Arrivano maggiori tutele dalle truffe telefoniche

I consumatori saranno ancora più tutelati dalle truffe telefoniche. Infatti, un contratto non sarà valido se il cliente non ha confermato di aver correttamente ricevuto la documentazione relativa. Per il risparmio in bolletta, invece, comincia la promozione per utilizzare il contatore intelligente.

Si tratta di novità che sono state proposte dal ddl sulla concorrenza 2022, che ha ottenuto la fiducia al Senato e consentirebbe all’Italia di avvicinarsi agli standard europei, rispettando le richieste del Pnrr.

Il 15 novembre 2023 è stato votato in Senato il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza, con 79 voti favorevoli, 57 contrari e 6 astensioni. Ora il provvedimento è atteso alla Camera.

Nel ddl vengono introdotte delle novità finalizzate alla promozione della concorrenza in vari settori dell’economia italiana, inserendosi all’interno degli interventi previsti dal Pnrr.

Nel testo si parla dell’utilizzo di contatori intelligenti e del potenziamento della rete elettrica nazionale. Il ddl parla di Arera come ente che disciplina l’obbligo di assicurare la corretta informazione dei clienti sulle funzionalità dei contatori.

Previsto anche il rafforzamento dei poteri di accertamento, così come di quelli sanzionatori da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Verranno attribuite all’Agcm le funzioni presenti nel Digital Markets Act, che disciplina il mercato del digitale.

Approvato anche un emendamento per tutelare maggiormente i consumatori per quanto riguarda i contratti che vengono conclusi per via telefonica oppure con tacito rinnovo. Nel caso della conclusione per telefono, il consenso del consumatore sarà considerato valido soltanto nel caso in cui venga confermata la ricezione del contratto.

Nel tacito rinnovo, invece, il consumatore dovrà essere avvisato dell’imminente scadenza del contratto 30 giorni prima. Nell’avviso deve essere indicata la data in cui si può disdire il contratto: se non avviene questa comunicazione, allora il consumatore avrà la libertà di recedere dal contratto senza spese e quando vuole.

Per quanto riguarda il commercio ambulante su area pubblica, nel ddl si parla dell’assegnazione delle concessioni per più di 10 anni, basandosi su selezioni e rispettando l’imparzialità, la parità, la non discriminazione e la trasparenza.

Il provvedimento verrà attuato partendo da posteggi che non sono ancora stati assegnati, andando a salvaguardare l’affidamento dei concessionari attuali che possono vedere rinnovate le concessioni per 12 anni.


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Comincia il congresso Aiga: a Bari attesi oltre 900 congressisti da tutta Italia

La professione dell’avvocato affascina ancora i neolaureati in Giurisprudenza?

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Comincia oggi a Bari il XXVII Congresso dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati, che durerà tre giorni e avverrà all’interno del teatro Piccinni. Si prevede l’arrivo di più di 900 congressisti da tutta Italia.

Il Congresso comincerà nel pomeriggio e vedrà la presenza di alte cariche istituzionali, come Franco Cassano, presidente della Corte d’appello di Bari, Alfonso Pappalardo, presidente del Tribunale di Bari e Salvatore d’Aluiso, presidente del Coa di Bari. Presente anche il Guardasigilli Carlo Nordio.

Si terrà una tavola rotonda dal titolo “Verso il Congresso nazionale forense: un’occasione da cogliere”, che vedrà la partecipazione del presidente dell’Unione Camere Civili Antonio de Notaristefani di Vastogirardi, la vicepresidente del Movimento forense Elisa Demma, il segretario Anf Giampaolo Di Marco, la Presidente AGI Tatiana Biagioni, il coordinatore Ocf Mario Scialla e il vicepresidente del Consiglio nazionale forense Francesco Napoli.

Al termine della prima giornata congressuale ci sarà una conversazione sul linguaggio dei giuristi con l’ex magistrato e scrittore Gianrico Carofiglio.

Venerdì, invece, si discuterà sugli investimenti del Pnrr nel settore giustizia, della riforma penale, del sovraffollamento delle carceri e delle aggregazioni professionali. Interverranno Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei e i sottosegretari di Stato Andrea Delmastro e Andrea Ostellari.

Sabato 18 novembre il presidente nazionale Aiga Francesco Paolo Perchinunno, il presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco, la presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano, il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto discuteranno sull’effettività della giurisdizione.

