei processi che causano frustrazione tra avvocati e cittadini.

La speranza della “Cittadella giudiziaria”

Nel futuro della giustizia catanese si parla da tempo della realizzazione di una “Cittadella giudiziaria”, un polo unico che dovrebbe risolvere molti dei problemi logistici e strutturali attuali. Tuttavia, i ritardi nei lavori non lasciano ben sperare. “La Cittadella potrà rappresentare un punto di svolta – ha dichiarato Distefano – ma servono risposte concrete subito, perché le difficoltà che incontriamo ogni giorno sono esasperanti”.

L’importanza della digitalizzazione

Un altro punto critico è rappresentato dalla scarsa modernizzazione delle strutture giudiziarie. Distefano ha sottolineato l’importanza di investire nella digitalizzazione del processo penale e civile, per migliorare l’efficienza e ridurre i ritardi. Attualmente, le carenze tecnologiche e organizzative aggravano ulteriormente i problemi di un sistema già sotto pressione.


LEGGI ANCHE

Guida e droga: il Tribunale di Pordenone sfida la nuova legge

Il Giudice solleva la questione di legittimità costituzionale: “Ingiusto punire chi non è in stato di alterazione”

diffamazione pec

Inviare un messaggio diffamatorio a più PEC: no all’aggravante della diffusione su internet

Inviare una PEC, anche a più di un destinatario, non costituisce l’aggravante dal terzo comma dell’art. 595 c.p., che punisce la diffamazione. La norma prevedeva…

Riforma del CSM: l’ANM boccia la proposta del Guardasigilli

L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) esprime profonda preoccupazione per la riforma del CSM proposta dal Ministro della Giustizia. In una nota ufficiale, l’ANM critica duramente quella…

TORNA ALLE NOTIZIE

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto