Il Telefono Azzurro, in occasione del Safer Internet Day del 7 febbraio, ha presentato un nuovo pacchetto di misure, che il Governo sosterrà. La priorità è l’innalzamento dell’età di connessione a 16 anni. Attualmente, l’età è fissata a 14 anni.
Sostanzialmente si tratta di negare la navigazione online ai minori di 16 anni, a meno che non ci sia l’autorizzazione dei genitori. Questo comporta un cambio di limiti e regole per tutti i servizi online, app e social in primis.
Aggirare questi ostacoli non risulta così complesso, dato che chiunque può iscriversi ad un social indicando una data di nascita falsa. Ma è proprio da questa osservazione che nasce la riflessione di creare nuove regole ed educare i più piccoli al digitale.
Le sette proposte avanzate da Telefono Azzurro prevedono di:
- invalidare i contratti che sono stati conclusi dai minori di 16 anni con i fornitori dei servizi delle società d’informazione;
- obbligare i fornitori dei servizi all’obbligo di verifica dell’età dell’utente durante l’atto di perfezionamento del contratto;
- limitare il consenso al trattamento dei dati personali soltanto agli utenti con più di 16 anni;
- rafforzare il potere del Garante per la Privacy per quanto riguarda la sextortion;
- potenziare il servizio del 114 mediante l’introduzione del Contratto di emergenza in App;
- introdurre l’educazione civica digitale.
Come spiegato dal presidente del Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, l’obiettivo è «quello di sensibilizzare non solo l’opinione pubblica, ma anche i legislatori affinché adottino misure di maggiore tutela del minore che naviga sul web e utilizza i social network».
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Per Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, le proposte sono «condivisibili, in quanto troviamo che ci debba essere una responsabilità e una consapevolezza della responsabilità a tutti i livelli: istituzionale, delle piattaforme, che devono essere sempre più capaci di introdurre dei sistemi di misurazione dell’età e della scuola che deve formare ed educare per fare in modo che le nuove generazioni che vivono in un mondo digitale possano vedere in quel mondo un luogo delle opportunità e non del malessere e della devianza».
Secondo Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza: «Occorre garantire una navigazione sicura e assicurare i diritti dei minorenni connessi all’uso della rete». Propone, dunque, «l’introduzione di una sorta di Spid per minori per la verifica dell’età di accesso alle app e ai social», in quanto necessario «arginare, anche attraverso la co-regolazione con i provider, la sovraesposizione online dei minorenni».
Alcuni consigli per una navigazione in rete più sicura per i più piccoli
Mai condividere informazioni personali
I bambini della generazione Alpha (i nati dopo il 2012, per intenderci), sono considerati i veri nativi digitali. Per questi bambini, tablet e smartphone non sono soltanto un divertimento, ma anche strumenti primari con i quali imparano a studiare e a relazionarsi.
Tuttavia, il 40% dei bambini sembra disposto a condividere le proprie informazioni personali, perché considerano amiche anche le persone incontrate online. Chiaramente ne derivano diversi rischi, che aumentano nell’ambito del gaming, dove i cybercriminali sono capaci di manipolare le conversazioni facilmente.
Non parlare con persone sconosciute
Internet, il mondo del gaming e dei social media, sono cresciuti molto durante la pandemia. I più giovani hanno potuto continuare ad interagire con le altre persone in un momento molto difficile.
Tuttavia, alcune interazioni potrebbero nascondere lati oscuri, poiché predatori e cyberbulli potrebbero fingere di essere qualcun altro, veicolando messaggi inappropriati, chiedendo al giovane di attivare la webcam e arrivando anche ad organizzare incontri pericolosi nella vita reale.
Giocare online, per esempio, permetterebbe ai predatori di raccogliere le informazioni necessarie per guadagnarsi la fiducia dei più giovani. Dunque, è giusto educare i giovani a non interagire online con le persone che non conoscono nel mondo reale.
Attenzione alla webcam
Oggi, la maggior parte dei dispositivi, come laptop, tablet e smartphone, sono dotati di webcam. Le segnalazioni di violazione da parte degli hacker di questi sistemi continuano ad aumentare sempre più.
Per esempio, nel 2022 negli Stati Uniti più di 4.500 webcam sono state oggetto di attacco, e i contenuti relativi sono stati trasmessi online. Che sia esterna o interna, qualsiasi webcam, microfono o semplicemente un dispositivo audio, potrebbe essere soggette al controllo di criminali, intenzionati a sfruttare ragazzi e bambini.
Per limitare i rischi, bisogna utilizzare un software di sicurezza informatica capace di eseguire una scansione del sistema periodicamente e in tempo reale, rilevando tempestivamente eventuali malware. Meglio verificare, anche che l’impostazione sia impostata su “off” e utilizzare protezioni fisiche, come il classico pezzo di nastro adesivo.
Controllare siti ed e-mail per evitare frodi online
Visto l’aumento del traffico che avviene online, aumentano anche le frodi, come furti d’identità e perdite economiche. Non è così semplice individuare, a prima vista, una truffa. Prima di trasferire denaro o inserire dati sensibili, dunque, meglio dedicare più tempo al controllo delle mail e dei siti web.
I genitori, se lasciano utilizzare ai bambini tablet o smartphone, dovranno disattivare gli “aggiornamenti in-app”, evitando così che si accumulino spese per acquisti senza riuscire a rendersene conto. Per esempio, nel mondo del gaming una frode diffusa è la perdita del denaro, oppure dei progressi che si accumulano durante il gioco.
I malware si nascondono nelle app legittime
Non è raro che gli utenti, mentre cercano fonti alternative per scaricare app di giochi o di streaming, incontrino malware, trojan, backdoor, spyware e altre applicazioni malevole. È importante prestare attenzione alle app che si scaricano, dato che i malware si travestono da app legittime.
Cesare D’Angelo, Manager italiano di Kaspersky, afferma: «Internet oggi rappresenta una preoccupazione per molti genitori perché è diventata la principale fonte di informazione e intrattenimento per i giovani ma nasconde gravi rischi: il Safer Internet Day è quindi un’occasione per sottolineare l’importanza di educare le nuove generazioni ad un uso consapevole e sicuro della rete».
In quest’ottica di educazione, «Kaspersky collabora con il MIUR nello sviluppo del progetto Safer Internet Centre – Generazioni Connesse: si tratta di una testimonianza concreta dell’impegno di Kaspersky nel processo educativo delle nuove generazioni, per aiutare i più piccoli a comprendere i pericoli che il web può nascondere così da consentire di utilizzare le tecnologie in modo consapevole e sicuro».
I rischi nei quali potrebbero incorrere «i più giovani durante la navigazione online sono, infatti, in continua evoluzione, per questo è importante che i ragazzi siano informati e che gli adulti siano sempre aggiornati sulle attività online dei loro figli, stabilendo un dialogo sull’utilizzo sicuro della rete».
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