Per concludere, l’ultimo giorno avverrà l’elezione del presidente nazionale dell’Aiga. Dichiara Perchinunno ai microfoni del Dubbio: «Il Congresso dell’Aiga si annuncia come una grande occasione di riflessione sull’avvocatura. Lo dimostrano anche i numeri: più di 900 congressisti giungeranno a Bari, una cinquantina i relatori che si alterneranno negli incontri in programma da oggi fino a sabato».

«Sarà un momento di grande partecipazione», prosegue, «in cui affronteremo i temi più caldi della giustizia e della professione forense. Le sfide connesse alle riforme e agli ingenti investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza richiedono capacità di analisi. Sono, inoltre, una priorità che la giovane avvocatura sarà in grado di affrontare. Nei lavori congressuali ci soffermeremo sulla questione carceraria, che ha portato alla redazione del “Libro bianco sulle carceri”. È la sintesi del grande impegno profuso dall’Aiga nell’ultimo anno e mezzo di attività».


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La professione dell’avvocato è una delle più diffuse in Italia, e ogni anno continua ad esercitare un certo fascino sui neolaureati in Giurisprudenza, nonostante le grandi difficoltà nell’esercitare una libera professione.

Nel nostro Paese, gli avvocati sono 240.019 (126.327 uomini e 113.692 donne), e dagli anni ’80 la crescita degli avvocati praticanti non si è mai fermata.

Nel corso degli ultimi 35 anni, il rapporto tra avvocati e popolazione residente è aumentato di circa sei volte: oggi ne abbiamo più di 4,1 ogni 1000. Tuttavia, il numero degli iscritti alla Cassa risulta in calo (-0,7% nel 2022).

104mila avvocati praticanti arrivano dal Sud e dalle Isole, 81mila dal Nord e 54mila dalle regioni centrali. La maggior parte degli Avvocati si trova in Lombardia (35.474), in Campania (34.474) e nel Lazio (33.487). La Calabria detiene il primato nella relazione tra avvocati e popolazione residente (6,8 avvocati ogni mille abitanti).

Anche i guadagni variano in base al territorio in cui si svolge l’attività. Al Nord il reddito medio annuo è di 60mila euro, al Centro 47mila mentre al Sud e nelle Isole 25mila. In media, in Italia un avvocato dichiara redditi annui di 42.300 euro.

Il 49,6% del fatturato totale degli avvocati deriva dai processi in materia Civile, il Penale copre il 12,2% del fatturato mentre i processi in materia Amministrativa rappresentano il 2,2%.

Anche se la professione dell’avvocato continua ad attrarre giovani talenti, di certo non mancano timori e preoccupazioni collegati allo svolgimento di questo lavoro, un tempo considerato uno dei più redditizi.

Secondo il 48,6% degli avvocati, il principale fattore di rischio è legato all’eccessiva offerta di servizi legali. Preoccupa molto anche la burocrazia, l’apertura di questo mercato anche al mondo dei non avvocati e l’avvento dell’intelligenza artificiale.

Si pensi che nel 2022, il 34% dei professionisti ha pensato di lasciare la professione. Tra i principali motivi troviamo i costi eccessivi, la scarsa remuneratività e un calo nel numero dei clienti. Infatti, dopo la pandemia e le incertezze geopolitiche, la professione dell’Avvocato non è più considerata come un porto sicuro.


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Nordio chiede aiuto all’Albania: 150 detenuti albanesi verranno trasferiti nelle loro carceri

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Tornano i legali d’azienda sui banchi della Bocconi. Fino al 17 novembre ci sarà tempo per iscriversi al corso post laurea organizzato dall’ateneo per Legal counsel, sotto direzione dell’Avvocato Piergiuseppe Biandrino e del professor Luigi A. Bianchi.

Il corso nasce per la formazione avanzata di giuristi e legali d’azienda che devono affrontare le sfide quotidiane all’interno della dimensione aziendale, e da quest’anno ci sarà una nuova sessione, “La pratica del legal counsel”.

Si terranno anche interventi di alcuni legali d’azienda, come Eni, Edison, Snam, Investindustrial e Fincantieri, all’interno delle sezioni che tratteranno l’organizzazione, la gestione dell’impresa e la contrattualistica.

