10 Luglio 2025 - GIUSTIZIA | A rischio la Capo di gabinetto

Caso Almasri, si incrina il fronte di Nordio: rischio dimissioni e pressing su Meloni

Dopo le indiscrezioni sul ruolo della capo di gabinetto Giusi Bartolozzi, cresce il nervosismo tra via Arenula e Palazzo Chigi. Mentre Nordio sceglie il silenzio, la difesa denuncia fughe di notizie e la premier valuta possibili sacrifici politici.

Roma — Il caso Almasri, il cittadino iracheno la cui consegna alla Corte Penale Internazionale è stata negata dall’Italia, continua a scuotere Palazzo Chigi e il ministero della Giustizia. E ora si profila anche un’azione legale per violazione del segreto istruttorio.

Giulia Bongiorno, avvocato difensore dei membri del Governo coinvolti nell’indagine del Tribunale dei ministri, sta infatti valutando una denuncia per la divulgazione di atti coperti da segreto e mai trasmessi alle parti interessate. Nel mirino, le indiscrezioni uscite nelle ultime ore — in particolare quelle che attribuirebbero alla capo di gabinetto di via Arenula, Giusi Bartolozzi, un ruolo di primo piano nella gestione riservata della vicenda.

Il nodo degli atti mai notificati e i sospetti sulla riservatezza violata
Alla base dell’irritazione della difesa c’è il fatto che, a distanza di mesi, gli atti d’indagine non sono ancora stati formalmente depositati. I termini di legge — scaduti il 27 aprile — erano stati prorogati di due mesi, ma anche la nuova scadenza, fissata per il 27 giugno, è ormai superata senza che i documenti siano stati messi a disposizione degli avvocati.
Una situazione definita da ambienti vicini al Governo «paradossale», con l’opposizione che chiede chiarimenti in Aula su un fascicolo di cui, formalmente, neppure i diretti interessati hanno piena contezza.

Nordio sceglie il silenzio, Bartolozzi nel mirino
In via Arenula si cerca di minimizzare. L’accusa rivolta a Bartolozzi viene liquidata come “pettegolezzi” o “veleni”, mentre il ministro Carlo Nordio si trincera dietro un rigoroso «no comment». Anche ieri, al Circolo degli Scacchi per una lectio magistralis, il Guardasigilli ha evitato accuratamente di entrare nel merito, mantenendo una linea di silenzio per evitare qualsiasi ombra d’interferenza su un’indagine ancora aperta.

La posizione più delicata resta però quella di Giusi Bartolozzi. Se da un lato Nordio le ha finora confermato la propria fiducia, dall’altro i segnali che arrivano da Palazzo Chigi parlano di una crescente insofferenza per una vicenda che sta assumendo contorni sempre più politici. Qualcuno ipotizza che, se servirà individuare un capro espiatorio per chiudere la questione, la capo di gabinetto possa essere la figura più esposta.

La regia di Palazzo Chigi e il nodo Mantovano
Un aspetto non secondario, e che in via Arenula viene fatto notare con forza, è che l’intera gestione della vicenda Almasri sarebbe stata pilotata direttamente da Palazzo Chigi. Non a caso, il Tribunale dei ministri era stato invitato dalla difesa a sentire il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, anziché il ministro della Giustizia, ritenendo che le decisioni più delicate — anche per le implicazioni di sicurezza e di ragion di Stato — fossero state assunte direttamente dalla Presidenza del Consiglio.

Le prossime mosse: Meloni osserva e valuta
Ora tutti gli occhi sono puntati sulla premier Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio non nasconde l’irritazione per la piega presa dalla vicenda e si interroga sulla tenuta della linea sin qui seguita. La possibilità di un cambio al vertice della segreteria tecnica di via Arenula o di un allontanamento di Bartolozzi — come gesto di discontinuità e segnale di controllo della situazione — viene considerata sempre più concreta, anche se ogni decisione è rimandata al deposito ufficiale degli atti, che dovrebbe avvenire a breve.

Solo allora, quando le carte saranno finalmente a disposizione della difesa e della presidenza del Consiglio, si capirà davvero se la linea di resistenza potrà essere confermata o se il caso Almasri si porterà dietro conseguenze politiche più pesanti di quanto finora ipotizzato.


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