“L’iniziativa della Procura di Milano, peraltro non avallata dal Giudice per le indagini preliminari, che ha indagato e chiesto la misura interdittiva nei confronti di due difensori nell’ambito dello stesso procedimento nel quale espletavano l’incarico difensivo, rappresenta una grave compressione del diritto di difesa e l’impossibilità di garantire la stessa con investigazioni e tesi accusatorie che non tengano conto della importanza del ruolo del difensore”.
E’ quanto sostenuto in un deliberato dell’assemblea dell’Organismo Congressuale forense, in cui si esprime inoltre forte preoccupazione per il verificarsi di vicende giudiziarie che evidenziano la diffusione di idee di giustizia che contrastano con la natura liberale e democratica del nostro Stato.
Infatti, la libertà del rapporto tra avvocato e suo assistito discende dalla funzione essenziale della difesa nel processo. Le indagini a carico del difensore nel corso del processo costituiscono di per sé una aggressione alla libertà del cittadino.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
Inoltre, l’ascolto e, per giunta, l’utilizzazione di conversazioni tra l’indagato e il suo difensore sono un vulnus ad una concezione liberale della giustizia, in violazione del divieto espresso di cui all’art. 103 comma 5 c.p.p..
Il cittadino deve rapportarsi al suo difensore con l’assoluta tranquillità che quanto riferito non sia percepito dagli inquirenti e, addirittura, utilizzato contro di lui nel processo a suo carico.
Diversamente, la difesa sarebbe ineluttabilmente negata e il difensore posto nell’impossibilità di espletare effettivamente il mandato professionale.
In rappresentanza degli Avvocati italiani chiediamo al Parlamento di approvare con urgenza in via definitiva, la riforma dell’art. 103 c.p.p. che, nella nuova formulazione, obbliga espressamente gli inquirenti ad interrompere immediatamente l’ascolto delle conversazioni nel caso di colloquio al quale prenda parte l’Avvocato.
L’Assemblea inoltre ha dato mandato all’Ufficio di Coordinamento di valutare adeguate modalità di mobilitazione e di protesta commisurate all’estrema gravità di quanto accaduto.
LEGGI ANCHE:
Disservizi fascicoli telematici e modifiche visibilità, la segnalazione dell’Ordine di Ancona