Spiegano Bianchi e Biandrino: «La nuova fisionomia del corso nasce dal fatto che ai legali d’azienda e agli avvocati si richiede sempre di più, oltre a una solida preparazione di base, l’attitudine e la capacità di affrontare e risolvere, con soluzioni pragmatiche ed efficaci, una varietà crescente di problematiche non solo strettamente legali».

Nasce da qui «la necessità per i legali del possesso anche di skill di natura organizzativa e relazionale, vista l’importanza cruciale della capacità della gestione di team di lavoro e di interlocuzione con le più diverse strutture aziendali».

Questo può essere utile nel gestire crisi aziendali, litigation, nell’assistenza alle funzioni aziendali di controllo e ad organi sociali. A tutto questo si deve aggiungere come «anche la diffusione, allo stato per la verità ancora embrionale, delle nuove tecnologie richiederà il possesso di significative doti di flessibilità e adattabilità ai rilevanti cambiamenti che si annunciano nell’immediato futuro per la professione del legale d’azienda».


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Nordio chiede aiuto all’Albania: 150 detenuti albanesi verranno trasferiti nelle loro carceri

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Nordio chiede aiuto all’Albania: 150 detenuti albanesi verranno trasferiti nelle loro carceri

Il guardasigilli Carlo Nordio e il sottosegretario Andrea Ostellari hanno avuto la stessa idea del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Entrambi, infatti, si rivolgono all’Albania per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri.

In Via Arenula, dunque, è stato stretto un ulteriore accordo con l’Albania. Dichiara Ostellari: «Ho partecipato all’incontro fra il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il suo omologo albanese Ulsi Manja. Entrambe le parti sono concordi e prossime a firmare un accordo rivoluzionario, che consentirà il trasferimento, presso gli istituti di pena del Paese d’origine, dei 1.940 detenuti albanesi, ad oggi ristretti nelle carceri italiane, di cui ben 150 si trovano negli istituti del Veneto».

150 detenuti albanesi, che ad oggi si trovano nelle carceri venete, verranno rimpatriati per poter scontare la loro pena dei penitenziari albanesi.

Questo consentirà «di ridurre le spese per il mantenimento e combattere il sovraffollamento delle case di pena senza inutili svuota carceri. Ora può iniziare il confronto con i tecnici per individuare le soluzioni operative, in grado di garantire che ciascun condannato possa espirare in pieno la sua pena, senza sconti, secondo le dovute garanzie».


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Google cancellerà gli account Gmail inattivi

Due avvocati robot hanno negoziato un contratto senza coinvolgere esseri umani

Google cancellerà gli account Gmail inattivi

Siamo vicini alla data della grande operazione di pulizia di tutti gli account mail di Google che non risultano più attivi.

La decisione era stata annunciata dall’azienda lo scorso maggio, e prevede che, dal prossimo 1° dicembre 2023, vengano disattivati tutti gli indirizzi con suffisso Gmail ai quali non è stato effettuato alcun accesso per 2 anni.

Per accesso si intende non soltanto l’invio di messaggi, ma anche la lettura di mail, oppure il login al Drive, l’utilizzo di YouTube o ancora la condivisione di immagini con Google Foto. L’operazione, nello specifico, punta ad eliminare gli indirizzi mail e i nomi utenti con i quali gli utenti utilizzavano gli altri servizi Google.

La decisione verrà applicata soltanto agli account personali, e non a quelli legati ad organizzazioni, scuole o datori di lavoro. Inoltre, non verranno disattivati gli account che sono stati utilizzati per l’acquisto di qualcosa all’interno del Play Store, o in caso di una carta regalo digitale con saldo attivo.

Se ritenuto inattivo, dunque, dal prossimo 1° dicembre 2023 Google procederà all’eliminazione di tutti i contenuti e di tutti i dati all’interno dell’account. Non ci si limiterà soltanto alle mail ma a tutti i file che risultano collegati al profilo.

In ogni caso, prima di dicembre Google provvederà all’invio di notifiche sia agli account sia alle mail aggiuntive, nel caso in cui queste siano presenti. Afferma Google: «I prodotti Google si riservano il diritto di eliminare i tuoi dati quando il tuo account non è stato utilizzato per un periodo di 2 anni. A causa di queste norme, l’account inattivo verrà eliminato entro il 1° dicembre 2023».


