Entra nel DL Milleproroghe (n. 215/2023), approvato il 28 dicembre 2023 dal Consiglio dei Ministri, la proroga per gli addetti dell’Ufficio per il processo.
È stato dato anche l’ok al DM Giustizia n. 217/2023, che consente di prolungare il doppio binario per quanto riguarda il deposito degli atti giudiziari.
I due provvedimenti sono stati pubblicati in GU n. 303/2023.
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Carlo Nordio ha dato il via libera al prolungamento dei contratti dei giovani dell’Upp, assunti attraverso i concorsi precedenti. Come spiega una nota di Via Arenula, si tratta di una misura prevista dal Pnrr: «Seguiranno a breve nuove assunzioni di addetti presso gli uffici giudiziari per il completamento degli obiettivi concordati con l’Europa».
Prolungata anche la durata di 36 mesi dei contratti del personale a tempo determinato.
L’art.1, stabilisce «le regole tecniche riguardanti il deposito, la comunicazione e la notificazione con modalità telematiche degli atti e documenti, nonché la consultazione e gestione dei fascicoli informatici nel procedimento penale e nel procedimento civile, assicurando la conformità al principio di idoneità nel mezzo e a quello della certezza del compimento dell’atto».
Perciò, «come richiesto da magistrati e avvocati conserva il doppio binario per il deposito degli atti giudiziari con lo slittamento al 31 dicembre 2024 del processo penale telematico obbligatorio».
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Come stabilito nell’art. 10 del DL Milleproroghe, sono state spostate al 31 dicembre 2024 le disposizioni in merito al deposito tramite invio da PEC di documenti, atti e istanze nei procedimenti militari penali. Nel DL, inoltre, si prevede che il massimo periodo di permanenza dei magistrati nello stesso ufficio giudiziario, con le stesse funzioni/nello stesso gruppo di lavoro/nella stessa posizione tabellare scada in data precedente al 31 dicembre 2024.
È stata spostata al 17 ottobre 2024 la data entro il quale si potrà continuare a delegare l’ascolto dei minori ai giudici onorari.
Per quanto riguarda le impugnazioni, è scattata la proroga al 30 giugno 2024 per quanto riguarda l’efficacia delle modifiche della riforma Cartabia.
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