Chi paga cosa tra genitori separati quando si tratta di spese extra per i figli? A chiarirlo arrivano le linee guida 2025 del Tribunale di Milano, uno strumento ormai di riferimento per tutta Italia, sottoscritto da Corte d’appello, Tribunale ordinario, Ordine degli avvocati e Osservatorio sulla giustizia civile. Un vademecum pensato per ridurre i conflitti nelle ex coppie, garantendo trasparenza, rapidità nei rimborsi e soprattutto tutela dell’interesse dei minori e dei maggiorenni non economicamente autosufficienti.
Un principio semplice: il mantenimento mensile copre le spese ordinarie — vitto, abbigliamento, materiale scolastico di base e medicinali da banco — mentre tutto ciò che è extra va suddiviso in base a regole chiare, distinte fra ordinarie prevedibili e straordinarie eccezionali.
Quando serve il consenso di entrambi
Le nuove linee guida prevedono che alcune spese straordinarie necessitino sempre del consenso preventivo di entrambi i genitori, pena l’inammissibilità della richiesta di rimborso. È il caso di:
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Acquisto di smartphone, tablet e dispositivi elettronici
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Supporto psicologico
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Iscrizioni a scuole private, master e corsi universitari post-laurea
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Corsi di lingue, musica e attività sportive extra-curriculari
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Patente di guida, motorini, microcar e relative spese di gestione
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Vacanze, soggiorni studio e stage all’estero o fuori sede
In questi casi, senza accordo o dissenso motivato per iscritto entro dieci giorni, scatta il principio del silenzio-assenso: se il genitore non collocatario non risponde, si presume il suo consenso.
Le spese che non richiedono concertazione
Per molte spese ricorrenti e ordinarie non è necessario il consenso dell’altro genitore. Rientrano in questa categoria:
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Visite specialistiche prescritte, ticket sanitari e farmaci prescritti
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Cure dentistiche urgenti o presso strutture pubbliche
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Tasse scolastiche e universitarie pubbliche
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Libri di testo e materiale scolastico
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Mensa scolastica, abbonamento ai trasporti pubblici
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Pre-scuola, doposcuola e centri estivi pubblici o parrocchiali
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Occhiali da vista prescritti e presidi sanitari prescritti dal medico
In questi casi basta documentare la spesa e inviare i giustificativi entro 30 giorni, con modalità che ne garantiscano la ricezione. Il rimborso deve avvenire entro 15 giorni dalla richiesta.
Spese per figli con disabilità: priorità assoluta
La versione 2025 introduce una sezione dedicata ai figli con disabilità, aggiornata in base al decreto legislativo 62/2024. Non serve il previo accordo per le spese sanitarie e assistenziali: visite, presidi, terapie riabilitative, veicoli modificati e cani-guida rientrano tra gli esborsi immediatamente rimborsabili se sostenuti dal genitore affidatario, documentati e in linea con le necessità del minore.
Il criterio dell’eccezionalità prevedibile
Una novità rilevante riguarda la distinzione tra spese straordinarie prevedibili, come il pagamento annuale di tasse scolastiche o le cure dentistiche programmate, e quelle imprevedibili e urgenti, come interventi chirurgici o terapie improvvise. Solo per le spese imprevedibili di rilevante entità è richiesto il consenso salvo urgenza, per le altre basta seguire le percentuali fissate dal giudice o dagli accordi fra le parti.
Rimborso e azioni esecutive
Se il genitore non collocatario si rifiuta di pagare la sua quota, il genitore affidatario può utilizzare direttamente la sentenza di separazione come titolo esecutivo per ottenere il rimborso tramite precetto, senza bisogno di nuovo giudizio.
Un principio ribadito anche di recente dal Tribunale di Ragusa: la spesa per uno psicologo sostenuta senza accordo è inammissibile se l’altro genitore aveva manifestato dissenso motivato, annullando così il precetto di rimborso.
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