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Due avvocati robot hanno negoziato un contratto senza coinvolgere esseri umani

App ufficiale IT-Alert: attenzione alle truffe

Due avvocati robot hanno negoziato un contratto senza coinvolgere esseri umani

L’intelligenza artificiale, per la prima volta in assoluto, ha dimostrato di essere in grado di negoziare un contratto con un’altra IA senza aiuti da parte di esseri umani. Tutto questo è avvenuto nella sede londinese di Luminance, grazie all’IA Autopilot, che ha negoziato un Non Disclosure Agreement (NDA) nel giro di pochissimi minuti.

L’unico step che ha richiesto la presenza di un essere umano è stata l’apposizione della firma finale all’accordo. Luminance avrebbe sviluppato un sistema di IA che analizza e apporta modifiche ai contratti.

Il direttore generale dell’azienda, Jaeger Glucina, dichiara che la nuova intelligenza artificiale sviluppata punta all’eliminazione della maggior parte del lavoro a livello cartaceo, che di solito gli avvocati devono svolgere tutti i giorni.

Glucina ha rilasciato un’intervista a CNBC, dichiarando che Autopilot «gestisce le negoziazioni quotidiane, liberando gli avvocati per utilizzare la loro creatività dove conta e non essere appesantiti in questo tipo di lavoro».

«Questo è solo AI che negozia con AI», prosegue, «partendo dall’apertura di un contratto in Word fino alla negoziazione dei termini e poi inviandolo a DocuSign. Tutto questo è ora gestito dall’AI che non solo ha una formazione legale, ma capisce anche il tuo business».

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Luminance ha sviluppato anche Lumi, un chatbot molto simile a ChatGPT, una specie di co-pilota legale, che consente agli avvocati di controllare le parti di un contratto, al fine di identificare delle red flags o delle clausole problematiche.

Autopilot, invece, può lavorare in maniera indipendente, senza l’aiuto di una mano umana; gli esseri umani, comunque, possono visionare tutti i vari passaggi, e il software registra ogni modifica che viene apportata dall’IA.

La dimostrazione pubblica di Autopilot ha colpito soprattutto per la sua velocità: nel giro di pochi minuti è stato finalizzato un contratto tra il consulente generale di Luminance e quello di uno dei clienti dell’azienda. A guidare l’analisi del contratto, tuttavia, non erano avvocati, ma un’IA.

Per Glucina, i team legali trascorrono l’80% del loro tempo a rivedere e a negoziare documenti di routine. Con Autopilot vengono inizialmente evidenziate in rosso tutte le clausole contendibili, da trasformare successivamente in qualcosa di più adatto.

Oltre a questo, l’intelligenza artificiale tiene in considerazione anche le preferenze da parte delle aziende in materia di negoziazione dei contratti. Attualmente, l’azienda non ha rivelato il prezzo del software.

Luminance è stata fondata nel 2016 da parte dei matematici dell’Università di Cambridge, per aiutare a fornire agli avvocati software per l’analisi dei documenti legali.


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Il Dipartimento della Protezione Civile ha recentemente diffuso un avviso per invitare alla massima cautela per quanto riguarda alcuni messaggi che invitano le persone a scaricare un’app di IT-Alert. Attualmente, infatti, non esiste nessuna app ufficiale del servizio nazionale di allerta pubblico.

Per ricevere questi avvisi non sono necessarie app, visto che le comunicazioni da parte di IT-Alert arrivano in maniera automatica a tutti i dispositivi che si trovano in un’area determinata nel caso in cui dovessero avvenire eventi catastrofici o gravi emergenze.

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Ecco il testo dell’avviso del Dipartimento della Protezione Civile:

Su molti cellulari, attraverso i social e la rete si stanno, purtroppo, diffondendo messaggi che, utilizzando il nome di IT-alert, invitano i cittadini a scaricare App con la finta promessa di ricevere, attraverso quell’applicativo, aggiornamenti su eventi calamitosi in atto. In realtà l’obiettivo è acquisire in modo fraudolento dati e informazioni sensibili di chi la installa.

A riguardo il Dipartimento della Protezione Civile invita, nuovamente, alla massima attenzione ricordando che l’unico sito ufficiale è www.it-alert.gov.it, che non esiste alcuna App IT-alert e che qualsiasi applicazione ne riproponga la dicitura è sicuramente malevola e potenzialmente dannosa.

Al momento It-alert sta proseguendo la sua sperimentazione e sarà attivo dal 2024, solo una volta conclusa con esito positivo questa fase. Come ricordato anche in occasione dei recenti test, per ricevere i messaggi sui propri cellulari non è necessario scaricare alcuna App o attivare alcun servizio.

