È stato inserito un bonus avvocati o, essere più generalisti, un bonus professionisti nel decreto legge Cura Italia n. 18 del 17 marzo 2020?
La risposta a questa domanda non è così semplice.
IL DECRETO CURA ITALIA E IL BONUS
Il decreto, che stanzia 25 miliardi da destinare a famiglie e aziende per far fronte alla crisi innescata dall’epidemia da COVID-19, ha fatto discutere ancora prima della sua pubblicazione ufficiale.
Sebbene per la prima volta siano stati considerati anche partite iva e lavoratori autonomi (art. 27 e seguenti) , il bonus di 600€ una tantum inizialmente previsto è stato ritenuto insufficiente. Pertanto, è stato convertito in un indennizzo su base mensile fintantoché l’emergenza COVID-19 continua.
Tutto molto bello, se non fosse che della platea di beneficiari non fanno parte i professionisti iscritti alle casse previdenziali professionali, come architetti, medici, giornalisti e, chiaramente, avvocati.
Questa esclusione si fonda su una ragione tutto sommato comprensibile.
Gli iscritti alle casse professionali non versano i contributi all’inps ma, appunto, alla loro Casse. Pertanto ci si aspetterebbe che fossero proprio queste casse a elargire indennizzi ai propri iscritti in difficoltà (c’è però poco da sperare in tal senso).
Dunque, per tornare alla domanda iniziale, se sia stato inserito un bonus avvocati o un bonus professionisti nel decreto cura Italia, la risposta immediata è no. Ma….
BONUS AVVOCATI E FONDO RESIDUALE
L’art.44 del decreto prevede l’istituzione di “Fondo per il reddito di ultima istanza” da 300 milioni di euro:
«Al fine di garantire misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro.»
E ancora:
«Con uno o più decreti del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, sono definiti i criteri di priorità e le modalità di attribuzione dell’indennità di cui al comma 1, nonché la eventuale quota del limite di spesa di cui al comma 1 da destinare, in via eccezionale, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica, al sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 e 10 febbraio 1996, n. 103».
Sebbene non si tratti di un bonus avvocati vero è proprio, è possibile che i professionisti possano rifarsi a questa possibilità.
LIMITI DEL FONDO RESIDUALE
A differenza di quanto predisposto per le partite iva e i lavoratori autonomi, l’indennità per i professionisti presenta alcuni limiti:
– a quanto pare erogata solo a fronte della dimostrazione di un danno economico derivante da COVID-19;
– la cifra erogata non è certa,
– finiti i 300 milioni cosa succede? Che viga la regola del ‘chi prima arriva, prima alloggia’?
La ministra del Lavoro Catalfo, ospite al programma “Sono le Venti” ha dichiarato che «Nei prossimi giorni ci sarà un decreto ministeriale che regolerà la questione».
Il ministro dell’Economia Gualtieri, via Facebook, ha aggiunto che: «Con il fondo copriremo tutte le categorie di autonomi, chiederemo la collaborazione degli ordini professionali”. Sarà quindi demandata a un prossimo atto del ministero del Lavoro, in accordo con le diverse casse professionali, la decisione riguardo a chi, quanto e come riceverà l’indennizzo».
LE ALTRE DIFFICOLTÀ DI AVVOCATI E PROFESSIONISTI
Il posticipo dei pagamenti dei contributi e l’erogazione di un bonus, per quanto ancora indefinito, sono certamente disposizioni utili a tirare momentaneamente il fiato nel pieno dell’emergenza.
Il punto è che, prima o poi, quei contributi bisognerà pagarli. E con l’economia ferma a causa dell’epidemia da coronavirus, la crisi di liquidità per i professionisti si preannuncia un ostacolo non da poco.
[AGGIORNAMENTO 31 marzo: estensione del Bonus di 600 euro anche agli avvocati e agli altri professionisti]
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