La nuova banca dati della Giustizia tributaria è stata accolta con favore dagli avvocati tributaristi, ma restano aperte questioni cruciali sulla trasparenza e sull’affidabilità dei risultati. È questo il messaggio lanciato da Uncat (Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi) al Dipartimento Giustizia Tributaria, a cui è stato consegnato un documento che raccoglie le osservazioni provenienti anche dalle Camere tributarie locali, impegnate negli ultimi mesi a testare l’efficacia dello strumento.
Un’importante occasione di confronto
In un incontro presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il presidente di Uncat, Gianni di Matteo, ha sottolineato l’importanza della trasparenza, soprattutto in vista delle future applicazioni dell’intelligenza artificiale. «La banca dati è un ottimo strumento, ma occorre garantire assoluta trasparenza per assicurare la fiducia degli operatori e l’attendibilità dei risultati di ricerca», ha dichiarato Di Matteo. All’incontro erano presenti anche i consiglieri di Uncat Silvia Siccardi, Raffaella D’Anna, Paola Pregliasco, Michele Tiengo e Ida Pansini.
Le osservazioni di Uncat
Il documento presentato a Fiorenzo Sirianni, direttore della Giustizia Tributaria, contiene una serie di osservazioni organizzate in tre principali categorie: interazione con l’utente, criteri di ricerca e attendibilità dei risultati.
In merito all’interazione, Uncat ha evidenziato una user experience migliorabile. Attualmente, le sentenze sono riportate integralmente, senza abstract o massimazioni, e il sistema non indica se un testo è già stato letto, aumentando il rischio di ripetere la consultazione. Uncat suggerisce l’introduzione di collegamenti diretti con sentenze affini o richiamate, che migliorerebbero l’usabilità.
Per quanto riguarda i criteri di ricerca, Uncat ha criticato l’obbligatorietà di alcune opzioni che rischiano di rendere la ricerca meno flessibile. In particolare, il campo “parole” è obbligatorio se non si specifica l’annualità, ma potrebbe non essere necessario se si cerca per argomento. Inoltre, attualmente non è possibile effettuare ricerche per estremi normativi, e l’uso di operatori logici spesso genera risultati distorti.
Infine, sull’attendibilità dei risultati, Uncat ha rilevato che la ricerca per “esito giudizio” include conciliazioni e condoni, senza fornire un quadro chiaro sull’orientamento della giurisprudenza in materia. Anche la dicitura “appello non presente” è stata giudicata insufficiente, poiché non specifica se la sentenza sia definitiva.
L’impegno della Giustizia Tributaria
Fiorenzo Sirianni, accogliendo le osservazioni, ha assicurato l’apertura al dialogo e ha illustrato i prossimi passi, che includono il miglioramento della banca dati e l’adozione del decreto ministeriale sul processo tributario telematico. Sirianni ha ribadito l’importanza del confronto con l’avvocatura specialistica per garantire uno sviluppo equilibrato e trasparente del sistema.
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