Dunque, qualsiasi app IT-Alert è da considerare come pericolosa: si tratta senza dubbio di malware creati ad hoc da criminali che vogliono appropriarsi di dati personali e sensibili.


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Con decreto del 6 novembre 2023, ai sensi dell’art. 135 della Costituzione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato i nuovi giudici della Corte Costituzionale, ovvero la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi e il professor Giovanni Pitruzzella.

I due sostituiranno i giudici Daria de Pretis e Nicolò Zanon, che hanno cessato le loro funzioni dallo scorso 11 novembre 2023. Il decreto è stato firmato anche dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Sciarrone Alibrandi e Pitruzzella presteranno giuramento martedì 14 novembre 2023 al Palazzo del Quirinale alle 18:30, dinanzi al presidente della Repubblica.

Sciarrone Alibrandi è docente presso la Cattolica di Milano, Università presso la quale è stata la prima allieva di Giurisprudenza, docente di Diritto dell’economia e prorettrice.

È anche direttrice dell’Osservatorio sul debito provato, membro dell’Osservatorio nazionale sull’usura, membro dell’Autorità di supervisione e di informazione finanziaria del Vaticano e sottosegretario del dicastero per la cultura e per l’educazione.

Pitruzzella, invece, è nato a Palermo nel 1959 e laureato in Giurisprudenza nel 1982 presso l’Università degli studi di Palermo. Dal 1983 al 1986 è docente e ricercatore di diritto costituzionale, mentre dal 2011 al 2018 è stato presidente dell’Antitrust.

Oggi Pitruzzella è Avvocato presso la Corte di Giustizia Ue; di recente ha richiesto di annullare la sentenza che ha dato ragione al colosso informatico Apple contro la Commissione Ue, che prevedeva una sanzione di 13 miliardi di euro.


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I cittadini europei potrebbero essere sempre più suscettibili alla sorveglianza online da parte dei governi così come agli attacchi informatici.

Tutto questo a causa di una nuova regola che è stata aggiunta nel testo della riforma del Regolamento Eidas, già approvata dalla Commissione. Manca soltanto il voto del Parlamento e del Consiglio.

Stiamo parlando dell’emendamento all’articolo 45 del Regolamento: si pensi che circa 400 esperti informatici hanno già chiesto che venga cancellato. Il nuovo testo dell’articolo, infatti, andrebbe ad imporre ai browser di limitare i propri requisiti di sicurezza, aumentando in tal modo la facoltà dei governi di scegliere quali standard adottare.

I browser dovrebbero adeguarsi alle Certification Authority (compagnie private che verificano che il sito o il dominio al quale vogliamo accedere è quello giusto, e non una copia che punta a rubare i nostri dati) che vengono proposte dagli Stati. Non ci sarebbero più, dunque, le garanzie che impediscono a governi di spiare il nostro traffico online.

L’esperto di crittografia Filippo Valsorda dichiara ai microfoni di Wired che la clausola all’art.45 andrà ad espandere «radicalmente le capacità dei governi di sorvegliare sia i propri cittadini che i residenti in tutta l’Unione europea, fornendo loro i mezzi tecnici per intercettare il traffico web criptato, oltre a minare i meccanismi di controllo esistenti su cui fanno affidamento i cittadini europei».

Nel corso degli ultimi 15 anni i browser hanno scelto quali Certification Authority tenere e quali scartare. I browser sono assolutamente interessati a fornire delle connessioni sicure, poiché non hanno intenzione di perdere clienti e credibilità.

Ma l’interesse dei governi è qualcosa di differente. E i browser, d’ora in poi dovranno basarsi proprio sulle Certification Authority scelte dai governi.

Inoltre, nell’art. 45 non ci sono disposizioni che permettono di revocare certificati illegali senza aver ottenuto l’autorizzazione da parte del Paese che lo ha imposto. I browser non potranno nemmeno aggiungere oppure richiedere ulteriori standard di sicurezza rispetto a quelli che sono stati approvati da Etsi.

«Avere una legge che impone un livello minimo di sicurezza è fondamentale, ma ci sembra assurdo istituire una specie di tetto massimo ai controlli. Di fatto, limitando i browser ai soli standard Etsi, l’Unione europea vieta ai browser di creare maggiore sicurezza», conclude Valsorda.


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