La Camera Penale di Cosenza torna a sollevare la questione dell’inadeguatezza dell’aula bunker di Lamezia Terme come sede per la celebrazione dei processi penali. In una lettera indirizzata alle più alte cariche della giustizia e della sicurezza pubblica della provincia di Catanzaro, il Consiglio direttivo della Camera Penale esprime preoccupazione per la sicurezza di avvocati, cancellieri, polizia penitenziaria e magistrati, alla luce del recente episodio di esondazione che ha colpito l’aula bunker.
L’aula, situata nelle vicinanze di torrenti, è stata invasa dall’acqua in pochi minuti a causa delle condizioni meteo avverse, mettendo a rischio la vita di tutte le persone presenti. Gli avvocati sottolineano che l’accesso all’aula, già complicato dalle restrizioni imposte in nome della “sicurezza pubblica”, si è rivelato ancora più critico durante l’emergenza. La decisione di tenere lontane le auto degli avvocati dall’ingresso, infatti, ha ridotto ulteriormente le vie di fuga per i legali in caso di evacuazione urgente.
La Camera Penale di Cosenza esorta quindi le autorità a riconoscere l’inadeguatezza della struttura di Lamezia Terme per lo svolgimento dei processi. Invece, ribadisce la richiesta di trasferire le udienze nella “sede naturale” del Tribunale di Cosenza, dove il processo n. 3804/17 RGNR dovrebbe trovare il suo giusto contesto. La recente dimostrazione dei rischi ambientali nell’area dell’aula bunker non fa che rafforzare l’appello degli avvocati, sostenendo che la tutela della sicurezza personale debba prevalere su ogni altra considerazione.
Il comunicato è firmato dal Consiglio Direttivo della Camera Penale di Cosenza: Alessandra Adamo, Valentina Spizzirri, Domenico Caputo, Angelo Nicotera, Pietro Sammarco, Sergio Sangiovanni, Francesco Santelli, dal segretario Gabriele Posteraro e dal presidente Roberto Le Pera
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