Il Governo mira ad un rito unico per separazioni, divorzi e figli
La volontà del maxiemendamento del Governo al disegno di legge sul processo civile è di introdurre un rito unico. Il fine è ridurre i tempi processuali e dar spazio alla negoziazione assistita e alla mediazione familiare. Inoltre, il fattore “tempo” è fondamentale anche per l’approvazione delle riforme, secondo la Guardasigilli Cantabria: devono essere approvate entro autunno.
Riforma della giustizia e nuovo rito unico: come funziona e che cosa cambia?
Con il nuovo rito unico, il Governo intende unificare tutti gli attuali, frammentati procedimenti in ambito di crisi familiare. Infatti, l’idea è di riuscire a garantire trattamenti omogenei e orientamenti uniformi ad analoghe situazioni. In particolare, si intendono semplificare le procedure di separazione o divorzio, al punto tale da arrivare ad avere un solo giudice collegiale.
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Inoltre, durante la separazione, si potrà proporre il divorzio: il Tribunale sarà lo stesso ed il pagamento degli assegni sarà facilitato. Quindi, arrivati in giudizio, si avranno già tutti i documenti per discutere dell’assegno di mantenimento e degli alimenti dei figli. Non solo: il magistrato potrà disporre d’ufficio dei mezzi di prova a tutela di minori e vittime di violenza familiare.
Piccolo appunto: l’iter sarà reso ancor più veloce se la separazione è consensuale: basterà una sola procedura scritta. Perciò, il rito unico intende valorizzare la negoziazione assistita; in questa sede si potrà anche trattare il pagamento di una somma unica invece dell’assegno. Ancora, la procedura di negoziazione assistita verrebbe estesa alle coppie di fatto per la gestione dei figli – affidamento, mantenimento e alimenti.
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