Il Consiglio Nazionale Forense (CNF) prende posizione in merito alla protesta dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), che ha annunciato l’intenzione di abbandonare le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario durante gli interventi del Ministro della Giustizia e dei suoi rappresentanti.
Questa manifestazione, organizzata come gesto plateale per dissentire su scelte che spetteranno al Parlamento e, successivamente, al giudizio popolare attraverso il referendum, è stata giudicata dal CNF come un’iniziativa che non può passare inosservata.
Il CNF richiama al rispetto dei valori costituzionali che dovrebbero unire, anziché contrapporre, avvocatura e magistratura. Tra questi, il principio di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, cardine dell’autonomia e indipendenza della magistratura.
“L’avvocatura continuerà a rispettare e difendere i principi costituzionali, indipendentemente dalle decisioni che Parlamento e cittadini assumeranno. È nostro dovere e tradizione difendere l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e garantire che le parti, all’interno del processo, siano uguali davanti al giudice,” dichiara il CNF, ribadendo il proprio impegno istituzionale.
Il Consiglio invita la magistratura a tornare a un dialogo costruttivo, abbandonando posizioni che rischiano di compromettere il rispetto dovuto alle istituzioni della Repubblica, incluse le loro articolazioni nei distretti delle Corti d’Appello. Solo attraverso un confronto rispettoso e collaborativo si potranno affrontare le sfide della giustizia e garantire i diritti fondamentali dei cittadini.
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